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ECCO LA LISTA DI CHI HA VOTATO CONTRO IL RICORDO DEGLI ITALIANI UCCISI NELLE FOIBE: SPICCANO PISAPIA E VENDOLA
Il 10 febbraio ''Giorno del Ricordo'' è stato istituito per legge nel 2004 per onorare i martiri delle foibe: 502 favorevoli e 15 contrari (tra cui il sindaco di Milano e il governatore della Puglia)
di Riccardo Ghezzi
 

Il giorno del Ricordo è stato istituito per legge, la numero 92 del 30 marzo 2004. Approvata da una larga e trasversale maggioranza: 502 favorevoli, 4 astenuti e solo 15 contrari su 521 presenti. Da quel giorno il 10 febbraio è la data riconosciuta per onorare i martiri delle foibe e l'esodo giuliano-dalmata, nonostante vi siano ancora tentativi di negazionismo o revisionismo. Scontata la provenienza politica dei 15 che nel 2004 hanno votato contro l'istituzione del Giorno del Ricordo: tutti di Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani, partiti spariti dal parlamento in seguito alle successive elezioni del 2008.
Tra costoro, però, qualcuno ha fatto carriera. Due soprattutto: Nichi Vendola, divenuto presidente della Regione Puglia nel 2005 (e confermato nel 2010), attualmente leader di Sel, e Giuliano Pisapia, sindaco di Milano dallo scorso anno. E c'era anche Giovanni Russo Spena, papà di quella Maurizia Russo Spena salita alla ribalta delle cronache per aver polemizzato con l'ex ministro Brunetta durante un convegno disturbato da una fantomatica "Rete dei precari" (come se i figli di papà potessero definirsi tali!)
Inutile stupirsi se il buon Giuliano Pisapia toglie la parola agli esuli, umiliandoli durante la cerimonia, o se Nichi Vendola dice di voler abbracciare i "fratelli" Musulmani e Rom ma alle vittime italiane finite nelle foibe proprio non pensa.
L'esito della votazione della proposta di legge per "l'istituzione del giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe dell'esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale e della concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati (pdl 1874)" si può trovare sul sito della Camera. I 15 contrari sono stati, per ordine alfabetico:
Armando Cossutta,  ex leader dei Comunisti italiani che attualmente si gode un lauto vitalizio, e che non ha mai apprezzato il dibattito interno alla sinistra sulle foibe, parlando addirittura di "revisionismo pericoloso";
Maura Cossutta, figlia del soggetto di cui sopra, approdata in parlamento per evidenti meriti di… parentela;
Titti De Simone, famosa (?) solo per aver fondato l'Arcilesbica a Bologna nel 1994, probabilmente i diritti degli omosessuali per lei valgono più di quelli degli esuli;
Elettra Deiana, feroce femminista attualmente facente parte della presidenza nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà;
Oliviero Diliberto, l'uomo che voleva portare la statua di Lenin a Roma e che in diretta tv ha dichiarato di essere fiero di odiare Berlusconi;
Alfonso Gianni, ex editorialista di Liberazione, anch'egli ora approdato in Sel, il partito di Vendola;
Francesco Giordano, detto Franco, ex segretario di Rifondazione, vendoliano doc, fondatore del "Movimento per la sinistra" poi confluito in Sel;
Ramon Mantovani, l'uomo che ha trasportato dalla Russia in Italia il terrorista curdo Ocalan. Accusato dal governo colombiano persino di avere contatti con le Farc;
Graziella Mascia, in prima fila nell'accusare la polizia in seguito ai fatti del G8 di Genova;
Giuliano Pisapia, il sindaco di Milano che toglie la parola agli esuli;
Marco Rizzo, l'ex pugile ed ex europarlamentare che recentemente ha esaltato il dittatore nordcoreano Kim Jong-il, scomparso a dicembre 2011;
Giuseppe Cosimo Sgobio, detto Pino, ex capogruppo alla Camera del Pdci;
Giovanni Russo Spena, ex Democrazia Proletaria, amico di Mario Capanna, nel 2004 ha anche dichiarato pubblicamente la sua solidarietà a Cesare Battisti;
Tiziana Valpiana, colei che nel 1998 ha cambiato idea all'ultimo momento, votando contro il governo Prodi, poi caduto per un solo voto;
Nichi Vendola, il due volte presidente della Regione Puglia che vuole abbracciare i fratelli Musulmani e Rom. [...]
Quale Paese merita di essere rappresentato in Parlamento da soggetti che non vogliono ricordare una pulizia etnica subita da connazionali? E quale Paese merita di avere un sindaco e un presidente di Regione che hanno votato contro l'istituzione del giorno del Ricordo?

 
Fonte: Qelsi, 11 feb. 2012