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San Tommaso d'Aquino (1225-1274) è un gigante per la santità della vita e per la luminosa bellezza dei suoi scritti. Queste sue qualità furono riconosciute molto presto. Quando era in vita, i professori di Filosofia dell'Università di Parigi si contendevano il possesso dei suoi manoscritti, mentre Carlo I d'Angiò, re di Napoli, brigò per poter avere Tommaso come insegnante a Napoli. Dopo soli otto anni dalla morte, cioè nel 1282, è ricordato come Doctor eximius, o come Venerabilis Doctor. Nel 1317 all'Università di Parigi era chiamato Communis Doctor. Alla metà del 1400 fu chiamato Angelicus Doctor. E nel 1567 san Pio V lo proclamò Dottore della Chiesa (si noti che nel 1567 i Dottori della Chiesa erano solo quattro e cioè: Ambrogio, Girolamo, Agostino e Gregorio Magno).
UNA STRUTTURA GERARCHICA
Uno dei motivi di tale grandezza è il suo capolavoro, probabilmente il più grande testo di filosofia e teologia di sempre: La Somma Teologica, letteralmente Summa Theologiae, che è nel Guinnes dei primati come l'opera più lunga scritta da un unico autore, che pur è morto a soli 49 anni.
"Summa" significa una totalità complessa ridotta alla sintesi, significa un'opera che analizza il suo soggetto in una struttura organica e compendiosa. I grandi Padri della Chiesa avevano elaborato opere colossali, ma non trattazioni sistematiche, si muovevano attorno a un ambito problematico, il centro del loro interesse poteva essere: la natura divina e umana di Cristo, la lotta contro il donatismo il pelagianesimo, la grazia e la salvezza eterna. Ma non partivano da un elemento centrale, né elaboravano il tutto da un tema che abbracciava uniformemente tutte le parti. La Summa, invece, essendo una sintesi comporta un'unità, una presentazione armonica della fede e il comprendere la fede nelle sue ragioni.
IL TEMA PRINCIPALE È DIO
Theologiae significa che il suo soggetto è la Teologia, o meglio è Theos, cioè Dio stesso. E tale soggetto è anche il criterio organizzatore che dà unità alla totalità della sintesi. Infatti all'inizio dell'opera (I Parte, questione 1, articolo 7, abbreviato I, q. 1, a. 7) Tommaso scrive: «Nella dottrina sacra [che noi oggi chiameremo Teologia] tutto è trattato sotto il punto di vista di Dio: o perché è Dio stesso, o perché dice ordine a Dio come a principio e fine». E, poco dopo (I, q. 2, prologo): «Lo scopo principale della dottrina sacra è quello di far conoscere Dio, e non soltanto in se stesso, ma anche in quanto principio e fine delle cose, e specialmente della creatura razionale [...]. Nell'esporre questa dottrina tratteremo: primo, di Dio; secondo, del movimento della creatura razionale verso Dio; terzo, di Cristo il quale in quanto uomo è per noi la via per andare a Dio».
PRIMA PARTE: METAFISICA E ANTROPOLOGIA
Uno degli aspetti più affascinanti della Somma Teologica è proprio la struttura sistematica: san Tommaso mette in relazione la totalità dei contenuti, che noi conosciamo grazie alla ragione e alla fede, e quindi realizza una struttura organica all'interno della quale una realtà è inclusa in un'altra e una realtà è in grado di spiegarne un'altra. È questa un'opera eminentemente razionale, perché è proprio della ragione scoprire le relazioni tra le cose. E' una trama mirabile di rapporti: alcune volte Tommaso ci conduce alla scoperta di alcune relazioni a cui non avevamo mai pensato; altre volte la successione delle relazioni è così logica che siamo presi dallo stupore o come da un senso di vertigini. Il tutto avviene senza mai cedere al razionalismo perché l'ambiente è sempre quello della contemplazione di Dio e delle relazioni con Dio. E di Dio Tommaso scrive che ciò che non sappiamo supera sempre ciò che conosciamo e sappiamo esprimere.
Tommaso individua un criterio organizzatore: Dio. E considera la totalità degli argomenti dal punto di vista di Dio. Infatti, nella Prima Parte della Summa, nelle questioni 2-43, considera Dio in se stesso come uno e come trino. Poi, nelle questioni 44-102, considera Dio in quanto principio delle cose, cioè in quanto creatore, e di seguito scrive i meravigliosi trattati sugli angeli e sull'uomo. Infine, nelle questioni 103-119, tratta Dio come principio del governo delle cose in quanto è provvidenza.
SECONDA PARTE: L'ETICA
Nella Seconda Parte della Summa, Tommaso considera Dio non più come principio, ma come fine verso cui tende l'uomo con il suo agire libero e volontario. Nel prologo di questa Parte, Tommaso scrive: «l'uomo è stato fatto immagine di Dio intendendo per immagine "un essere dotato di intelligenza, di libero arbitrio e di dominio dei propri atti". Perciò dopo aver parlato dell'esemplare, cioè di Dio, e di quanto è derivato dalla divina potenza secondo la sua volontà, rimane da trattare della sua immagine, cioè dell'uomo, in quanto anche egli principio delle proprie azioni, in forza del libero arbitrio e del dominio che ha su di esse».
Perciò, questa Parte è dedicata alla vita morale dell'uomo. Innanzitutto studia il fine, cioè Dio come beatitudine dell'uomo (questioni 1-5), poi gli atti umani che sono i mezzi di cui noi disponiamo per raggiungere il fine: gli atti umani in se stessi e nella loro distinzione di buoni in quanto utili a raggiungere il fine, e cattivi in quanto ci ostacolano il raggiungimento del fine (questioni 6-21).
Poi gli atti umani sono visti nella loro relazione con le passioni dell'animo (questioni 22-48) che concorrono alla formazione dell'attività umana, nella loro relazione con i principi dell'agire, che sono le virtù e i vizi (questioni 49-89), la legge morale e la grazia (questioni 90-108).
La Seconda Parte prosegue in una Seconda Sezione, detta abitualmente Secunda Secundae, dedicata allo studio delle virtù teologali, cioè fede, speranza e carità, e poi delle virtù cardinali, cioè prudenza, giustizia, fortezza e temperanza. Questa sezione è la più estesa e articolata della Summa, si compone di 189 questioni. Ed è anche quella che da sempre ha avuto un considerevole successo perché di ogni virtù Tommaso tratta l'oggetto, l'atto interiore e esteriore, la definizione, gli uomini che la posseggono, le cause, i doni dello Spirito Santo connessi, i peccati e i vizi contrari e infine i comandamenti relativi.
TERZA PARTE: CRISTOLOGICA
Nella Terza Parte della Summa Tommaso considera Gesù Cristo come la via unica e concreta mediante la quale l'uomo giunge alla beatitudine: «Il nostro Salvatore, il Signore Gesù Cristo, salvando il suo popolo dai peccati — come testimonia l'angelo [Mt 1,21] — ci ha presentato in sé la via della verità attraverso la quale, risorgendo, possiamo raggiungere la beatitudine della vita immortale. Perciò per completare tutto il discorso teologico, dopo aver considerato il fine ultimo della vita umana, le virtù e i vizi, dobbiamo trattare dello stesso Salvatore di tutti e dei benefici da lui offerti all'umanità» (III prologo).
Seguono le questioni dedicate all'incarnazione del Verbo (1-26), alla vita terrena di Gesù Cristo (27-59), ai sacramenti che sono i benefici di Cristo che oggi ci rendono capaci di giungere alla salvezza, i sacramenti in generale (60-65) e poi in particolare, e cioè battesimo, eucaristia, penitenza (66-90).
UN TESTO CAPITALE DELLA FEDE E DELLA CULTURA
L'Opera si interrompe alla questione 90: il 6 dicembre 1273 Tommaso smette di scrivere, probabilmente in seguito a un fenomeno mistico cui accenna il suo confratello e segretario fra Reginaldo da Priverno.
La Summa non è un enciclopedia o un dizionario dove il criterio organizzatore è l'alfabeto, non è neanche un catalogo, ma è un sistema architettonico che ha Dio come centro, principio e fine. È un monumento alla ragione e alla fede: alla capacità della ragione di esplorare i contenuti della fede; e alla fede per la sua capacità di illuminare il reale e di rendere ragione del senso del reale.
È l'Opera più citata nei testi del Concilio Vaticano II, del pontificato di Giovanni Paolo II e nell'enciclica Evangelii Gaudium di Papa Francesco. Paolo VI la teneva sempre sul suo comodino, accanto al letto, e ogni giorno ne leggeva una pagina. È quindi un testo capitale della nostra fede e della nostra cultura.
DA NON PERDERE
Le Edizioni Studio Domenicano hanno meritoriamente pubblicato quest'anno una nuova edizione della Somma Teologica. Nonostante sia l'opera più lunga scritta da un unico autore, grazie a una carta speciale molto sottile, ma anche molto resistente, questa nuova edizione si compone solo di quattro volumi, per un totale di 5.616 pagine e uno spessore complessivo di 20 cm. Ogni pagina riporta il testo latino di san Tommaso in edizione critica e la traduzione italiana a fronte.
Altre novità significative di questa edizione sono: la revisione integrale della traduzione italiana (in alcuni casi completamente rifatta); l'uso della forma interrogativa diretta per i titoli di ogni articolo (perché il genere letterario richiama quello delle questioni disputate, cioè di domande realmente poste nel corso di discussioni pubbliche); il prezzo di copertina molto contenuto, nonostante il numero di pagine e la carta costosa: molti benefattori hanno coperto generosamente alcuni costi importanti (il prezzo complessivo di tutti e quattro i volumi è di € 230,00; acquistando direttamente da www.edizionistudiodomenicano.it si può usufruire anche del 15% di sconto).
Nota di BastaBugie: un nostro caro amico, il prof. Antonio Livi, ci ha scritto un suo commento in merito a questo articolo: "Un solenne encomio a padre Carbone, direttore delle Edizioni Studio Domenicano, per quanto ha fatto in passato e fa adesso per far conoscere meglio la dottrina di san Tommaso d'Aquino. Il Vaticanol II, anche se molti non lo sanno, è l'unico concilio della Chiesa che ha indicato un teologo come modello della teologia ecclesiale, e questo è prorio Tommaso! Anni or sono la Mondadori pubblicò un mio libro su "Tommaso d'Aquino: il futuro del pensiero cristiano", e quello che ho scritto allora è adesso di ancora maggiore attualità."
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