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Nella notte tra il 9 e il 10 maggio 1291 avvenne un fatto straordinario in Palestina. Erano i giorni in cui si stava approssimando la fine della presenza crociata in Terra Santa. Di lì a poco, con la sconfitta di San Giovanni d'Acri, le forze maomettane avrebbero ripreso pienamente il controllo dei luoghi dove Nostro Signore era nato, vissuto, morto, risorto e asceso al Cielo.
In quella notte di maggio a Nazareth, del tutto inspiegabilmente, nella Basilica dell'Annunciazione sparì la preziosissima reliquia ivi custodita da secoli, una delle più importanti della Cristianità: la Santa Casa in cui la Madonna aveva ricevuto l'annuncio dell'angelo e dove il Verbo si era fatto carne, dando cosi inizio alla Redenzione dell'umanità. Occorre specificare che l'abitazione di Gesù, Maria e Giuseppe era quella tipica della gente comune dell'epoca in Palestina: tre pareti addossate ad una grotta. Questo spiega il perché dell'assenza di un quarto muro. Ebbene, chiunque fosse andato a Nazareth il 10 maggio 1291 non avrebbe più trovato le tre pareti della dimora della Sacra Famiglia, presenti invece fino al giorno prima. Cosa era accaduto? Come era stato possibile far sparire la Santa Casa?
E soprattutto, che fine aveva fatto?
TRASLAZIONI MIRACOLOSE DELLA SANTA CASA
La mattina di quello stesso giorno, in un bosco dalle parti di Tersatto (oggi un quartiere della città di Fiume, in Croazia), alcune persone videro proprio tre pareti. Incuriosite e non sapendo di cosa si trattasse, andarono dal parroco del luogo, in quel momento gravemente malato, al quale proprio quella notte era apparsa in sogno la Madonna. Nella visione, la Madre di Dio gli aveva annunciato l'arrivo della sua Santa Casa e per dargliene conferma lo aveva miracolosamente guarito. Da quel momento, l'insigne reliquia divenne meta di pellegrinaggi e di devozione. Il tutto durò tre anni. Poi, la notte tra il 9 e il 10 dicembre 1294, la Santa Casa sparì miracolosamente cosi come era arrivata. Ma in ricordo della sua presenza in terra croata, nel luogo dove si era posata venne costruito un santuario, ancora oggi uno dei principali del Paese.
Le tre pareti consacrate dalla presenza della Santa Famiglia, quelle tre pareti che avevano visto Gesù crescere e lavorare, giunsero in Italia, nelle Marche, all'epoca territorio appartenente allo Stato Pontificio. Storicamente la sua presenza è accertata in tre luoghi prima di giungere dove ancora possiamo venerarla. Ad Ancona (attuale località di Posatora) e nel territorio di Loreto, dapprima in pianura (attuale località di Banderuola), poi nel campo di proprietà di due fratelli (grosso modo di fronte all'attuale santuario). Infine, nel dicembre 1296, la Santa Casa si posò nel luogo in cui ancora si trova.
Non a caso diciamo "si posò". Infatti le traslazioni di cui abbiamo parlato avvennero tutte miracolosamente, secondo la tradizione (immortalata in innumerevoli dipinti e sculture) ad opera degli angeli.
L'Italia ha il grande privilegio di ospitare questa preziosissima reliquia della Cristianità. Purtroppo però, molti oggi tendono a dimenticare Loreto o a considerarlo un santuario tra i tanti. Eppure Giovanni Paolo II lo ha riconosciuto come il "primo Santuario di portata internazionale dedicato alla Vergine e, per diversi secoli, vero cuore mariano della Cristianità".
UN MIRACOLO PERMANENTE
Dato ancor più grave, in troppi oggi ignorano la storia del Santuario Lauretano o prestano fede a manipolazioni della verità. In effetti, da alcuni decenni, se almeno ufficialmente nessuno nel mondo cattolico mette in dubbio che a Loreto vi sia la vera Santa Casa di Nazareth, la Traslazione angelica della stessa è stata derubricata a una mera leggenda. Ma è credibile pensare che il trasporto delle sante pareti sia avvenuto per mezzo degli uomini? Come spiegare ad esempio così tanti spostamenti? Sarebbe stato tecnicamente possibile trasportare per nave così tante volte delle pietre che poi sono state perfettamente risistemate? E ancora: perché collocare definitivamente la Santa Casa nel mezzo di quella che all'epoca era una strada pubblica dove, secondo la legge locale, nulla si doveva costruire, pena l'abbattimento coatto?
L'architetto Federico Mannucci, in una relazione del 1923, ebbe a scrivere che «è assurdo solo pensare che il sacello possa essere stato trasportato con mezzi meccanici» e rivelò pure che «è sorprendente e straordinario il fatto che l'edificio della Santa Casa, pur non avendo alcun fondamento, situato sopra un terreno di nessuna consistenza e disciolto e sovraccaricato, seppure parzialmente, del peso della volta costruitavi in luogo del tetto, si conservi inalterato, senza il minimo cedimento e senza una benché minima lesione sui muri». Anche l'architetto Giuseppe Sacconi constatò che «la Santa Casa sta parte appoggiata sopra l'estremità di un'antica strada e parte sospesa sopra il fosso attiguo», ragion per cui non può essere stata fabbricata o rifabbricata, come è, nel posto in cui si trova.
C'è pure un altro elemento da rilevare. La malta con cui le sante pietre sono murate proviene dalla Palestina. Come può questo dato essere compatibile con una ricostruzione successiva al trasporto su nave? E come è possibile che, a seguito di tanti spostamenti e di molteplici riedificazioni, non si sia minimamente alterata la perfetta geometria della Santa Casa, che combacia esattamente con le dimensioni delle fondamenta rimaste a Nazareth? La Santa Casa di Loreto infatti non ha fondamenta. Per trovare queste bisogna spostarsi proprio a Nazareth.
Recentemente inoltre è stata acclarata la falsità storica del Chartularium culisanense, documento spesso citato perché proverebbe il trasporto umano delle pietre della dimora nazaretana per mezzo della famiglia Angeli o De Angelis (da cui poi sarebbe sorta la "leggenda" degli angeli...). Il testo in questione però risalirebbe al 1294, tre anni dopo il primo miracoloso trasporto della Santa Casa a Tersatto. E poiché è attestato che nel 1294 questa non era più a Nazareth ma in Dalmazia, la famiglia Angeli non avrebbe potuto portar via nulla direttamente dalla Palestina, come invece si è detto. Inoltre, vi si parla dell'asporto di alcune pietre e non delle tre pareti integre, come sempre si è detto e si è inteso. Quindi quella del trasporto umano della Santa Casa è una mera ipotesi, senza alcuna prova, che produce solo l'effetto di minare la fede dei semplici e contraddice secoli di studi e dimostrazioni.
L'APPROVAZIONE DELLA CHIESA
Peraltro, in tutti i luoghi in cui la Santa Casa si è posata furono costruite delle chiese a testimonianza dell'evento prodigioso. È mai possibile che le autorità ecclesiastiche, sempre così prudenti, abbiano edificato luoghi di culto in ricordo del "miracolo" senza mai essere smentite da nessuno? Se davvero il trasporto fosse avvenuto per mano umana, perché la gente avrebbe dovuto accettare la versione miracolosa dei fatti?
Non possiamo poi ignorare che lungo i secoli i Papi hanno sempre ribadito sia l'autenticità della Santa Casa sia il suo arrivo prodigioso in Italia. Basti pensare, solo per citarne alcuni, a Paolo II, Giulio II, Leone X, Pio IX e Leone XIII. Inoltre, per essere precisi, il 10 dicembre ricorre liturgicamente la festa della miracolosa Traslazione della Santa Casa, non quella della Madonna di Loreto. Benedetto XV, poi, nel dichiarare la Beata Vergine Lauretana Patrona degli aviatori nel 1920 riconobbe come autentico il "volo miracoloso" della Santa Casa. Senza contare infine le rivelazioni private avute al riguardo da numerosi santi. E l'enorme quantità di miracoli (guarigioni e conversioni) avvenuti all'interno della dimora della Sacra Famiglia. Vi è poi la tradizione folcloristica popolare a contrastare le ipotesi razionaliste degli ultimi decenni. Non a caso da secoli nelle Marche, la sera del 9 dicembre, si celebra la "Venuta" della Santa Casa con l'accensione di falò, come per illuminare la strada alla Vergine che arriva nei cieli con la sua dimora. Attorno ad essi si recita il S. Rosario e alle tre di notte un tempo si suonavano le campane per segnalare l'avvenuto arrivo della Santa Casa.
Proprio per far conoscere meglio questa perla che abbiamo l'onore e la grazia di ospitare nel nostro Paese, Luci sull'Est ha deciso di pubblicare e diffondere un libro che, in maniera sintetica ma esaustiva, parla della storia della Santa Casa di Loreto e della sua importanza per la fede cattolica.
LORETO BALUARDO CONTRO ISLAM
Tra gli aspetti forse più ignorati c'è anche il ruolo decisivo svolto dal Santuario Lauretano nella preservazione dell'Europa cristiana. Infatti è alla Madonna di Loreto che i Papi e i condottieri si sono rivolti prima di affrontare - tra le altre - le due battaglie più decisive e celebri contro l'islam: quella di Lepanto (1571) e quella di Vienna (1683). In entrambe, la vittoria dell'esercito cristiano si è dovuta all'intervento della Beata Vergine Maria.
Prima dello scontro navale di Lepanto, Marcantonio Colonna, comandante della flotta pontificia, si recò a Loreto con la sposa per mettere nelle mani di Maria Santissima la sorte della guerra. E dopo la sconfitta della flotta maomettana, tornò nella città mariana per ringraziare la Madre di Dio, insieme a tutta l'armata papale. Peraltro i prigionieri cristiani liberati dalla schiavitù cui erano stati sottoposti dagli ottomani, in segno di riconoscenza verso la Virgo Lauretana donarono al santuario le loro catene, che vennero fuse per costruire porte e cancelli della Santa Casa e delle varie cappelle laterali della chiesa.
Anche dopo la battaglia di Vienna, il re polacco Giovanni Sobieski volle celebrare la Madonna di Loreto. Uno stendardo con la sua immagine venne portato trionfalmente in processione per le vie della capitale asburgica da padre Marco d'Aviano. Sobieski lo fece poi collocare nella sua cappella e ogni giorno faceva celebrare dinanzi alla Santissima Vergine la Santa Messa e cantare le Litanie Lauretane.
LA SCHIAVITÙ MARIANA
L'auspicio è che il libro offerto da Luci sull'Est aiuti ad accrescere la nostra devozione mariana e la consapevolezza della grandiosità della Santa Casa di Loreto. Non va peraltro dimenticato che il Santuario Lauretano è il luogo per eccellenza della schiavitù mariana, così come insegnata e predicata da San Luigi Maria Grignion de Montfort, che proprio fra quelle pareti ebbe l'ispirazione di scrivere il Trattato della Vera Devozione a Maria. Del resto, è nella Santa Casa che lo stesso Gesù, come insegna il santo francese, si fece schiavo di sua Madre, chiudendosi nel suo grembo santissimo.
Nota di BastaBugie: per avere il libro sulla Santa Casa contattare il numero 06 85 352 164 (dalle 9.30 alle 18.00).
Qui sotto una conferenza sulla Santa Casa tenuta da Federico Catani, autore dell'articolo precedente.
https://www.youtube.com/watch?v=pb-_uPDejWw
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