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« Torna agli articoli di Chiara Chiessi
«I genitori hanno il diritto di formare i loro figli, ma hanno in più il dovere di mettere la loro istruzione e la loro educazione in perfetto accordo con il fine per il quale li hanno ricevuti per beneficio di Dio. I genitori devono dunque impiegare tutte le loro forze ed un'energia perseverante per respingere ogni genere di ingiustizia in quest'ordine di cose, a far conoscere in modo assoluto il diritto che hanno di dare ai loro figli, come è giusto, l'educazione cristiana e soprattutto il diritto di rifiutarli a quelle scuole nelle quali vi è il pericolo che bevano il funesto veleno dell'empietà» (Leone XIII, 10 gennaio 1890).
Il pensiero di Papa Leone XIII è molto indicativo, specialmente oggi: a causa del Covid, milioni di studenti sono costretti a casa e molti genitori stanno iniziando a praticare l'homeschooling, ovvero l'istruzione a casa per i propri figli.
Avere la possibilità di educare i propri figli a casa, rappresenta un punto fermo per tutte quelle famiglie che non vogliono affidare i propri figli allo Stato, un'imprescindibile libertà per i genitori che desiderano trasmettere alla propria prole la fede e valori sani.
SE FAI SCUOLA A CASA SEI PIÙ PREPARATO DEGLI ALTRI
In un articolo di LifeSiteNews, un giornalista intervista una ragazza ventenne di nome Hedwig Hageböck, traduttrice in tedesco di diversi libri del Card. Robert Sarah, che è stata educata con l'homeschooling da quando con la famiglia si è trasferita in Francia a quattordici anni di età. Prima di allora aveva frequentato una scuola regolare in Germania.
La ragazza ha espresso apprezzamento per l'homeschooling sia per aver potuto passare più tempo con la famiglia sia per aver potuto creare un programma di studio personalizzato, approfondendo determinati argomenti che più le interessavano.
Lo studio delle lingue, ad esempio, veniva effettuato soprattutto grazie a lunghi soggiorni con famiglie madrelingua; per cui alla teoria si affiancava da subito la pratica.
Gli oppositori dell'homeschooling sostengono che se i bambini vengono educati a casa, cresceranno socialmente isolati.
Hageböck risponde però che tutte le famiglie i cui figli vengono educati a casa, si sforzano di fornire ai propri ragazzi molti contatti diversi, a partire dallo sport, i club musicali, i vicini e gli amici.
Inoltre, questo tipo di istruzione aiuta molto nell'auto-organizzazione ed apprendimento indipendente, fondamentali nel successivo studio universitario. "Forse, questa situazione attuale è un buon momento per fare tesoro di queste esperienze di homeschooling per aumentarne la consapevolezza in Germania come insegnanti, genitori o alunni, e chiedere la possibilità di studiare a casa", ha suggerito Hageböck.
LA PERSECUZIONE IN GERMANIA
La persecuzione verso le famiglie che scelgono l'homeschooling per i loro figli è una triste realtà in Germania: famoso è il caso della famiglia tedesca evangelica Romeikes, di nove figli, che chiese asilo agli Stati Uniti per via della persecuzione che stava affrontando in Germania per la propria scelta educativa (multe fino ad 11mila dollari, visite della polizia, minacce di sottrarre i figli ai genitori).
In un primo momento, un giudice del Tennessee aveva accolto in primo grado la richiesta di asilo, poi ribaltata dalla Corte di Appello. Infatti in Germania il divieto di educare i propri figli in casa, non è inteso come una violazione dei diritti umani.
Temendo di essere rimpatriati, i Romeikes avevano fatto appello anche alla Corte Suprema, che tuttavia non aveva accolto la richiesta. Ma la famiglia ha potuto comunque rimanere negli Stati Uniti, perché l'espulsione è rimasta "sospesa a tempo indefinito", più per motivi burocratici che legali.
In conclusione, quello che speriamo vivamente è che la situazione attuale del Covid possa portare ad un ripensamento dell'homeschooling, un diritto ed un sistema fondamentale d'istruzione che vede nei genitori i principali responsabili della formazione ed educazione dei propri figli.
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