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« Torna agli articoli di Costanza
Qualche giorno fa ero con due amici cattolici, di quelli proprio inossidabili, ed è venuto fuori che quest'anno, per la prima volta in vita loro, non avrebbero dato l'8 per mille alla Chiesa cattolica. Non volevo crederci: se c'erano due persone di cui non lo avrei mai detto, erano loro. Il giorno dopo, manco a farlo apposta, sono apparsi online i risultati di un'indagine dalla quale risulta che la percentuale dei fedeli che quest'anno devolverà l'8 per mille alla Chiesa è la più bassa da dieci anni a questa parte, ed è scesa a picco nell'ultimo anno.
ABBIAMO BISOGNO DELLA CHIESA
"Troppi scandali, la gente chiede trasparenza e legalità", spiegano dalla Cei. Non so quali strumenti statistici abbiano per dare questa spiegazione, io statistiche non ne ho fatte, però di amici che si sentono parte viva della Chiesa ne ho moltissimi, e così ho indagato.
Con mio grande stupore, in tanti - non tutti, ma parecchi - hanno fatto quella stessa scelta quest'anno. Ho cercato di capire, perché io invece personalmente alla Chiesa darei il 1000 per mille, è continuerò a devolvere l'8, sempre.
La motivazione addotta dai miei amici cattolici "obiettori fiscali", secondo la mia piccola e personalissima indagine, è esattamente opposta a quella data dalla Cei. Non è proprio per niente da cercare nel fatto che vogliono trasparenza e legalità, e non la trovano nella Chiesa. La verità è invece precisamente il contrario. È proprio perché sappiamo che l'uomo - tutti, compresi quelli di Chiesa - è cattivo, che abbiamo bisogno della Chiesa, cioè di chi ci metta in comunicazione con Dio. I sacerdoti non sono operatori sociali da cui pretendiamo onestà ed efficienza, sono coloro che aprono il canale con Dio: sacer dare. È vedendo la nostra povertà - e quella dei sacerdoti - che ci attacchiamo sempre di più alla Chiesa: siamo uomini affoganti, bisognosi di essere salvati, e per questo cerchiamo Dio. E vogliamo qualcuno che ci introduca al mistero, abbiamo bisogno di qualcuno che ci garantisca che quello che intuiamo non è un parto della nostra fantasia. Qualcuno che ci dica la Verità su noi stessi, non qualcuno che organizzi rivendicazioni di diritti umani, raccolte differenziate, spettacoli per intrattenerci.
MEGLIO L'ORIGINALE
Se devo sostenere economicamente qualcuno che mi dice che Marco Pannella è un punto di riferimento spirituale, allora l'8 per mille piuttosto lo do, lo darei ai radicali. Meglio l'originale, piuttosto che una pallida copia. Se devo sostenere un ecologismo raffazzonato, piuttosto scelgo Greenpeace. Se devo finanziare l'affresco di Terni - che è prima di tutto un dipinto molto brutto - che non parla di redenzione, di salvezza, di vita eterna, ma semplicemente scatta una foto, mal realizzata, del reale, forse, ecco, preferisco di no. Se devo sostenere chi non ha lottato, non ha speso una parola - salvo qualche eccezione - per impedire che venisse approvata la legge sulle unioni civili che come noi prevedevamo ha aperto la strada anche alle adozioni, se devo dare i miei soldi a chi ha smesso di annunciare la verità sull'uomo e sulla donna, e invece ha deciso che è meglio difendere i cosiddetti "diritti" delle persone omosessuali, allora finanzio l'Arcigay, non la Chiesa cattolica, perché quegli altri il loro lavoro lo fanno con grande efficacia e aggressività. Se devo sostenere i giornali diocesani che pubblicano articoli sulle unioni civili celebrate, salutandole con gioia, con un melenso linguaggio "inclusivo", preferisco di no, e magari leggo altro, qualche autore omosessuale che almeno scriva bene davvero (tipo Michael Cunningham, per dire). Se qualcuno nella Chiesa dimentica che l'unica cosa di cui hanno davvero bisogno le persone omosessuali non è certo l'accoglienza, che da sola non serve a niente, ma qualcuno che apra loro lo spiraglio di un cammino di speranza e verità, se devo dire che va tutto bene così, che senso ha annunciare la salvezza, se non c'è più niente che grida, che mendica, che supplica di essere salvato?
ABBANDONATI
Non so quanto sia affidabile il mio campione. Di certo qualcosa è cambiato: tanti credenti, che prima erano pronti a difendere i propri pastori, adesso si sentono da loro abbandonati. E non sono certo quelli che si scandalizzano per casi di mala gestione, non sono i cattolici che tirano fuori la vecchia tiritera dei preti pedofili, non è quello che addolora i miei amici, perché, come dicevo, noi lo sappiamo che gli uomini, anche di Chiesa, sono cattivi, ed è per questo che abbiamo bisogno di salvezza.
Io continuerò sempre a sostenere come potrò la Chiesa, mia madre, perché voglio per i miei cari e per me la salvezza eterna. Il mondo non ha bisogno di pastorali creative, di essere intrattenuto - se c'è una cosa di cui c'è sovrabbondanza oggi è proprio l'intrattenimento: nessuno oggi ha bisogno di essere distratto, ma aiutato a ritrovare il centro, e se devo essere intrattenuta vedo un film dei fratelli Cohen - il mondo chiede che la Chiesa sia sempre più coraggiosa nell'annunciare che questa vita è un passaggio per quella eterna.
Il mondo, infine, non ha bisogno che gli si dica che va comunque tutto bene così anche se dice no al disegno di Dio, perché il salario del peccato è la morte, e se nessuno te lo annuncia tu muori.
Nota di BastaBugie: nel dibattito originato da questo articolo riportiamo due contrapposti commenti.
Mi dispiace ma questo articolo è parziale e riduttivo perché non vi sono menzionate tutte le migliaia di opere di Carità che la Chiesa Cattolica, attraverso le Parrocchie, le Caritas diocesane, le associazioni ad esse correlate, è in grado di fare proprio grazie ai fondi dell'8×1000. Credetemi sono davvero tante e nella maggior parte dei casi sono opere splendide attraverso le quali la Chiesa testimonia quotidianamente la Carità, come fa da oltre 2000 anni a questa parte, con modalità consone ai tempi. Prima di giudicare sarebbe bello che ciascuno si informasse sulle opere sostenute dai fondi 8×1000 nella propria Diocesi e andasse a vedere con i propri occhi come questi soldi vengono spesi…
Antonella
Ecco un bell'esempio di confusione totale, su piani diversi.
Iniziamo dal fatto reale: il 75% degli introiti dell'8 x mille sono destinati a spese per il culto e sostentamento del clero. Solo il 25% è destinato ad opere di carità. La fonte? Il bilancio della CEI: che è citato in fondo all'articolo linkato da Costanza. Bastava leggerlo. Se comunque googlate "RIPARTIZIONE FONDI 8XMILLE 2016" trovate il documento originale. Indovina un po' quale contributo, dunque, è "parziale e riduttivo"?
Il bilancio della CEI è la prima cosa da citare quando si parla di queste cose, ma chissà come mai viene non si fa quasi mai. Certo, i vescovi raccontano balle: vedo anche una recente intervista su La Fede Quotidiana dove l'intervistato, invece di citare il bilancio CEI, dice "per esempio" lui cosa fa e dà ad intendere che lo scopo primario sia la carità. Poi ci sono anche le campagne pubblicitarie della CEI, chiaramente ingannevoli. Il fedele quadratico medio ormai si beve tutto e manco gli passa per la mente di andare a verificare, anche se è molto semplice.
Secondo punto: questa ripartizione di bilancio non è problematica, anzi, è del tutto ovvia. Infatti la Chiesa non esiste per fare la carità, ma per portare le anime in Paradiso. Imprescindibile per questo scopo c'è l'amministrazione dei Sacramenti, la maggior parte dei quali - Eucarestia in testa - può essere effettuata solo da un prete ordinato. Siccome quest'attività non produce introiti, è ovvio che questi uomini vadano mantenuti dalla comunità (con gli annessi e connessi, ovvero i luoghi di culto). L'inganno della pubblicità della CEI, dunque, è doppio: non solo perché è menzognero su come vengono spesi i fondi, ma soprattutto perché snatura davanti a tutto il mondo la missione della Chiesa. Siamo solo pochi passi dietro ai Valdesi, che si "vantano" di non spendere neanche un euro dell'otto per mille per le esigenze di culto: va tutto in "filantropia". Ma per loro è coerente: la religione ha perso ogni caratteristica verticale e si è ridotta a "filantropia". A margine di questo secondo punto, altra cosa che ci tengono nascosta è che ci sono vescovi indegni che puniscono i preti fedeli alla tradizione privandoli del legittimo sostentamento a cui avrebbero diritto: infatti a questi devono provvedere organizzazioni laicali come la "Società San Martino di Tours e San Pio da Pietrelcina", di cui ha parlato anche Marco Tosatti. Andate ad informarvi. E magari sganciate qualche quattrino.
Terzo punto: se uno ragionasse un minimo, si renderebbe conto che Caritas & co. possono ricevere donazioni direttamente, non è necessario passare per l'8 x mille. Dunque non si capisce perché ci debba essere un canale doppio, che non solo fa confusione, ma toglie quel 25% di fondi all'esigenza primaria, visto che - a quanto ci dicono in continuazione - comunque quel 75% non basta (infatti è questione comune che p.es. per certe opere di restauro di chiese devono intervenire di tasca propria le comunità locali di fedeli). Chi è giustamente sensibile alle opere di carità può benissimo elargire direttamente a queste istituzioni. Personalmente, io non dò più neanche un quattrino alla Caritas, visto che è diventata un'organizzazione in gran parte dedita al traffico di clandestini, ma fortunatamente ce ne sono altre che non sono cadute così in basso.
Fabrizio
PS L'8 x mille è sbagliato in sé perché lega una cosa fondamentale, come il finanziamento della Chiesa, alle dinamiche dello stato laico. Di fatto è una sottomissione, rompendo l'equilibrio delle due spade che andrebbe tenuto come modello. D'altronde l'esempio tedesco è sotto gli occhi di tutti, con le gravi conseguenze del caso.
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