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GLI ANGLICANI SONO DIVISI SUI GAY
Uganda, sui gay scontro tra anglicani
di Elisabetta Del Soldato
 

LONDRA. La Chiesa anglicana dell’Uganda ha deciso di boicottare la Conferenza episcopale di Lambeth, un appuntamento che coinvolge i vescovi anglicani di tutto il mondo e che si tiene ogni dieci anni. L’iniziativa è stata presa in risposta alla decisione di Lambeth Palace, residenza dell’arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, la più alta carica spirituale anglicana, di invitare alla conferenza di luglio anche quei vescovi che «condonano l’omosessualità attiva». Dopo le dichiarazioni di Williams la settimana scorsa sulla necessità di adottare alcune parti della legge islamica in Gran Bretagna che hanno scatenato furore, «quest’anno – ci spiega l’opinionista religioso della “Bbc” Robert Pigott – è destinato a essere un anno molto critico per l’unità della Chiesa anglicana». Sono anni che le chiese anglicane di molti Paesi in via di sviluppo minacciano di voltare le spalle a Lambeth Palace. E ora la decisione della Chiesa dell’Uganda che conta su otto milioni di fedeli, è destinata a minare ancora di più le relazioni con il palazzo e la stabilità del primate Rowan Williams che dopo i commenti della scorsa settimana sta vacillando sempre di più. L’Uganda fa riferimento in particolar modo all’ordinazione della Chiesa anglicana americana del vescovo omosessuale Gene Robinson avvenuta nel 2003.
  In una lettera spedita a Londra, la Chiesa dell’Uganda spiega che i suoi vescovi parteciperanno invece alla conferenza più tradizionalista che si terrà a Gerusalemme.