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« Torna agli articoli di Federica
Ho sempre ammirato le donne forti e semplici, come credo dovrebbe essere ogni discepola di Cristo.
Il tipo di donna che vorrei essere è quella che se le si propone un comportamento nuovo, lo valuta alla luce della parola di Dio e del giudizio della Chiesa, poi decide se è buono o cattivo: se è buono lo fa suo con gioia e prontezza, se è cattivo lo scarta senza rimpianti.
Ecco appunto, così vorrei essere. Nella realtà sono molto lontana da questo modello e sinceramente prima di decidermi a indossare il velo durante la Santa Messa ho passato un lungo percorso abbastanza tortuoso fatto di dubbi, ripensamenti, problemi immaginari e ogni tipo di scrupoli.
Ho deciso di condividerli con voi per aiutare le altre donne che si sentano combattute interiormente su questo argomento.
La verità è che ho cominciato a pensarci fin da bambina. Una domenica sentii la mia catechista redarguire un compagno di catechismo che si era presentato alla S. Messa dei ragazzi con il cappellino da baseball, ne rimasi molto stupita dato che non avevo mai fatto caso all'uso di mettere/togliere il cappello in diverse circostanze (nessuno dei miei familiari lo ha mai portato) inoltre avevo visto più volte la stessa catechista con un cappellino e le chiesi cosa ci fosse di male. Lei mi rispose di non preoccuparmi perché solo i maschi dovevano togliersi il cappello davanti a Dio allora io le chiesi "Ma come, le femmine no?" E lei mi rispose: "No, anzi, le donne si dovrebbero proprio coprire la testa".
Nella mia semplicità di bimba pensai immediatamente "Che sciocchezza! Se si dovrebbe fare, perché non si fa?" e questo pensiero rimase così, inapplicato, nella mia testa per oltre un decennio.
LO SAPEVO EPPURE NON LO FACEVO
Ero intimamente convinta che fosse meglio partecipare alla Santa Messa a capo coperto, tuttavia non lo facevo.
I motivi erano vari, principalmente pensavo che, non facendolo più nessuno, se lo avessi fatto io tutti mi avrebbero guardata (e già questo mi pareva intollerabile, essendo all'epoca molto molto timida) ma pensavo anche "come può essere segno di modestia se poi io vado al centro dell'attenzione, non è piuttosto il contrario?"; "Io sono una peccatrice, sarebbe meglio che prima fossi completamente a posto nell'anima e pensassi poi all'abbigliamento esteriore" (Ma si può aspettare di diventare santi prima di fare qualsiasi opera buona? Per la serie aspetta e spera... Ora mi sembra una sciocchezza enormemente ridicola eppure ci ho messo davvero un sacco di tempo a superarla) "La gente crederà che io mi senta migliore delle altre donne" ed altre amenità.
Per contro in molte occasioni consideravo i lati positivi di velarsi il capo, "In fondo, non è quello che fa anche la Madonna Santissima? E non dovremmo noi donne cristiane cercare di assomigliarle?" ed ecco gli immancabili scrupoli e sensi di colpa "Sei forse tu come la Madonna? No di certo! Che superbia!". Fatto sta che cominciai a cercare altri pareri e mi ritrovai a leggere e ascoltare varie prediche sul pudore e la modestia, così cominciai a prestare più attenzione al mio modo di vestire, soprattutto in estate, evitando abiti trasparenti, troppo aderenti e scollati.
Un giorno mi trovavo con altre due amiche, di cui una cattolica e molto attiva nell'apostolato, che usò il mio abbigliamento per intavolare una discussione sulla castità. L'altra ragazza non era affatto convinta della necessità di mantenersi casti durante il fidanzamento e adduceva il pretesto che nel Vangelo non ci fosse questa indicazione, la mia amica non rispose affatto come avrei fatto io ma, tra tutti gli argomenti che si possono portare a sostegno della purezza, scelse di dire questo: "i cristiani non osservano solo ciò che è scritto nel Vangelo ma anche nelle lettere di San Paolo e S. Paolo dice che i fornicatori non entreranno nel Regno dei Cieli". Io sentii queste parole come se fossero state rivolte a me, perché sapevo bene che lo stesso Apostolo dice anche che le donne devono coprirsi il capo in chiesa.
NON CI SONO PIÙ SCUSE
Oltre a questo, da neo sposina mi sono trovata ad organizzare un viaggio a Roma con mio marito e ho cominciato a ricercare informazioni su come partecipare all'udienza del Santo Padre (volevo capire se fosse possibile andare con i vestiti del matrimonio, nell'area vicino al Papa per ricevere la sua benedizione e farci una fotografia).
Facendo qualche ricerca, mi imbattei quasi subito nel cerimoniale vaticano per le udienze private: ebbene scoprii che il protocollo prescrive alle donne abbigliamento scuro e sobrio, che copra gomiti e ginocchia, e (sorpresa!) un velo nero sul capo. Ora, se io trovo giusto che per incontrare la massima autorità esistente sulla terra si rispettino certi canoni esteriori di decoro e rispetto, non vedo perché non dovrebbe essere lo stesso in chiesa. Se sono ben disposta ad indossare il velo per incontrare il mio amatissimo Santo Padre, che è il vicario di Cristo in terra, perché non dovrei essere altrettanto felice di farlo per incontrare Gesù Cristo in persona, vivo e vero nella Santa Eucarestia?
Da quel momento non ci sono più state scuse. Mi sono decisa ad acquistare un velo e indossarlo alla Messa, basta col rispetto umano! [...]
Nota di BastaBugie: per antica tradizione il colore del velo è nero per le donne sposate e le vedove, bianco per le nubili. Le regine, sebbene sposate, possono usare il bianco.
Per acquistare il velo muliebre, consigliamo MONNICrAft sia per la qualità che per il prezzo: clicca qui!
Per approfondimenti si può leggere il seguente articolo da noi pubblicato nel 2009:
L'IMPORTANZA, LA MODESTIA E LA BELLEZZA DEL VELO PER LE DONNE ALLA MESSA
La Parola di Dio richiede alle donne di tenere il capo coperto durante le azioni liturgiche
di Don Alfredo Morselli
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=182
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