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LETTERE ALLA REDAZIONE: PER LA SCUOLA LA QUESTIONE IMPORTANTE NON E' IL FATTORE ECONOMICO, MA LA LIBERTA' DI EDUCAZIONE
Le chiamano ''scuola pubblica'' e ''scuola privata'', ma i nomi corretti sono ''scuola statale'' e ''scuola libera''
di Giano Colli
 

Gentile Redazione di BastaBugie,
ho letto il vostro articolo sulla polemica che si è scatenata a fronte delle dichiarazioni del Presidente del Consiglio sulla scuola statale. Le cifre che ho letto in merito "ad un affare per lo Stato" (le prendo per buone e non ho motivo di dubitare della vostra correttezza) non tengono però conto:
1) stiamo parlando di scuola cioè è come se parlassimo di sanità o di Ordine pubblico o di acqua... trovo assurdo farne solo una questione economica;
2) i pagamenti in nero fatti nelle scuole private (esperienze dirette credetemi, mi fanno pensare che il 90 per cento di quel tipo di scuola paghi in nero o sottopaghi i docenti);
3) la qualità di molti di istituti privati fa ridere (diplomifici a pagamento; se volete vi faccio centinaia di nomi di Istituti).
Concludo che non ho pregiudizi essendo io cattolico e praticante ma la realtà della scuola privata (compresa quella cattolica) è ben diversa, purtroppo in peggio, da come spesso la raccontate.
Cordiali Saluti
Pietro

Caro Pietro,
risponderemo brevemente a ogni punto e poi vedremo le conclusioni:
1) hai ragione nel dire che la questione economica non è la principale; è invece una questione di libertà di educazione (il terzo dei tre principi non negoziabili secondo l'insegnamento di Papa Benedetto); abbiamo trattato della questione economica solo perché la scuola libera viene attaccata come uno spreco di risorse pubbliche, quando è vero il contrario e cioè che è un risparmio per lo Stato (oltre 6 miliardi di euro all'anno);
2) non sappiamo se sono diffusi i pagamenti in nero come tu dici, ma in questo caso sarebbe facile far notare che un simile sistema si diffonde perché le risorse sono limitatissime (in Inghilterra esiste quasi esclusivamente la scuola non statale, che gode peraltro di ottimi contributi);
3) sulla cattiva qualità della scuola non statale c'è da dire che si riferisce ad alcuni casi, peraltro dovuti alla situazione attuale; nel caso in cui venga rimossa l'ingiusta preferenza dello Stato per la scuola di indottrinamento pubblica, a favore di una liberalizzazione del settore con consistenti finanziamenti, allora avremmo una gara di qualità tra le scuole che consentirebbe alle migliori di sopravvivere (in quanto scelte da più studenti) e le peggiori sparire.
E ora tiriamo un po' di conclusioni.
La scuola statale costa dieci volte più di quella libera (la chiamano privata, ma in realtà è pubblica in quanto tutti ci si possono iscrivere). Ma non è questo il punto principale, come hai giustamente notato.
Qualcuno dice che finanziando la scuola non statale sarebbero avvantaggiati i ricchi. In realtà OGGI i ricchi sono avvantaggiati perché chi è ricco sceglie la scuola che preferisce. E' invece il povero che è costretto a mandare i figli alla scuola statale. Per venire incontro ai poveri bisognerebbe finanziare molto di più la scuola libera. Il buono scuola è irrinunciabile per evitare che chi sceglie la scuola libera paghi ingiustamente le tasse per finanziare la scuola statale che non ha scelto.
Speriamo di aver chiarito questi punti in modo da farti comprendere che non abbiamo posizioni distanti dalle tue o (peggio) ideologie da difendere.

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Fonte: Redazione di BastaBugie, 28/03/2011