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« Torna agli articoli di Giano Colli
Con un articolo dal titolo "Perché me ne vado da questa Chiesa debole con l'islam", pubblicato il 25 marzo su Il Giornale, Magdi Allam ha dichiarato: "Credo nel Gesù che ho amato sin da bambino, leggendolo nei Vangeli e vivificato da autentici testimoni - religiosi e laici cristiani - attraverso le loro opere buone, ma non credo più nella Chiesa. La mia conversione al cattolicesimo, avvenuta per mano di Benedetto XVI nella notte della Veglia Pasquale il 22 marzo 2008, la considero conclusa ora in concomitanza con la fine del suo papato".
Poco oltre il fondatore del movimento politico "Io amo l'Italia" ha affermato: "La mia è una scelta estremamente sofferta, mentre guardo negli occhi Gesù e i tanti amici cattolici che proveranno amarezza e reagiranno con disapprovazione".
Vediamo quindi una rassegna degli articoli dei "tanti amici cattolici" che hanno commentato questa clamorosa decisione. Sono testimoni diretti della sua conversione o comunque amici e perciò particolarmente vicini alla parabola cristiana dell'ex vicedirettore del Corriere della Sera.
DON GABRIELE MANGIAROTTI: "HO CONDIVISO IL SUO CAMMINO NEL PASSAGGIO DALL'ISLAM AL CRISTIANESIMO, NON NASCONDO IL MIO DOLORE E IL MIO SCONCERTO" (Il Giornale, 26/03/2013)
Ho letto la lettera-articolo al Giornale, con cui Magdi Cristiano Allam dichiara la sua non appartenenza alla Chiesa cattolica, pur intendendo rimanere cristiano. Non nascondo il mio dolore e il mio sconcerto. Sono suo amico, ho condiviso il suo cammino nel passaggio dall'islam al cristianesimo, sono stato presente al suo battesimo, al suo matrimonio e sono padrino di battesimo di suo figlio. [...]
Papa Francesco ha parlato della povertà del nostro mondo occidentale, che non è una povertà solo materiale, ma consiste nella "dittatura del relativismo". Quella posizione per cui ciascuno di noi diventa regola della verità, per cui trionfa l'opinione, il politically correct, l'omologazione culturale e sociale. Contro tale dittatura, l'unico antidoto vero è la Chiesa cattolica, roccia su cui costruire la vita. Certo, abbiamo visto tante volte troppi cedimenti di uomini di chiesa; non solo, e non soprattutto, cedimenti morali (che, a dire il vero, disgustano quando sono teorizzati come se fossero un bene) ma soprattutto cedimenti di fronte alla verità. Certo, l'islam NON è religione rivelata. Maometto NON è un profeta. L'unico rivelatore è Cristo, figlio di Dio crocefisso e risorto e presente oggi nella Chiesa. Da troppi pulpiti cristiani - anche da chi ha responsabilità nella Chiesa - troppe voci confuse si alzano. Ma la confusione non è vinta dalla separazione e dalla divisione: la storia del protestantesimo deve pur insegnaci qualcosa. [...]
Magdi Cristiano Allam ci ha ricordato come le testimonianze di una fede viva lo abbiano avvicinato a Cristo. "Cercate ogni giorno il volto dei santi, per trarre confronto dai loro discorsi", ci esorta un antico testo cristiano. Non sarà proprio questa distanza di testimoni vivi la radice di quella crisi nei confronti della Chiesa che la lettera al Giornale ha evidenziato? Il fare, l'impegno politico, le campagne elettorali non possono avere incrinato la familiarità con quei rapporti che, vissuti in nome di Gesù, sono il sostegno vivente della fede? [...]
MAURIZIO LUPI: "SONO PADRINO DI BATTESIMO DI MAGDI ALLAM: ECCO CHE COSA PENSO" (Blog di Maurizio Lupi, 25 MARZO 2013)
Ho ricevuto questa lettera da un sacerdote francescano a proposito dell'annuncio di Magdi Allam che vuole lasciare la Chiesa. Io sono stato suo padrino di battesimo, ecco la mia risposta sincera. [...]
Magdi Allam si è preparato a lungo prima di ricevere il battesimo, due anni. Il suo percorso di conversione lo si può leggere nel libro "Grazie Gesù". [...]
Non mi ergo a giudice della sincerità del desiderio e della richiesta del battesimo di Magdi. [...] Nel cristianesimo ho imparato ad amare la libertà di ogni uomo e a rispettarla anche quando non ne condivido le scelte. In questo caso neanche le motivazioni (si è cristiani per amore della verità non per avversione all'Islam), ma noto che, purtroppo, è questo l'atteggiamento di molti che dicono di accettare Cristo ma non la Chiesa.
Prima di battezzare Magdi, la notte del 22 marzo 2008, Benedetto XVI ha tra l'altro detto che il suo "sì" voleva dire anche: "Credo che nella comunione della Chiesa diventiamo tutti un solo Corpo col Signore". Dimettersi da questa unità profonda mi sembra arduo. [...]
PIETRO VASSALLO E PAOLO DEOTTO: "ABBIAMO APPOGGIATO IL PARTITO DI MAGDI ALLAM, CI SENTIAMO IN DOVERE DI FARE ALCUNE PRECISAZIONI" (Riscossa Cristiana, 26/03/2013)
Poiché Riscossa Cristiana ha appoggiato la proposta politica del Movimento "Io amo l'Italia", fondato e presieduto da Magdi Cristiano Allam, ci sentiamo in dovere di fare queste precisazioni:
- La scelta di appoggiare "Io amo l'Italia" è stata una scelta ragionata e che non rinneghiamo, basata sull'unico programma che valutavamo conforme alla cultura e alla morale cattolica e in grado di dare una risposta ai problemi che travagliano l'Italia.
- In tal senso non possiamo che ribadire la nostra stima a Magdi Cristiano Allam, che ha mostrato coraggio e vero anticonformismo, in un momento storico in cui tutto cospira contro i valori che il suo Movimento intendeva affermare.
- Non possiamo però seguire più Magdi Cristiano Allam su una strada di apostasia, argomentata (se pur esistessero affermazioni che potessero giustificare l'apostasia) con affermazioni non condivisibili. La salvezza per l'uomo, e quindi anche per la Società, è solo nella Chiesa Cattolica, che è Santa e sulla quale sappiamo, per parola di Nostro Signore, che le porte dell'inferno non prevarranno. La Santa Chiesa Cattolica è formata di uomini, peccatori dalla loro origine, e l'opera dello Spirito Santo salva sempre la Chiesa che custodisce la Vera Fede, per quanto indegni possano essere tanti suoi membri.
- Restiamo vicini con affetto sincero a Magdi Cristiano Allam, e per lui preghiamo, perché il Signore lo aiuti a ritrovare la strada e la chiarezza. [...]
PINO SURIANO: "CARO MAGDI ALLAM, DICI COSE VERE, MA LA CHIESA PER FORTUNA NON È UN PARTITO" (Tempi, 25 marzo 2013)
Nutro troppa stima nei confronti di Magdi Allam per etichettare la sua scelta con una critica superficiale o, come tanti stanno facendo in queste ore, con qualche stupido tweet ironico. Lo devo al suo coraggio, alla sua onestà intellettuale, alla sua lucidità di giudizio. [...]
Concordo con lui sull'effetto "papalatria" che ha salutato l'avvento di papa Francesco, quasi a voler rimuovere in fretta il coraggioso pontificato di papa Ratzinger (si tratta, in effetti, di un clima mediatico che impedisce di vedere la profonda continuità tra i due pontefici in Cristo). Anch'io, come Magdi, ritengo che un malinteso senso di ecumenismo si avvicini troppo a un certo buonismo relativista che tutto perdona e tutto accetta senza passare dal vaglio della ragione. Non condivido, però, il suo giudizio sulla natura "fisiologica" di tale impostazione.
Ma questo, che è pur discutibile, conta poco. Almeno non quanto il suo concepire la Chiesa come fosse un partito politico, al quale si accorda una fiducia perché possa realizzare un proprio programma, salvo poi togliere quella fiducia in caso contrario.
È la più grande tentazione di ogni cristiano. Da sempre. Era quella di Giuda: misurare Gesù (e la sua Chiesa) in base alla sua capacità di rispondenza alle proprie aspettative. [...]
Mi spiace per Magdi Allam e le sue ragioni, le quali, in questo modo, finiscono per essere uguali e contrarie a quelle che egli stesso combatte. La sua radicalità anti islamica e identitaria è solo un'altra faccia della mentalità buonista. Entrambe, in fondo, chiedono alla Chiesa la stessa cosa: realizzare una loro idea, non se stessa. Senza stupirsi di ciò che la Chiesa è, solitamente qualcosa di meglio di ciò che è nella loro testa e in quella di ciascuno di noi. È proprio vero che le ideologie, anche quando appaiono opposte, finiscono inevitabilmente per essere sorelle. E che ogni scelta ideologica, alla fine, finisce per essere delusa. Fisiologicamente.
MASSIMO INTROVIGNE: "O CI SI CONVERTE A TUTTA LA DOTTRINA CATTOLICA, O NON CI SI CONVERTE AFFATTO" (La nuova Bussola Quotidiana, 26-03-2013)
Magdi Cristiano Allam abbandona la Chiesa Cattolica con un articolo su «il Giornale» del 25 marzo. È una notizia dolorosa per chi, come me, si considera amico del giornalista convertito dall'islam, con cui ha condiviso diverse iniziative. [...]
Nel suo articolo, accusa la Chiesa di essere arrendevole con l'islam e di non unirsi alle sue proposte radicali di vietare il Corano, come libro che predica l'odio, e di considerare la legge islamica un crimine contro l'umanità. Se la prende con Papa Francesco per il suo cordiale saluto ai musulmani, ma correttamente riconosce che le stesse posizioni sono state proposte dal beato Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI. [...]
Magdi Allam scrive che, non solo sull'islam, «la Chiesa è fisiologicamente relativista. Il suo essere contemporaneamente Magistero universale e Stato secolare, ha fatto sì che la Chiesa da sempre accoglie nel suo seno un'infinità di comunità, congregazioni, ideologie, interessi materiali che si traducono nel mettere insieme tutto e il contrario di tutto». Qui però c'è un po' di confusione sulla nozione di relativismo, di cui Allam accusa la Chiesa «da sempre» e non solo come eventuale deviazione progressista recente. La pluralità di comunità, congregazioni, lingue, nazioni – e, in un mondo non formato da angeli, anche d'inevitabili «interessi materiali» – non è relativismo. L'importante è che in diverse lingue e con diversi stili si annunci la stessa dottrina essenziale.
Allam ha scoperto anche che «la Chiesa è fisiologicamente globalista fondandosi sulla comunione dei cattolici in tutto il mondo, come emerge chiaramente dal Conclave. Ciò fa sì che la Chiesa assume posizioni ideologicamente contrarie alla Nazione come identità e civiltà da preservare, predicando di fatto il superamento delle frontiere nazionali». È una vecchia accusa di tutti i tentativi di costruire nazional-cattolicesimi, che qui ricorda le pagine meno felici di Charles Maurras (1868-1952). Sì, nella Chiesa non ci sono stranieri, e la Chiesa non fa gli interessi di nessuna nazione. Le frontiere nazionali sono «da sempre» già superate dal Vangelo, e la Chiesa è «cattolica», cioè universale. Nello stesso tempo – secondo un grande insegnamento del beato Giovanni Paolo II – la Chiesa ama e custodisce, in quanto compatibile con la legge naturale, l'identità di tutte le nazioni, tanto più di quelle cui è stata la Chiesa stessa – come avviene quasi sempre in Europa e nelle Americhe – a dare forma e contenuto. Chi vuole opporre la nazione alla Chiesa dovrebbe sempre riflettere sul fatto che in tanti Paesi – compreso il nostro – la nazione senza la Chiesa non esisterebbe.
Infine, l'accusa più grave. Allam afferma anche che la Chiesa «compromette alla radice il concetto di bene comune» ed è essenzialmente immorale, peggio «fisiologicamente tentata dal male, inteso come violazione della morale pubblica, dal momento che impone dei comportamenti che sono in conflitto con la natura umana, quali il celibato sacerdotale, l'astensione dai rapporti sessuali al di fuori del matrimonio, l'indissolubilità del matrimonio, in aggiunta alla tentazione del denaro». Qui sembra che la parabola si sia compiuta, e il Magdi Allam difensore della Chiesa e del Papa che ci piaceva si sia trasformato in un anticlericale da Bar Sport. La Chiesa è accusata insieme di cedere al mondo moderno e di non cedergli, invocando la solita abolizione del celibato sacerdotale e il solito rovesciamento della morale cattolica richiesti da tutti i laicisti e da tutti i progressisti. [...]
Alla fine, è questo il problema del povero Magdi Allam. Non si può scegliere: o ci si converte a tutta la dottrina cattolica, o non ci si converte affatto. Il Catechismo non è il piatto dei formaggi dove scegliere solo quello che ci piace. Preghiamo per Magdi Allam.
CONCLUSIONE
Cosa dire in conclusione? Certamente ci spiace che l'amico e fratello Magdi Allam abbia preso una simile decisione. Può star certo che per aver lasciato il cattolicesimo nessuno lo minaccerà di morte, come invece è successo quando ha lasciato l'islam (tutt'ora ha sei guardie del corpo per la sua incolumità).
Non siamo pentiti di aver dato spazio ai suoi articoli anche quelli pubblicati nell'imminenza delle elezioni. Del resto si può votare un partito per le buone idee che sono nel suo programma anche indipendentemente dalla coerenza o santità personale dei suoi leader.
Ci spiace invece per l'anima di Magdi Allam e temiamo per la sua salvezza. Come infatti dicevano i Padri della Chiesa: "Extra Ecclesiam nulla salus". Fuori della Chiesa non c'è salvezza: ponendosi volontariamente fuori dalla Chiesa il rischio è quello di non incontrare più quel Gesù che a parole si dice di voler continuare ad amare.
Per quanto ci riguarda, non cambia nulla. Continueremo come abbiamo sempre fatto a denunciare l'islam con i suoi misfatti. Gli oltre cento articoli pubblicati in merito ci sono testimoni: https://www.bastabugie.it/it/filtra_argomenti.php?id=4
Continueremo inoltre a stare dalla parte del Papa. Chi è cattolico sta sempre con il Papa, simpatico o antipatico che sia, santo o peccatore. Il Papa è il Papa, dolce Cristo in terra, come lo definiva Santa Caterina da Siena, la quale, pur nella sua durezza nel criticare le scelte di cardinali e papi, mai e poi mai ha pensato di abbandonare la Sposa di Cristo.
Come infatti sottolineò Papa Paolo VI, nell'udienza generale del 30 aprile 1969, "Caterina non ama la Chiesa per i meriti umani di chi le appartiene, o la rappresenta. Se si pensa in quali condizioni si trovava allora la Chiesa, ben si comprende come il suo amore avesse ben altri motivi; e lo si deduce dal linguaggio libero e franco, con cui Caterina denuncia le piaghe dell'organizzazione ecclesiastica di quel tempo, e ne invoca la riforma. S. Caterina non nasconde i falli degli uomini di Chiesa, ma mentre inveisce contro tanta decadenza, più la considera un motivo e un bisogno di amare di più".
Ecco perché prima di morire Santa Caterina disse con gioia: "Ho consumato e dato la vita nella Chiesa e per la Chiesa Santa".
Non ci scandalizziamo dunque se un nostro amico è caduto, ma manteniamo la fede in Gesù Cristo e l'adesione alla sua Santa Chiesa sostenuti dall'esempio dei martiri e dei santi.
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