« Torna agli articoli di I


LA VERA ELUANA NELLE LETTERE PRIMA DELL'INCIDENTE
Suor Rina ricorda: Ecco Eluana nelle sue lettere.
di Paolo Ferrario
 

Emergono nuove testimonianze su Eluana Englaro e, ancora una volta, provengono da chi l’ha frequentata e conosciuta durante i cinque anni trascorsi al Liceo linguistico 'Maria Ausiliatrice' di Lecco. A parlare è suor Rina Gatti, antica insegnante di Lettere di Eluana, che in questi giorni ha ritrovato una lettera scritta dalla giovane poche settimane prima del grave incidente del 18 gennaio 1992. Nella lettera alla religiosa, oggi in servizio all’Istituto Don Bosco di Padova, la ragazza, infatti, porgeva a suor Rina gli auguri per le imminenti festività natalizie e di fine anno.
  «In queste due paginette – racconta suor Rina – Eluana parla della sua vecchia scuola facendo trasparire il profondo legame di amicizia che si era instaurato tra di noi». Una testimonianza che, secondo la religiosa, contrasta con quanto riportato nella sentenza della Corte d’Appello di Milano, dove si dice che la ragazza fu invece «costretta» a frequentare la scuola delle suore perchè a Lecco non c’era un Liceo linguistico pubblico. Suor Rina obietta qualcosa anche su un altro passaggio della sentenza, là dove si legge che dalle suore la giovane si dovette «adattare ad un contesto ambientale e ad un corpo docente che, nel giudizio di Eluana, sarebbero stati del tutto refrattari al confronto e al dialogo, mentre lei considerava questi ultimi di essenziale importanza». Infine, la religiosa apprende «con dolore » che, come si legge nella riga successiva della sentenza, frequentare il Liceo dalla suore di Maria Ausiliatrice, avrebbe provocato ad Eluana una «forte crisi di rigetto e di insofferenza». «Se così fosse – protesta suor Rina Gatti – non si capisce perchè, a distanza di oltre due anni dalla maturità, senta la necessità di inviarmi questa lettera dove tra l’altro, scrive: “Ho deciso di ricominciare con te” che sei, dice lei, “la mia educatrice”. E poi: “Volevo dirti sinceramente che mi manchi”. E ancora: “E adesso chi mi sgrida quando ne combino una delle mie?” Non mi sembra proprio che si rivolga ad una persona che le aveva provocato crisi di rigetto e insofferenza ». Poche righe più sotto, Eluana comunica a suor Rina “una supernotizia”. E, come riferisce la religiosa, scrive: “Ho cambiato facoltà e... per la tua gioia sono andata in Cattolica. Mi trovo molto bene! Ho professori eccezionali. Pensa te che da quando sono iniziate le lezioni, il 6 novembre, non ho perso neanche una lezione. Sono brava”.
  Effettivamente, dopo essersi iscritta a Giurisprudenza all’Università Statale di Milano nell’anno accademico ’89/’90 e aver sostenuto l’esame di Istituzioni di Diritto romano, conseguendo una votazione di 26/30, Eluana il 10 ottobre 1991 inoltrò domanda di trasferimento all’Università Cattolica, nella facoltà di Lingue e letteratura straniere. La domanda fu protocollata alla segreteria di Largo Gemelli il 25 novembre ’91 e l’ammissione fu deliberata, senza però la convalida dell’esame sostenuto in Statale, perchè non coerente con il nuovo piano di studi. A causa dell’incidente Eluana non potè più formalizzare l’iscrizione e così, nel giugno del ’93, la procedura fu sospesa e la documentazione restituita alla Statale. Anche nella sentenza della Corte d’Appello si fa riferimento a questo cambio di facoltà, senza però specificare che la giovane transitò dalla Statale alla Cattolica. Semplicemente, si scrive che “mutò successivamente indirizzo di studi passando a frequentare una facoltà linguistica di tipo turisticomanageriale”.
 «Perchè questa omissione? – si chiede suor Rina –. Eluana era molto contenta della scelta fatta, tanto che mi scrive: “Penso finalmente di aver trovato la mia strada!!! Non ho mai amato tanto studiare e soprattutto frequentare le lezioni”. Anche in questo caso, non mi pare che Eluana fosse scontenta di frequentare un’istituzione cattolica, tutt’altro. Da questa lettera traspare invece il ritratto di una ragazza determinata e felice, soddisfatta del cammino intrapreso e desiderosa di comunicarlo a chi, come me, la conosceva bene, la stimava e le era amica».
 A testimonianza di quanto fosse solido e radicato il legame tra insegnante ed allieva, suor Rina riferisce infine dei biglietti che, per Natale o per il compleanno, Eluana le recapitava. In uno degli ultimi si legge “Tanti auguroni alla mia Rina . Bacioni. Eluana e famiglia”. «Purtroppo non li ho conservati tutti perchè durante il trasloco da Lecco a Padova qualcuno è andato perso – conclude la religiosa –. Ma nel mio cuore ricordo ogni momento bello trascorso con lei. E sono stati davvero tanti».

 
Fonte: fonte non disponibile, 30/07/08