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BUSH: NON È NECESSARIO FARE ESPERIMENTI SUGLI EMBRIONI
Staminali adulte Bush rilancia la ricerca Usa. A novembre risultato storico con la scoperta di un metodo per riprogrammare le cellule.
di Elena Molinari
 

 «Si può fare avanzare la scienza senza toccare gli embrioni». George W. Bush si avvia a chiudere i suoi otto anni di permanenza alla Casa Bianca come li aveva inaugurati: con un forte accento sull’importanza del rispetto della vita fin dal concepimento. Nel suo ultimo discorso sullo stato dell’Unione il presidente americano ha infatti annunciato che aumenterà i fondi federali destinati alla «ricerca medica etica», vale a dire quella che di recente ha portato ad estrarre staminali non differenziate (quindi potenti come quelle embrionali) da cellule adulte della pelle. Il riferimento alla ricerca sulle staminali è stato uno dei punti forti del discorso pronunciato da Bush, che nel 2001 appena arrivato alla Casa Bianca, aveva bloccato il flusso di fondi federali destinati ai laboratori e alle università che estraevano cellule staminali dagli embrioni, danneggiandoli o uccidendoli. Un divieto che il presidente americano ha fatto successivamente rispettare ponendo il veto a qualsiasi tentativo legislativo di far ripartire i finanziamenti.
  Nell’aprile dello scorso anno, ad esempio, ha bloccato una legge approvata dal Senato (a maggioranza democratica) che avrebbe dato il via libera ai fondi pubblici per la ricerca sulle cellule staminali ricavate da embrioni vivi. Prima ancora, nel 2006, il presidente repubblicano si era rifiutato di firmare una misura quasi identica, rimandandola alle Camere e di fatto facendola naufragare. Grazie a questa coerente posizione politica ed etica del presidente, dunque, attualmente i ricercatori americani che ricevono sovvenzioni federali hanno soltanto il diritto di lavorare su linee di cellule staminali embrionali create nel 2001 o prima.
Prima di lasciare l’ufficio ovale, però, Bush vuole accertarsi che abbiano pieno accesso ai fondi di cui hanno bisogno per approfondire gli studi in un’altra, promettente direzione: «A novembre siamo stati testimoni di un risultato storico con la scoperta di un metodo per riprogrammare cellule adulte della pelle per farle agire come staminali embrionali », ha ricordato Bush durante il suo discorso. E i risultati di questa ricerca, ha sottolineato, dimostrano che «non è necessario fare esperimenti sugli embrioni. Possiamo superare il dibattito che ci ha diviso in passato, allargando le frontiere della medicina senza dover distruggere la vita umana. Dunque, abbiamo intenzione di aumentare i fondi a questo filone di ricerca etica». L’opposizione del presidente degli Stati Uniti ai test sugli embrioni è sempre stata totale, riguardando sia quelli prodotti in eccesso durante gli interventi di fecondazione assistita, e rifiutati dai genitori biologici, sia che le staminali embrionali prodotte con la clonazione. «Come esploriamo promettenti strade di ricerca, dobbiamo anche assicurarci che ogni vita sia trattata con la dignità che merita», ha sottolineato infatti ieri Bush. In conclusione ha esortato il Congresso a fare un passo fondamentale: approvare una legge che vieti pratiche non etiche come l’acquisto, la vendita, la registrazione o la clonazione della vita umana.