« Torna agli articoli di I


IL PAESE DEI CACHI E DEGLI ULIVI, DEI VEGANI E DEI POLITICI RIMBAMBITI COME BERLUSCONI
In Puglia scendono in piazza contro un gasdotto e in difesa di duecento ulivi (che sarebbero stati ripiantati)... e intanto Berlusconi difende i vegani e criminalizza chi mangia l'agnello
di Rino Cammilleri
 

Arieccolo il Paese dei cachi, stante il titolo di una canzone antipatriottica presentata anni fa al festival di Sanremo dal gruppo demenzial-rock Elio & Le Storie Tese. C'è da far passare in Puglia un gasdotto proveniente dall'Azerbaigian ed ecco scendere in piazza un confuso assembramento di salentini, no-Tap, antagonisti, sindaci con tanto di fascia tricolore, bambini e perfino nonne a far da scudi umani contro la polizia.

GASDOTTO? NO, GRAZIE PREFERIAMO GLI ULIVI
N.i.m.b.y.. Non vogliono il gasdotto. Perché, gli inquina le falde (del pastrano)? No, perché c'è da spostare duecento alberi di ulivo. E poco importa se, interrato il tubo, glieli ripianteranno con tante scuse esattamente dov'erano. No, da lì non si deve passare, gli ulivi non si toccano. E perché? Perché gli ulivi sono belli e i manifestanti amano la natura. Io sono agrigentino e se mi dicessero che c'è da spostare un momento il Tempio della Concordia per farci sotto un rifugio antiatomico non avrei nulla da ridire, a patto che a cose fatte lo rimettano dov'era. E che ci vuole? Nel settecento spostavano interi campanili su carri di buoi, figurati se la tecnologia odierna ha di questi problemi. Ma i salentini, a quanto pare, preferiscono la Xylella Fastidiosa, per la quale hanno fatto, sì, qualche storia, ma poi alla fine hanno accettato, obtorto collo, il diktat della Commissione europea. Eh, l'ha chiesto l'Europa.

UN GRUPPUSCOLO, MA URLANTE
Sì, ma gli alberi di ulivo espiantati mica li hanno ripiantati, e non solo quelli ma anche ogni pianta nello spazio di cento metri da quelle infettate. Ma il gasdotto, eh no. Farlo passare altrove per non disturbare lorsignori? E dove? Ma dico, l'hanno vista la carta geografica? E poi, visto che l'Italia l'energia la deve importare (quando ci vietammo quella nucleare, preferendo comprarla - sempre atomica - dalla Francia, il fu Andreotti ci definì, con garbo, poco illuminati; non ebbe cuore di dire teste di mi..., perché quel referendum lo sponsorizzava il suo alleato Craxi, oggi, chissà perché, rimpianto), il gas azerbaigiano servirà a tutta l'Italia; che diritto hanno quattro gatti di provincia di mettersi di mezzo? E che diritto - in senso strettamente giuridico - hanno quei sindaci (rappresentanti dello Stato) di unirsi alla gazzarra pro-ulivi?

GLI ESEMPI DELLA DANIMARCA, DELLA SVEZIA E DELLA FLORIDA
Così, no-Tav al Nord e no-Tap al Sud. Il Paese dei cachi. L'attuale premier Gentiloni ha ri-ventilato il famoso Ponte sullo Stretto, che ogni governo ormai ri-ventila trasformandolo nel progetto più ventoso della storia umana. Ma se lo Stato, questo Stato, non riesce a spostare qualche ulivo senza dover bloccare continuamente i lavori... vorrebbe fare il Ponte? Seeeh! Non siamo mica la Danimarca, che il ponte se l'è fatto addirittura con la Svezia. Non siamo mica le Keys della Florida, dove procedi in auto per centinaia di miglia in mezzo al mare. No, questo è il Paese dei cachi, e non lamentiamoci dei politici, per favore: sono figli nostri, sono come noi, perfetto specchio di un popolo che ha in Elio & Le Storie Tese i suoi esemplari cantori.

Nota di BastaBugie: Andrea Zambrano nell'articolo sottostante dal titolo "Cavaliere, che tristezza l'animo veg" commenta l'adesione di Berlusconi alla campagna per non mangiare gli agnelli a Pasqua. Il rimbambito cavaliere si fa ritrarre mentre allatta un abbacchio al motto di "basta sacrifici animali". Berlusconi diventa testimonial di uno degli ismi più pericolosi perchè porta al fanatismo: il veganesimo-animalista. Senza riconoscere che il vero sacrificio umano è quello che si compie con l'aborto.
Ecco dunque l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 10 aprile 2017:
Racconta il Genesi al capitolo 9 che Noè, dopo aver piantato una vigna, iniziò ad ubriacarsi. E come accade anche oggi a chi è in preda all'alcol si ritrovò a dormire completamente nudo nella sua tenda. Il primo ad accorgersene fu il figlio Cam, che con malizia andò a spifferare delle nudità del padre agli altri due fratelli, Iafet e Sem. Questi ultimi due si procurarono un mantello ed entrando nella tenda a ritroso, coprirono il padre del quale avevano compassione e non videro la sua nudità. Quando Noè si svegliò e seppe di Cam lo maledisse.
Questo episodio spiega molto bene che quando un uomo è in difficoltà e rischia di essere esposto al pubblico ludibrio, dovrebbe sempre avere accanto a sé qualcuno che premurosamente lo sottragga dagli sguardi indiscreti e a giudizi poco lusinghieri sul suo conto. E' un atteggiamento di compassione e se vogliamo, di carità.
Ora, liberissimo Silvio Berlusconi di farsi ritrarre in un video mentre allatta un agnellino strappato alle voraci fauci degli italiani in vista della Pasqua imminente, ma è evidente che non essendo il Cavaliere un ecoterrorista dell'Animal Liberation Front, la posa gli è stata, diciamo così, commissionata da qualcuno che lo ha "intortato" per bene per sostenere la campagna contro l'abbattimento degli agnellini da latte in vista della Pasqua. Il Cavaliere che è di animo generoso si sarà prestato all'obiettivo con garbo e delicatezza, e di agnellini che scorrazzano adesso per il parco di Villa San Martino ce ne sono addirittura cinque, ma il fatto che non si sia accorto di essere sprofondato nel ridicolo è cosa che impensierisce di più che il semplice messaggio dell'animalismo un po' becero e sicuramente anti creazionista. Qualcuno dovrebbe vigilare sull'immagine di quello che fino a pochi anni fa era il perno, nel bene e nel male, della politica italiana.
Si apprende che a convincerlo è stata Michela Vittoria Brambilla, che da tempo è un'attivista della Lega Italiana per la difesa degli animali e dell'ambiente. Per fare cosa? Per lanciare il solito messaggio che a Pasqua non dobbiamo mangiare e quindi "scannare" i poveri abbacchietti. Quindi addio scottadito, arrivederci a mai più cosciotto con le patate e ti saluto agnello in umido col sugo.
Il messaggio della campagna a cui ha aderito il Cav recita: "A Pasqua scegli la vita, scegli veg" e viene spiegato con un netto rifiuto di agnelli sacrificali. Ora, a parte l'ignoranza del motto, perché gli agnelli non si mangiano in sacrificio, dato che questo accadeva fino a quando Gesù non si è immolato per i nostri peccati sulla croce diventando lui agnello sacrificale unico e perfetto, ma non pretendiamo che la Brambilla conosca queste che sono pur sempre elementi basilari della fede cristiana.
Ma il fatto di collegare la vita degli agnellini all'ideologia veg fa tremare se si pensa che Berlusconi è parso agli occhi di milioni di italiani come il difensore della libertà contro le ideologie e loro annessi e connessi. Sapere che dopo 20 anni di politica fatta nel nome dell'antideologia anche lui ha ceduto al demone dell'ismo, fa un po' tristezza, e un po' tenerezza. E che ismo: quella animalista, derivata da quella vegana, è una delle ideologie peggiori, che anima pasdaran e pasionarie nel nome di un rispetto per l'animale elevato a dignità umana.
Equiparare la persona umana all'animale, in fatto di dignità è una mostruosità che tocca la Rivelazione. L'uomo ha una natura razionale, l'animale solo sensitiva; l'uomo supera i propri istinti, l'animale ne è schiavo; l'uomo ha senso morale ed estetico, ha autocoscienza di sé, l'animale no;
«"Facciamo l'uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza, e abbia dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra". (...) Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra, rendetevela soggetta, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra"», sempre per restare sul Genesi.
Ucciderli per mangiarli a Pasqua non è un atto sacrificale orrendo, ma risponde ad un preciso dettato umano: quello che l'uomo è anche carnivoro. Affonda le radici nella tradizione, ci ricorda che anche Gesù mangiava agnello. Ci fa essere parte di un passato che non era più disumano perché non c'erano i vegani a denunciarne i costumi. Che poi non si capisce perché queste campagne si facciano sempre e solo a Pasqua e non tutto l'anno dato che gli islamici mangiano carne di agnello praticamente sempre o comunque molto più di noi occidentali.
I fanatici come la Brambilla che seguono questa ideologia elevano gli animali al livello umano: è per questo che cibarsi delle loro carni risulta inammissibile. Berlusconi aveva il sogno di liberare l'Italia dalla cappa delle ideologie e ci è finito in mezzo, senza saperlo.
E così giova farsi ritrarre col biberon in mano in una parodia rovesciata e grottesca del nonno che allatta il proprio nipotino. A proposito di bambini e di sacrifici: non pensa forse il Cav che il vero sacrificio umano sia quello che si compie tutte le ore quando innocenti vengono uccisi nel grembo materno per affermare l'ideologia di morte che l'aborto porta con sé? Chissà come sarebbe la foto di Berlusconi che salva cinque bambini dalle fauci dell'aspiratore e dà loro da mangiare? Potrebbe rianimare un bel po' di elettori, sicuramente molti di più di quelli che domenica mangeranno tofu e insalata per non far male alle povere bestiole. Ma si vede che il messaggio Pasquale a Villa San Martino è diventato semplicemente... Pascale.

 
Titolo originale: Nel paese dei cachi (e degli ulivi)
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 04/04/2017