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« Torna agli articoli di Manuela Antonacci
Oggi vi raccontiamo una storia a dir poco scioccante: quella di Denise Shick, cresciuta negli Stati Uniti con un padre "transgender" che il 24 marzo scorso ha raccontato alla Corte Suprema americana le ossessioni di suo padre transessuale e la sua infelicità, anche dopo aver ottenuto quello che desiderava.
Una storia che descrive un'infelicità profonda: quella di padre e figlia insieme, motivo per il quale la donna chiamata a raccontare la sua storia dai giudici federali, si è opposta alla legalizzazione dei matrimoni tra persone omosessuali. Denise ha raccontato quando, all'età di 9 anni, per la prima volta, sentì dire da suo padre che voleva diventare una donna e di quanto questo, man mano, cominciò a scatenare in lui un atteggiamento compulsivo e disorientante.
UN MISERABILE CHE VOLEVA CHE TUTTI CONDIVIDESSERO LA SUA MISERIA
Nella mente dell'uomo, infatti, non sembrava esserci spazio per altri pensieri: cominciò a vestirsi e comportarsi da femmina, sua figlia lo ricorda come «un miserabile che voleva che tutti intorno a lui condividessero la sua miseria. Non ricordo un giorno in cui mi sembrò felice o che sorridesse. Risa e gioia semplicemente non facevano parte della sua vita». In più, aveva una grandissima dipendenza dall'alcol che lo portava a diventare violento, prendendo Denise a frustate. Ma il peggio arrivò quando cominciò a palpeggiare sua figlia, nell'illusione di sentirsi donna, come lei.
Tutto questo provocò nella ragazza disorientamento, al punto che adolescente cominciò a bere e, per colmare il suo profondo desiderio di amore maschile e di attenzioni che non avevo ricevuto da padre, cominciò a flirtare con tutti quelli che le rivolgevano attenzioni e alla fine delle scuole medie arrivò a collezionare 13 fidanzatini. Piano piano la sua esistenza cominciò ad avviarsi verso la dissolutezza, fra alcol e uomini, accarezzò anche l'idea del suicidio. A salvarla fu la frequentazione della casa di un amico, che poi diventerà suo marito e da cui imparò cosa fosse una famiglia e chi fosse un padre.
PERSINO IL GIORNO DELLE NOZZE
Persino il giorno delle nozze, mentre Denise stava per raggiungere l'altare, «mio padre mi disse che voleva essere al mio posto, per sopravvivere feci finta di non sentire. Mi rubò il mio "giorno speciale" accentrando tutto su di lui e sul suo desiderio egoista».
Insieme a Denise, diversi adulti cresciuti con coppie dello stesso sesso hanno testimoniato la loro infanzia dolorosa di fronte alla Corte Suprema. «Noi non pretendiamo di dire che tutti i genitori omosessuali o i genitori transessuali agiranno in modo abusivo», ha affermato Denise, ma, anche se le coppie «dello stesso sesso hanno intenzioni buone e buoni curriculum, non sono in grado di fare l'impossibile: come può un uomo fare da modello femminile a una bambina?». Perché «un uomo non è un donna, anche se pensa di esserlo. E se questa Corte cercherà di cancellare il sesso, questo progetto inutile nel lungo periodo non avrà migliori risultati di quelli che ha qualsiasi tentativo di far finta che la natura non esista.
La realtà ha dei limiti che la fantasia e l'irresponsabilità semplicemente non possono superare. Pertanto i cittadini di ogni Stato hanno il diritto, e anche una responsabilità, di proteggere la salute pubblica, il benessere generale e il bene dei bambini non estendendo il matrimonio al di là della sua definizione tradizionale, naturale e sana».
Nota di BastaBugie: ecco altre notizie dal "gaio" mondo gay (sempre meno gaio).
NUMERO VERDE ANTI-GENDER
Dal 6 febbraio è attivo il numero verde 800 94 24 83 voluto da Pro Vita & Famiglia per contrastare le derive gender soprattutto nelle scuole. In un comunicato stampa dell'associazione possiamo leggere: «Giù le mani dai nostri figli! Da oggi sarà attivo il numero verde 800 94 24 83, dal lunedì al venerdì dalle ore 11.00 alle ore 17.30, per segnalazioni e aiuto relativi a progetti o iniziative ispirate alla teoria gender».
Toni Brandi, presidente dell'associazione, ha aggiunto: «A rispondere saremo direttamente noi che passeremo il caso ad esperti psicologi, pedagogisti e insegnanti che raccoglieranno informazioni e valuteranno il pericolo o meno di trovarsi di fronte a un'emergenza educativa. Il problema comprende sia i contenuti di certi libri di testo sia il disagio scolastico rispetto a certe iniziative che si inseriscono nella sfera intima degli alunni. I bambini vengono sempre più "erotizzati" senza il consenso delle famiglie e questa prassi negativa deve finire».
Ha concluso Jacopo Coghe vice presidente di Pro Vita & Famiglia: «Questo numero sempre attivo servirà a contrastare episodi di disagio che vengono colti durante il percorso educativo degli studenti e che sempre più ci vengono segnalati dalle famiglie, preoccupate che certe iniziative possano essere fonte di malessere per i propri figli».
(Gender Watch News, 8 febbraio 2020)
ASSORBENTI NEI BAGNI MASCHILI
L'American Civil Liberties Union (ACLU) ha chiesto che anche nei bagni maschili di tutto il Paese siano presenti gratuitamente assorbenti femminili per le persone transessuali. Gli assorbenti servirebbero per quelle donne che si sentono maschi e quindi vanno nei bagni maschili, oppure per quegli uomini che pur sentendosi donne si recano nei bagni maschili e che, avendo subito una operazione chirurgica, hanno emorragie a seguito della stessa.
L'ACLU ha sostenuto, riferendosi alle donne che si credono uomini, che non è un "ritratto completo o accurato" affermare che solo le donne "mestruano, rimangono incinte o allattano al seno": si tratta di "equità mestruale". Ha aggiunto che "gli uomini che rimangono incinta e partoriscono sono uomini".
È proprio vero che la prima caratteristica di qualsiasi ideologia è non riconoscere la realtà per quello che è e a volte le conseguenze sono tragicomiche.
(Gender Watch News, 28-12-2019)
CHECCO ZALONE E IL POLITICAMENTE CORRETTO
L'attore Checco Zalone viene intervistato dal Corriere. «Purtroppo non si può dire più nulla - dichiara Zalone -. Se riproponessi certe imitazioni di dieci anni fa, tipo quella di Giuliano dei Negramaro, mi arresterebbero. Oggi non potrei scherzare come facevo, che so, su Tiziano Ferro, o sugli uominisessuali».
Poi però l'anticonvenzionale Zalone si allinea anche lui al politicamente corretto. Aldo Cazzullo infatti osserva che «Lei non scherniva gli omosessuali, ma coloro che li scherniscono» e l'attore così ribatte: «È evidente; anche se forse non a tutti. L'unica cosa atroce qui è la psicosi del politicamente corretto. C'è sempre qualche comunità, o qualche gruppo di interesse, che si offende».
Più avanti Zalone ricorda un episodio legato ad una edizione del Festival di Sanremo: «Volevo prendere in giro Povia, che aveva fatto una canzone agghiacciante, "Luca era gay e adesso sta con lei"; come se l'omosessualità fosse una malattia da curare. L'idea era salire sul palco dell'Ariston con una medicina in mano, il Frociadil 600, ovviamente una supposta. Gli autori mi fecero capire che non era il caso».
Insomma un colpo al cerchio e una alla botte per essere irreverente ma non troppo.
(Gender Watch News, 30-12-2019)
VIDEO DI CHECCO ZALONE: GLI UOMINISESSUALI
Nel seguente video (durata: 4 minuti) Checco Zalone in un suo famoso film canta in un locale gay la sua canzone "Gli uominisessuali".
https://www.youtube.com/watch?v=kJJAfXTG88U
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