« Torna agli articoli di Manuela Antonacci


DELIRIO LGBT CONTRO LA FAMIGLIA COMPOSTA DA UOMO, DONNA E BAMBINI
Altre notizie dal mondo gay (sempre meno gaio): al Carnevale di Viareggio un carro lgbt, la pedofilia è 20 volte più comune negli omosessuali, mentre siamo distratti dal Coronavirus stanno approvando in Italia la legge sull'omofobia
di Manuela Antonacci
 

"Che senso ha promuovere la nostra Puglia come un luogo accogliente per la comunità LGBTI, se poi l'assessorato al welfare fa una rappresentazione delle famiglie (al plurale!) così tradizionale?"
E' la protesta social che "Mixed LGBTI" ha lanciato dalla sua pagina Facebook: Mixed LGBTI è un'associazione pugliese nata due anni fa per promuovere le rivendicazioni LGBTI attraverso interventi "culturali" mirati, associazione che, stavolta, non avendo evidentemente niente di meglio da fare, ha deciso di scagliarsi, contro una rappresentazione della famiglia perfettamente corrispondente alla realtà e in merito ad un'iniziativa che riguarda proprio la famiglia stessa.
Di cosa stiamo parlando? Lo riporta il sito della Regione Puglia che pubblicizza l'iniziativa: "Con la D.G.R. 2885 del 20 dicembre 2012 la Regione ha approvato il Programma attuativo per rendere la Puglia un territorio amico delle famiglie e promuovere, in generale, la parità di genere, la conciliazione vita-lavoro e famiglia lavoro.  [...] "Puglia Loves Family" è il marchio di attenzione e qualità promosso da Regione Puglia per identificare il network delle organizzazioni amiche delle famiglie. Il marchio, registrato presso la Camera di Commercio di Bari, è garanzia di servizi e standard rispondenti alle esigenze dei nuclei familiari".
 L'iniziativa è rivolta ad alberghi, Bed & Breakfast, stabilimenti balneari, che per ricevere il marchio devono dimostrare di aderire agli standard di "Puglia loves Family". Ma il Mixed LGBTI ovviamente si è curato poco dei contenuti e ha lanciato i suoi strali contro la "forma", il "packaging" dell'iniziativa, ovvero il logo di "Puglia loves Family". E' il caso davvero di riportare il loro anatema perché ne emerga tutta l'assurdità:
"Una coppia, uomo e donna, lei col pancione, un passo indietro rispetto al suo uomo. Bianchi. Eterosessuali. Senza disabilità. Con un bambino in braccio e l'altro in grembo. Magri e senza animali domestici Esistono diversi tipi di famiglie, cara Regione Puglia, con e senza figli, con persone dello stesso sesso e senza pancioni obbligatori che richiamano gli appelli a procreare di #ProVita - a loro volta nostalgici della migliore propaganda fascista Abbiamo diritto ad una #rappresentazione alternativa, o quantomeno ulteriore rispetto a questa?"
Insomma parole da cui emerge il vero spirito di certe associazioni e certe rivendicazioni: che il nemico numero uno evidentemente non è la discriminazione ma... la famiglia naturale!

Nota di BastaBugie: ecco altre notizie dal "gaio" mondo gay (sempre meno gaio).

AL CARNEVALE DI VIAREGGIO UN CARRO LGBT
Al Carnevale di Viareggio sfila un carro LGBT chiamato in modo significativo «Né di Eva né di Adamo» - titolo prelevato da un romanzo omonimo - tanto per sottolineare che il sesso binario non è più di moda. Coppie omosessuali di cartapesta e in carne e ossa danzano. Il sito ufficiale del Carnevale di Viareggio spiega: «La costruzione allegorica è un omaggio all'amore in tutte le sue espressioni ed un monito contro l'omofobia. All'intero del tempio antico, antico quanto l'universale sentimento amoroso, simboliche figure ballano un valzer coinvolgente. E' un inno all'amore senza sesso o distinzione, colore o religione e alla libertà di baciarsi senza ostacoli. I particolari cigni sul timpano del tempio sono il simbolo della purezza e della poesia d'amore».
Davvero l'omosessualità e la transessualità si fanno "costume". Di carnevale.
(Gender Watch News, 19 febbraio 2020)

LA PEDOFILIA È 20 VOLTE PIÙ COMUNE NEGLI OMOSESSUALI
La ONG polacca Fundacja Pro ha allestito dei furgoni che riportavano le seguenti scritte: «La pedofilia è 20 volte più comune negli omosessuali. Vogliono insegnare ai tuoi figli. Fermali!». Le lobby LGBT ovviamente sono insorte e hanno portato a processo i responsabili della campagna.
Il caso è stato archiviato. Infatti il giudice Adam Maciński ha affermato che la campagna «dovrebbe essere considerata come avente una dimensione informativa e sociale» ed  «è un'espressione della libertà di parola e di credo costituzionalmente garantita per l'imputato».
(Gender Watch News, 23 febbraio 2020)

MENTRE SIAMO DISTRATTI DAL CORONAVIRUS STANNO APPROVANDO IN ITALIA LA LEGGE SULL'OMOFOBIA
Tutti siamo concentrati sulle notizie che ci arrivano circa il coronavirus e che riempiono di paura molti italiani, parte dei quali sono presi da una forma strana di panico, peraltro diffuso da tutti i mass media. Questa situazione ci distrae da tutto il resto, anche se "tutto il resto" continua ad esserci e ad andare avanti, anche se non ce ne accorgiamo. [...]
Nel silenzio e nella distrazione generale, la conferenza dei capigruppo della Camera ha deciso che il progetto di legge relativo alla omofobia/transfobia venga portato in aula il prossimo 30 marzo. Se dovesse passare, tale legge costituirebbe un ulteriore attacco alla libertà di pensiero e di opinione garantita dall'articolo 21 della Costituzione. È evidente ed è fuori di ogni discussione il fatto che ogni persona debba essere rispettata, proprio in quanto persona, qualunque sia la propria tendenza sessuale ed il proprio pensiero in proposito: e già esistono le leggi che condannano ogni violenza ed ogni offesa personale in tal senso.
Il pericolo costituito da quel progetto di legge è che esso finisca con l'introdurre nel nostro Paese il divieto ad esprimere qualsiasi parere od opinione su di un aspetto così delicato della vita umana. Tanto per fare un esempio, in Spagna, sulla base di una legge analoga, un Cardinale di Santa Romana Chiesa è stato incriminato per il semplice fatto di avere esposto la dottrina della Chiesa Cattolica in tema di sesso.
Sarebbe bene, allora, che tutti gli amanti della libertà vigilino e lottino perché una tale legge non venga approvata in Italia. [...]
(Peppino Zola, La Nuova Bussola Quotidiana, 2 marzo 2020)

 
Titolo originale: Delirio Lgbt contro la famiglia composta da uomo, donna e bambini bianchi e senza disabilità
Fonte: Provita & Famiglia, 20 febbraio 2020