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« Torna agli articoli di Manuela Antonacci
In Scozia si sta discutendo sulla possibilità di approvare la riforma della legge per la riassegnazione del sesso. La cosa è più grave di quello che si pensa. Infatti, ora come ora, esiste un iter con degli step ben precisi: per avviare la pratica, è necessario passare prima da un equipe formata da medici e psicologi, tanto per cominciare. Inoltre, dopo anni di cure mediche e psicologiche finalizzate a dimostrare la disforia di genere, si mette in moto un percorso che potrebbe portare alla riassegnazione del sesso biologico, presentata come condizione indispensabile per la salute psicofisica della persona. Tuttavia, essendo un percorso molto lungo e che richiede pazienza e risorse economiche ingenti, non viene seguito da tutti, fino alla fine e non termina nemmeno, sempre, con la riassegnazione del sesso, come desiderato. Per questo motivo, le associazioni LGBT che vorrebbero rimuovere tutti i limiti possibili e immaginabili, stanno facendo pressione perché la legge venga modificata, rendendo l'accesso a certe pratiche, quasi automatico.
Cosa cambierebbe se la legge venisse modificata a immagine e somiglianza delle richieste della comunità arcobaleno? Succederebbe che, ad esempio, ad un uomo che si sente donna, basterebbe presentare una semplice autodichiarazione in cui afferma di essersi sentito e di aver vissuto negli ultimi tre mesi come donna, in quanto quello sarebbe il suo vero genere, né più né meno. Passato questo step, dopo altri 3 mesi, dovrebbe recarsi davanti ad un giudice di pace o davanti ad un notaio per giurare (in base non si sa a quale riscontro psicologico, oggettivo) che quello sarebbe il suo genere vero e definitivo.
Dopo questo semplice giuramento, senza ulteriori approfondimenti (e senza nemmeno che si prendano in considerazione le questioni che possono derivare dalla condizione di un maschio a tutti gli effetti, che va in giro dichiarandosi donna e che quindi pretende di essere trattato come tale, accedendo per esempio ai bagni o agli spogliatoi per le donne, con tutte le possibili conseguenze del caso) l'uomo in questione, davanti alla legge scozzese, sarebbe considerato donna tout court, ottenendo la modifica sia del suo certificato di nascita sia sui suoi documenti di identità. Tra qualche settimana si saprà la ferale decisione, nel frattempo ci auguriamo che, in Scozia, prevalga il buonsenso di chi ha ancora il coraggio di affermare, oggi, nonostante tutto, che due più due fa e farà sempre quattro.
Nota di BastaBugie: ecco altre notizie dal "gaio" mondo gay (sempre meno gaio).
I 57 GENERI LGBT SONO IMMUNI DAL CORONAVIRUS (?)
Gira in rete questa battuta pronunciata dalla rana Kermit dei Muppets: «Noto che la stampa riporta il numero di maschi e femmine che hanno contratto il virus. È fantastico sapere che gli altri 57 generi siano immuni».
Val più una battuta che mille dotte dissertazioni per far comprendere la cecità di fronte alla realtà dell'ideologia LGBT. Vero è, potrebbero obiettare i militanti arcobaleno, che anche transessuali, asessuali, pangender etc. possono infettarsi, ma è curioso che a livello mondiale, in un momento in cui non c'è tempo per stare dietro a vane fantasie, i comitati scientifici e i governi dividano i contagiati, i morti e i guariti in maschi e femmine, lasciando altre categorie "sessuali" a chi si balocca con la propria immaginazione.
(Gender Watch News, 20 marzo 2020)
ESPERIMENTO ELOQUENTE SU NETFLIX
Si chiama 100 Humans, la nuova docu-series, in onda su Netflix, in cui si testano i giudizi delle persone su vari argomenti. In una di queste puntate sono state prese 3 coppie di persone: una prima coppia gay maschile, una seconda coppia gay femminile e una terza coppia eterosessuale.
Queste 6 persone sono state presentate a 100 persone che sono state lasciate all'oscuro sia che queste 6 persone erano accoppiate tra loro sia del loro orientamento sessuale. Al gruppo di 100 persone è stato chiesto di accoppiare le 6 persone come volevano. Risultato: nessuno dei 100 partecipanti ha azzeccato gli accoppiamenti giusti e, ad eccezione di una signora anziana, tutti hanno formato coppie eterosessuali. E tra i 100 c'erano anche persone omosessuali. Non solo: ma il 90% dei 100 partecipanti si era dichiarato a favore delle "nozze" gay.
Esperimento eloquente perché dimostra che, nonostante il bombardamento massmediatico, la maggior parte delle persone ritiene l'eterosessualità la normalità e l'omosessualità l'eccezione.
(Gender Watch News, 18 marzo 2020)
BAMBINA CONVINTA A COMPORTARSI DA MASCHIO
Ashleigh e Ged Barnett sono i genitori di una bambina di 13 anni che frequenta la Hoe Valley School di Woking, nel Surrey (UK). La ragazzina ha seguito, all'insaputa dei genitori, corsi LGBT dove ad esempio si chiedeva agli studenti di fingersi ragazzi del sesso opposto. Inoltre è stata affiancata da un tutor LGBT che, ad esempio, l'ha invitata a visionare un video di un trans che si sentiva soddisfatto della amputazione dei seni.
Da quando sono iniziate queste lezioni LGBT la ragazza ha cambiato comportamento. Ad esempio ha deciso di tagliarsi i capelli alla maschio. Inoltre a scuola hanno incominciato a chiamarla con un nome maschile e d'ora in poi potrà frequentare ambienti dedicati solo ai maschi, come gli spogliatoi.
Di fronte alle proteste dei genitori la scuola ha risposto che la figlia è abbastanza grande per prendere decisioni in piena autonomia. Ora la ragazzina sta frequentando uno psicologo perché molto turbata e confusa.
Oltre al coronavirus occorre prevenire anche il contagio da un altro virus altrettanto letale per la cultura: il virus dell'ideologia gender, inoculato nelle giovani generazioni di nascosto, al riparo dello sguardo dei loro genitori.
(Gender Watch News, 22 marzo 2020)
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1924 - 2022 (98 anni)