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« Torna agli articoli di Manuela Antonacci
Era nell'aria da mesi, ma con il coronavirus il progetto era stato rimandato. Ora invece è ufficiale: al posto delle emoji del pacchetto 14.0, l'Unicode Consortium, darà la possibilità, agli utenti di tutto il mondo, di usufruire dell'aggiornamento dello standard 13.0. E in che cosa consisterebbe?
Evidentemente in una nuova ricca di scelta di faccine, per la precisione, 217, alcune delle quali perfettamente allineate con certi diktat culturali. E sì perché accanto alle immagini di due nuovi cuori (uno fasciato l'altro circondato da fiamme) e a tre nuovi smiley, abbiamo praticamente la rappresentazione iconografica del "politicamente corretto", in ogni sua sfaccettatura: dalle coppie gender neutral di ogni razza, alle donne barbute (per la precisione, accanto alla dicitura "uomini con barba" c'è anche la dicitura "donne con barba" e il non ben precisato "persone con barba"). Insomma il condensato dell'ideologia che attualmente si cerca di imporre in ogni occasione lecita e illecita e, ormai, persino in modo quasi ridicolmente subliminale con le faccine degli smartphone, perché nessun segmento del reale dev'essere lasciato libero dall'influenza del gender diktat.
Ebbene sì, perché la convinzione che maschi e femmine non si nasca ma si diventi, deve accompagnarci in ogni momento della giornata e a ogni tocco della tastiera del nostro cellulare.
Insomma un'importante dimostrazione pratica di come, secondo questa ideologia che di scientifico non ha davvero nulla, l'identità sessuale sia qualcosa di accessorio, contingente, come avere i capelli rossi o biondi e non un connotato fondamentale della persona che la identifica come tale e in maniera unica e irripetibile anche nel suo modo di rapportarsi in quanto essere umano, uomo o donna. Ma è appunto riducibile ad una caratteristica qualunque, non solo variabile ma anche intercambiabile col genere opposto. Come se l'essere umano fosse un cyborg formato da pezzi componibili e non un unicum di anima corpo e psiche.
Un'iniziativa di cui non sentivamo davvero la mancanza e che vuole passare come "inclusiva" ma che rischia di produrre, paradossalmente l'effetto opposto. Perché nell'epoca della spersonalizzazione dell'individuo e del moltiplicarsi dei generi e delle identità, ci sarà sempre qualcuno che si sentirà "discriminato" in quanto non incluso in nessuna di queste immagini, con il rischio di scivolare man mano (come sta accadendo...) nel ridicolo.
Nota di BastaBugie: ecco altre notizie sul "gaio" mondo gay... sempre meno gaio.
SOLO I TRANS POSSONO INTERPRETARE I TRANS NEI FILM DI HOLLYWOOD
La guida per registi e sceneggiatori TRANSform Hollywood chiede che solo le persone transessuali possano interpretare ruoli trans: « Semplicemente non è conveniente assumersi questo rischio; progetti recenti che hanno scelto attori cis [persone eterosessuali e non transessuali] per interpretare ruoli trans hanno visto la marea dell'opinione pubblica rivoltarsi contro di loro e hanno avuto un contraccolpo al botteghino».
L'attrice Scarlett Johansson ci aveva provato per il film Rub and Tug, ma poi ha lasciato perdere. Analogamente è capitato a Halle Berry la quale addirittura si è scusata con la comunità trans: «In quanto donna cisgender, ora capisco che non avrei dovuto prendere in considerazione questo ruolo e che la comunità transgender dovrebbe senza dubbio avere l'opportunità di raccontare le proprie storie. Sono grata per i consigli e i confronti critici avuti negli ultimi giorni e continuerò ad ascoltare, apprendere e imparare da questo errore». Una vera confessione in stile maoista.
Dunque il mondo LGBT chiede pari opportunità, uguaglianza in tutto, ma poi vuole custodire gelosamente alcuni suoi spazi, alcune sue prerogative senza condividerli con nessuno.
(Gender Watch News, 8 settembre 2020)
GLI STUDENTI DOVRANNO SEGUIRE LEZIONI ARCOBALENO
L'art. 5 del Ddl Zan dichiara che «la Repubblica italiana riconosce il giorno 17 maggio quale "Giornata nazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia"» (comma 1), giornata in cui verranno «organizzate cerimonie, incontri e ogni altra iniziativa utile […] in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado» (comma 3). Ecco quindi che il Ddl Zan si preoccupa, almeno una volta all'anno, di indottrinare al credo LGBT bambini e ragazzi nelle scuole.
Ma anche durante tutto l'anno scolastico gli studenti dovranno seguire lezioni arcobaleno. Infatti l'art. 6 prevede una strategia nazionale antidiscriminazione che coinvolge anche l'ambito educativo.
Il Ddl Zan non è solo pericoloso per la libertà di parola, ma anche sul versante educativo.
(Gender Watch News, 22 agosto 2020)
SE TI FINGI TRANS PER ENTRARE NELLE QUOTE ROSA
Il Congresso di Stato di Oaxaca, in Messico, ha approvato una norma che sanziona chi si fa passare per transessuale al fine di entrare nelle quote rosa: «L'usurpazione della identità di genere è l'atto mediante il quale un cittadino o una persona si attribuisce mendacemente ad un genere diverso dal proprio, al fine di beneficiare di azioni affermative per soddisfare il requisito della parità di genere e di alternanza».
La legge è stata necessaria dopo che nelle elezioni del 2018 ben 17 persone si erano fatte passare per transessuali al fine di essere votati come donne usufruendo delle quote rosa. La norma prevede delle verifiche che sono di carattere amministrativo: solo colui il quale ha realmente cambiato sesso all'anagrafe può beneficiare delle quote rosa.
Ma in futuro questa legge forse non potrà far fronte a tutti i raggiri. Infatti in giro per il mondo si sta affermando sempre più una pratica assai snella per cambiare sesso anagraficamente, pratica che prima o poi prenderà piede anche in Messico: l'autocertificazione. Niente più obbligo di sottoporsi a trattamenti ormonali o ad interventi chirurgici o a colloqui con psicologi. Una semplice autocertificazione e "diventi" donna. Poi, se nonostante questo non vieni votato, basta un'altra autocertificazione e "ritorni" ad essere uomo.
(Gender Watch News, 20 agosto 2020)
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