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« Torna agli articoli di Roberto De Mattei
L'idea di fondo del gender consiste nel negare l'esistenza di una natura umana e di leggi morali che da questa natura umana discendono. Uomini e donne, secondo la teoria del gender non si nasce, ma si diventa. L'idea di natura, che rimanda all'idea di un Dio creatore, è sostituita dall'idea di cultura e l'uomo si sostituisce a Dio come padrone della cultura e della natura. Le conseguenze sono devastanti. "In un mondo senza legge naturale - diceva Palmaro - la normalità non esiste più, le condotte contro natura non esistono più, il peccato non esiste più".
Dieci anni fa la teoria del Gender sembrava un'elucubrazione intellettuale di menti distorte, destinata a infrangersi contro il buon senso dell'uomo della strada, ma oggi la Rivoluzione culturale è talmente avanzata da pervadere l'intera società. Chiunque abbia figli o nipoti, di otto, nove, dieci anni, è destinato a subire prima o poi domande del tipo: "Che cosa significa essere bisessuale?" Perché di questo parlano i compagni di scuola e alcuni maestri, suggerendo ai bambini di scegliere il genere a cui vogliono appartenere, maschile o femminile che sia, sulla base dei propri "sentimenti".
BENEDETTO L'INFERNO
Ma oggi l'ideologia del gender ha superato le categorie binarie di maschio e di femmina, che vengono sostituite da quella di gender fluid, di sessualità fluida o liquida. Gender fluid significa che si può essere, di momento in momento, a seconda delle situazioni, maschi, femmine o qualsiasi altra cosa, piegando la natura ai propri impulsi e desideri. Se si sceglie di essere maschi o femmine si sceglie un'identità definita, mentre il gender fluid è il regno del caos e dell'indeterminazione, che a ben riflettere è l'anticamera dell'inferno.
La fluidità sessuale è sempre più presente nella moda, nella pubblicità e nel mondo dello spettacolo, al punto che un oscuro cantante, Manuel Franco Rocati, in arte "Rosa Chemical," ha annunciato che porterà al Festival di Sanremo il gender fluid, il sesso indeterminato e l'amore poligamo, in una sua canzone dal titolo Made in Italy.
Il Festival di Sanremo è il più famoso spettacolo di intrattenimento italiano, trasmesso dalla televisione pubblica in prima serata. Dunque, se la notizia sarò confermata, la sessualità fluida entrerà in tutte le case italiane, come qualcosa di assolutamente normale. Come non vedere in tutto questo un'opera diabolica?
L'autore del messaggio gender fluid di Sanremo, Rosa Chemical ha prodotto nel 2022, assieme alla cantante Gianna Nannini un brano musicale dal titolo Benedetto l'inferno, che è un vero e proprio inno al sesso e al demonio.
Benedetto l'inferno: basta il titolo, senza bisogno di ascoltare le orribili strofe: benedetto il luogo di tutti gli orrori, di tutte le sofferenze, di tutti i supplizi, destinato per l'eternità a chi si rivolta contro Dio e contro la sua legge. Questo è il messaggio che diffonde Rosa Chemical, il cantante gender fluid di Sanremo a cui i mass media già dedicano tutta la loro attenzione.
UNA SCELTA DRAMMATICA
La nostra vita sulla terra ci pone di fronte a una scelta drammatica: il paradiso o l'inferno: la felicità eterna o l'eterna dannazione. A seconda della nostra scelta saremo giudicati e la sentenza, una volta pronunciata, sarà inappellabile. Esiste un giudizio di Dio, esiste l'eternità, esiste l'inferno, che è il luogo dei tormenti eterni, dell'infelicità senza fine. Solo il demonio può benedire l'inferno e se un uomo o una donna ripetono questa bestemmia, miserabile sarà il loro destino, quando si vedranno nelle mani di Lucifero, abbandonati non solo dagli uomini, ma dalla Regina degli angeli e da Dio, Padre di ogni misericordia.
A che cosa servirà il successo di Sanremo quando con la morte tutto sarà ridotto in cenere e si aprirà l'abisso dell'eternità? Eternità beata per chi ha rispettato la legge divina e naturale, ma eternità di tormenti per chi ha benedetto l'inferno e la sessualità fluida. All'esibizione blasfema dei cantori del gender fluid e dell'inferno, opponiamo in ginocchio la preghiera che nel 1917 la Madonna ha insegnato a Fatima ai tre pastorelli: "Gesù mio, perdonateci le nostre colpe, preservateci dal fuoco dell'inferno e portate in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della vostra misericordia".
Ma per chi sfida Dio e la sua legge, suona presto, in vita o in morte, l'ora della Giustizia, non quella della Misericordia.
Nota di BastaBugie: Giuliano Guzzo nell'articolo seguente dal titolo "Verso Sanremo. Ecco chi è Rosa Chemical, il testimonial dell'agenda gender fluid" riporta alcune frasi raccapriccianti del sedicente "artista" sanremese.
Ecco l'articolo pubblicato su Provita & Famiglia il 6 febbraio 2023:
Il Festival di Sanremo inizia domani, ma c'è una polemica che lo ha già preceduto. È quella innescata da Manuel Franco Rocati, in arte Rosa Chemical, cantante che si esibirà all'Ariston il cui look ricorda molto quello di Achille Lauro e che ha pensato bene di annunciarsi, nei giorni scorsi, rilasciando una intervista a Vanity Fair nel corso della quale ha esposto la sua concezione degli affetti e delle relazioni; da viversi senza limiti né vincoli. E c'è da chiedergli dato che, specifica la giornalista che l'ha intervistato, «su OnlyFans, un sito di intrattenimento per adulti [...] Rosa Chemical fa contenuti porno».
Con simili premesse non stupirà sapere che secondo Rosa - questo il nome in cui più egli si identifica («i miei amici mi chiamano Manu, ma io sono Rosa, mi piace, ormai è parte di me») - bisogna smetterla di immaginare una unione come solo tra due persone. «Ma se vi dicessi che si può amare più persone contemporaneamente?», si è chiesto parlando appunto con Vanity Fair e subito aggiungendo che quelle degli "amori multipli" «sono possibilità che io stesso vivo. Ho una fidanzata, è una relazione aperta. Se non la vedo per due giorni è possibile che io abbia fatto sesso con altre quattro persone. E lei lo sa e fa lo stesso. Oggi, nel 2023, come posso essere il meglio per la persona che ho davanti? Non sono così egoista».
Questa piccola apologia dell'«amore libero» non è tutto. Rosa Chemical ha in serbo per i telespettatori dell'evento anche un inno al gender fluid, scritto nero su bianco nel testo del suo brano, Made in Italy, che contiene, appunto, passaggi assai espliciti rispetto sia agli "amori multipli" sia al potersi sentire "sentire di sesso diverso", in barba ai dettami morali cristiani: «Sono perverso e non mi giudichi/Se metterò il rossetto in ufficio lunedì/Da due passiamo a tre/Più siamo e meglio è [...] Sono un bravo cristiano/Ma non sono cristiano». [...]
Chissà che ne pensa di tutto questo il buon Amadeus. Lo scorso anno, si ricorderà, ebbe a dichiarare - «da cattolico» - di non sentirsi turbato dalle performance al limite del blasfemo di Achille Lauro. Beato lui, e chissà che anche a breve non debba prodursi in nuove minimizzazioni di esibizioni che, prima che di sensibilità etiche o religiose, si fanno beffe del buon gusto, questo sconosciuto.
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