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LO STATO COSTRINGE A FARE IL MALE: CI VUOLE UNA NUOVA ARCA DI NOE'
La soglia del totalitarismo è stata superata: bisogna creare iniziative ed opere libere, cioè al di fuori dello Stato
di Stefano Fontana
 

La definitiva approvazione in Francia della legge che punirà chi cercherà di distogliere le donne dall'aborto è un nuovo segno che la soglia del totalitarismo è stata superata. [leggi: LA FRANCIA INVENTA IL REATO DI INTRALCIO ALL'ABORTO, clicca qui, N.d.BB]
Questa soglia viene superata quando lo Stato non solo permette il male ma anche obbliga a farlo e considera reato fare il bene. Quando lo Stato non solo ammette per legge deviazioni dal diritto naturale ma le impone, obbligando ad un diritto innaturale o contro-naturale. Quando diventano non negoziabili i principi contrari a quelli non negoziabili.
Tutti vedono che questa soglia è stata superata ormai in molti casi. Lo era stata, per esempio, quando la Corte suprema americana aveva obbligato tutti gli Stati federati a contemplare per legge il matrimonio tra persone omosessuali. Lo era stata quando il Parlamento francese aveva approvato la legge Taubira sul "matrimonio per tutti" senza concedere l'obiezione di coscienza ai sindaci. Lo abbiamo anche visto quando in Italia è stata approvata la legge Cirinnà sulle unioni civili. Da quel momento, infatti, qualsiasi politica familiare sarebbe andata anche a vantaggio delle unioni civili. Nessuna amministrazione pubblica, da allora, può esimersi dal fare il male: tutte vi erano obbligate. Lo è stata, di recente in Italia, quando l'Ospedale San Camillo di Roma ha indetto un concorso per soli medici abortisti [leggi: IL (FALSO) DIRITTO ALL'AUTODETERMINAZIONE CONTRO IL (VERO) DIRITTO ALL'OBIEZIONE DI COSCIENZA, clicca qui, N.d.BB] e quando una Asl di Treviso ha indetto un concorso per due posti di biologo che non facciano obiezione alla fecondazione artificiale.

UNO STATO CHE IMPONE DI FARE IL MALE
E' da tempo che ci si è messi su questa strada. Nella storia le cose possono cambiare. Ma questo non ci esime da valutare le tendenze in atto che, da questo punto di vista, sono molto preoccupanti. Ammettiamo che vadano in porto le leggi attualmente giacenti al Parlamento italiano. Ne uscirebbe uno Stato che impone di fare il male: ai giornalisti, agli insegnanti, ai dipendenti pubblici, ai medici, ai farmacisti, agli infermieri... Pensiamo, per esempio, al disegno di legge sull'eutanasia attualmente in discussione alla Camera. Il medico sarebbe costretto a rispettare le Disposizioni anticipate di trattamento del paziente anche se il paziente stesso avesse cambiato nel frattempo idea, dimenticandosi di revocare la DAT, e se lui stesso, il medico, fosse eticamente contrario. Saremo obbligati ad uccidere, a diseducare i nostri ragazzi nelle scuole, a presentare l'omosessualità come cosa normale.
Saremo obbligati. Lo saremo dal nostro Stato ed anche dall'Unione europea e dagli organismi internazionali. Nei giorni scorsi il Parlamento europeo ha chiesto di aumentare il finanziamento dell'aborto nel mondo per compensare i tagli della nuova amministrazione americana.

COSA FARE
Volgiamo lo sguardo attorno, ma non vediamo una grande presa di coscienza della situazione. Veramente si crede di far fronte a questa situazione con il dialogo? Non ci è dato di sapere se ci sarà e quale sarà il livello oltre il quale i cattolici diranno di no e si tireranno fuori. Quale soglia dovrà essere superata perché si dica no allo Stato oppure no all'Europa?
Molti si chiedono cosa fare. Certamente la prima cosa da fare è tornare a fare quello che si sarebbe dovuto fare; impegnarsi e battersi per i principi non negoziabili. A seguito del "caso San Camillo" ricordato sopra, il generale atteggiamento dei cattolici è stato di protestare perché così "viene snaturata la legge 194". In questo modo i cattolici si sono atteggiati a difensori della legge che permette l'aborto. I cattolici hanno smesso da molto tempo di combattere contro quella legge ed ora se ne fanno paladini. E' la logica del male minore che presenta il conto. I cattolici hanno anche ormai cessato di lottare contro lo stravolgimento della legge 40 sulla fecondazione assistita. Lo stesso dicasi per la Cirinnà. Ora, la prima cosa da fare è ricominciare a combattere.
Oltre a stare "dentro" combattendo, i cattolici dovrebbero però cominciare a pensare anche a costruire scialuppe di salvataggio e arche di Noè. Iniziative ed opere - scuole prima di tutto - libere, perché viventi al di fuori dello Stato. Come fecero dopo l'Unità d'Italia, ma in forme nuove. Se l'obbligo a fare il male diventa istituzionale, bisogna tirarsi fuori il più possibile dalle istituzioni.

Nota di BastaBugie: i Radicali non solo hanno ottenuto la morte di dj Fabo in Svizzera, architettando con estremo cinismo una sceneggiatura fin nei minimi particolari. No, c'è di più. Sono riusciti ad imporre un dibattito sull'eutanasia censurando tutta la domanda di significato che nasce in ogni uomo di fronte ad un caso drammatico come quello di Fabiano. In questi giorni sembrava che l'unico problema fosse: legge si, legge no, legge quando e legge in quali circostanze. Eppure la vera domanda è un'altra: la vita ha un senso? E se ha un senso, ce l'ha anche nella sofferenza che inevitabilmente la vita porta con sé?
Riccardo Cascioli, direttore de La nuova Bussola quotidiana ne parla nel seguente video della durata di tre minuti:


https://www.youtube.com/watch?v=WOmRsfVWhxE

 
Titolo originale: Lo Stato costringe a fare il male Serve un'Arca
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 06/03/2017