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ARCOBALENO CAPOVOLTO
La Repubblica spara un'altra bufala
di Maurizio Morabito e Peppe Caridi
 

E’ possibile che anche davanti al sorriso della natura, ci sia chi riesca a vedervi solo pianti e stridore di denti? Si’, purtroppo e’ possibile: sulle pagine de La Repubblica, tanto per cambiare, dove un arco circumzenitale è diventato senza alcuna giustificazione seria, presagio di un futuro funesto.
Comincia tutto domenica 14 settembre, quando sui cieli di Cambridge un'astronoma inglese ha fotografato, appunto, un bellissimo arco circumzenitale. Un "arcobaleno al contrario”, diremmo in lingua spicciola osservandolo nel cielo...o forse, preferiremmo definirlo per quello che ci ricorda: un grande sorriso.
Eh sì, a quanto pare c'è ancora ghiaccio lassù nell'alto dei cieli, in questo pianeta in preda al riscaldamento globale. A quanto pare, la Natura sa ancora sorriderci, ricordando quasi la dolcezza e la tenerezza di una mamma.
Il fenomeno del “sorriso nel cielo” è causato dalla rifrazione dei raggi solari da parte dei minuscoli cristalli di ghiaccio che formano i cirri, nubi alte e stratiformi che popolano l'atmosfera. Non è per nulla raro, anche se per osservarlo dal suolo occorrono condizioni particolari, come l’assenza di nubi più basse rispetto a quei cirri. A volte comunque l’”arcobaleno” diviene molto intenso e vistoso, e può assumere qualsiasi forma.
Tutto cio’ e’ ben noto da molto tempo.
Ma se a Cambridge la Natura ha voluto sorridere all'umanità, alcuni di noi terrestri hanno voluto per forza vederci un segno di un disperato futuro: su “La Repubblica” e’ uscito infatti il 17 settembre nella sezione "Tecnologia & Scienza" (sic) un articolo a dir poco vergognoso, dove l’autore Marco Stefanini dava la "colpa" di quel sorriso ai mutamenti climatici.
Il riscaldamento globale fa capovolgere gli arcobaleni? Ma questa incredibile frottola non e’ supportata da nessuno studioso ne’ della metereologia, ne’della climatologia, ne’ di entrambi. Non c’e’ alcuno studio in proposito, anzi, non c’e’ neanche alcuna ipotesi in proposito. Insomma i sorrisi nel cielo e le emissioni antropogeniche di gas a effetto serra non hanno niente a che fare l’uno con le altre, a parte il fatto che occorrono tutti nell’atmosfera.
E’ quindi il mondo de La Repubblica a essere capovolto, per l’ennesima volta, dopo la recente figuraccia sulla assolutamente inventata storia dei nove orsi polari prossimi all’affogamento.
Per fortuna e’ subito arrivata una risposta dal Maggiore dell'Aeronautica Militare Guido Guidi, esperto di meteorologia e climatologia, che sul suo blog Climate Monitor ha smentito l’ennesima stupidaggine di Repubblica scrivendo:
"Non c’è nessun, ma proprio nessun collegamento con il clima che cambia. Il fenomeno è raro ma non anomalo, dipende solo dal sole e dalla posizione dei cristalli di ghiaccio nelle nubi. Ghiaccio sì, proprio quello che abbonda nelle pazze nubi di questo pazzo mondo surriscaldato. Del resto notoriamente siamo usi raffreddare le bibite nel forno e riscaldare gli alimenti nel freezer.”
Mettiamo per un attimo da parte l’ipotesi che il signor Marco Stefanini ne sappia di clima più di qualunque altro scienziato. Ma perché, ci chiediamo allora, “La Repubblica” dovrebbe unico e solo giornale al mondo a scrivere certe castronerie sugli archi circumzenitali e il riscaldamento globale? Anche Guidi si e’ posto quella domanda, e questa e’ stata la sua risposta:
“Abbiamo capito che la stella di Repubblica brilla nella stessa galassia finanziaria di Sorgenia (CIR, la holding che detiene anche il gruppo editoriale l’Espresso, detiene il 68,1% di Sorgenia Holding che, a sua volta ha il 79,5% di Sorgenia), impegnata nel settore dell’energia eolica, ma di questo gliene siamo grati ugualmente, perchè le fonti rinnovabili le abbiamo a cuore anche noi, senza la necessità di essere presi per i fondelli sul giornale."
Anche sulla Gazzetta dello Sport di sabato 20 settembre,a pag. 43, lo "scoop" di Repubblica ha trovato spazio nella rubrica "le notizie che non lo erano", con Luca Sofri a spiegare che il fenomeno non è causato dai cambiamenti climatici. D’altronde, di archi circumzenitali ne sono piene le cronache, a volerli cercare. Per esempio negli archivi del New York Times se ne comincia a parlare quasi da subito (Tennessee, 1844; Connecticut, 1849; New Jersey, 1854). Se ne erano occupati Huygens e Helvetius nel XVII secolo. Ce ne sono probabilmente tracce anche nelle opere di Aristotele, e di Plinio. Piu’ vicino a noi, esempi in Inghilterra nel 2004, e a Pisa nel 2000.
Visto il recente passato, c’è da dubitare che a La Repubblica queste precisazioni vengano pubblicate, in un improvviso impeto di onestà con i lettori.
Cosa s’ha da fare per vendere un impianto di energia eolica in più...

 
Fonte: Fonte non disponibile, 22-9-2008