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BRAVO FERRARA, VAI AVANTI !
Lettera di Francesco Agnoli, giornalista, a Giuliano Ferrara
di Francesco Agnoli
 

Caro direttore - Da quando avevo sedici anni, ereditando una passione paterna, mi occupo e scrivo di aborto. Ho incontrato, su questo tema, centinaia e centinaia di giovani. Ma mai, nel mio piccolo, sono stato contattato da un prete, da un religioso, da un movimento o da un altro esponente di qualche valore del mondo cattolico cui appartengo, sino a qualche anno fa. Ho sempre visto, anzi, un interesse maggiore a questa tematica in chi dalla fede era lontano. Nei cattolici, invece, ho trovato spesso paura, disinteresse, indifferenza, superficialità, a volte anche rancore. Da qualche anno qualcosa è cambiato, e so bene che oltre che di Benedetto XVI e del cardinale Ruini, il merito è anche tuo.
Perchè hai insistito con passione, hai coltivato un tema che da tanti e tanti anni ti frullava nella testa e nel cuore. E lo hai fatto infischiandotene di tutte le chiacchiere del mondo e delle curie. Non so se la lista in sé sia qualcosa di politicamente utile. So solo che hai deciso di farla e la vuoi fare, checché ne dicano i Melloni e le Bindi. Non è sufficiente? Hai lasciato La7, che ti dava visibilità e potere, ti sei alienato la simpatia di moltissime persone, anche in Vaticano, e ora vuoi entrare come il piccolo Frodo nella terra di Mordor. La tua protezione e il tuo manto siano la "follia" cristiana, l'idea che per una testimonianza, non importa quanto efficace, si può dare tutto.
Combatti la buona battaglia di cui parla san Paolo, vivi un giorno da leone, piuttosto che cento da pecora... tanto poi si muore, e allora o c'è il cielo, o almeno non si finisce nella palude eterna, insieme ai Melloni, alle Bindi e ai vari cattolici adulti.