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COMUNICATO STAMPA N.1
Il Consiglio direttivo nazionale ha, di fatto, ritenuto che nelle sole sedi locali del Piemonte e della Valle d'Aosta si annidino soggetti che, condividendo i valori promossi da Comitato Verità e Vita, minino la stabilità del Movimento.
Per tale ragione è stata richiesta ai dirigenti locali la sottoscrizione di un documento che impegna il MPV locale alla fedeltà ed osservanza dello statuto, nonché alla collaborazione con la linea operativa deliberata dall'assemblea e dal consiglio direttivo nazionale, unitamente ad una rinnovata fedeltà al MPV Italiano, con conseguente formale presa di distanza dei singoli associati dal Comitato Verità e Vita.
La lettura della delibera del 24/10 cit. fa intravedere, per coloro che non sottoscriveranno il patto di conferma, l'espulsione dalla federazione dei Movimenti per la Vita.
Il direttivo del Movimento per la Vita di Biella, da sempre federato con il nazionale, ha giudicato l'azione di forza messa in atto dal c.d. nazionale in contrasto con lo statuto associativo e gravemente lesiva della dignità delle associazioni locali piemontesi e valdostane.
Nello specifico si osserva che il MPV di Biella ha sempre rispettato gli scopi statutari e in particolare “la tutela e la promozione della vita umana, con particolare riferimento a quelle fasi in cui maggiormente il diritto all'esistenza o l'uguale dignità degli esseri umani siano negati o posti in forse dal costume o dalle leggi.” In questo senso, poi, il MPV di Biella come quello nazionale “si oppone alla legge 194/78, così come ad ogni altro provvedimento che voglia introdurre o legittimare pratiche abortive, eutanasiche e manipolazioni intrinsecamente soppressive della vita umana” (art. 3 dello statuto).
Ciò posto, però, il consiglio direttivo nazionale non può oggi venire a chiedere la collaborazione con le linee operative che sono in contrasto con il citato articolo 3 dello statuto:
La rinuncia a lottare per l’abrogazione della legge 194 il sostegno alla legge 40/2004 giustificato con la logica del male minore la necessità di introdurre in Italia una legge sul fine vita, con conseguente collaborazione alla stesura della stessa e appoggio culturale/politico in tutte le sedi locali.
A parere di questo consiglio direttivo opporsi a provvedimenti che vogliano “introdurre o legittimare pratiche abortive, eutanasiche e manipolazioni intrinsecamente soppressive della vita umana” ha un solo significato: lottare per ottenere leggi che affermino che è reato abortire, fare fecondazione extracorporea, togliere a qualsiasi titolo le cure ad un malato o peggio ucciderlo dietro sua richiesta, perché la vita è sacra dal concepimento alla morte naturale.
Ne consegue che il MPV non deve collaborare a redigere leggi ingiuste “limitative del danno”, bensì deve perseverare nel proclamare le verità che possano illuminare i parlamentari nell’approvazione di leggi conformi al diritto naturale. (non dobbiamo temere l'ostilità e l'impopolarità, rifiutando ogni compromesso ed ambiguità, che ci conformerebbero alla mentalità di questo mondo – EV 82).
Sotto questo profilo, pertanto, non appare legittimo chiedere agli associati di sposare acriticamente linee operative in contrasto con i valori stessi che si proclamano nello statuto. Al contrario è nella natura delle cose che all'interno del movimento per la vita vi siano soggetti che vogliano far cambiare rotta ad un’associazione, che sta scordando i suoi ideali, in ossequio alla ricerca del maggiore consenso possibile, in un'ottica di riduzione dei danni.
Questi soggetti sono tutti coloro che, come il MPV di Biella, non hanno accettato di sottoscrivere un documento che li obbligava a collaborare a linee strategiche in contrasto con lo statuto, soggetti che sono parte del Movimento e che si opporranno ad ogni decisione volta ad escluderli per il solo fatto di voler restare fedeli agli scopi dettati dal citato articolo 3.
COMUNICATO STAMPA N.2
Facendo riferimento al C.S.1, pubblichiamo breve resoconto dalla visita delle 3 delegate della Federazione Nazionale Movimento per la Vita Italiano.
Le tre signore si sono presentate chiedendo subito se volevamo operare come Movimento per la Vita o Comitato Verità e Vita.
- Abbiamo risposto che siamo MpV, la questione non si pone.
Hanno chiesto di aderire allo statuto e linee operative del MpV.
- Abbiamo risposto di aderire allo Statuto e dissentire dalle linee operative di compromesso politico sui temi fondamentali.
Hanno parlato dei problemi con Verità e Vita, dei comunicati stampa etc.
- Abbiamo risposto che Verità e Vita è libera di esprimersi.
Hanno affermato che siamo liberi di aderire a qualsiasi associazione, per fare un esempio anche alla massoneria, ma non a Verità e Vita (a seguito di nostre perplessità sull’esempio, hanno ribadito il concetto).
- Abbiamo risposto di non condividere una tale impostazione.
Hanno parlato del fatto che gli articoli di Agnoli sono scritti per il Comitato Verità e Vita.
- Abbiamo risposto che Agnoli è libero di scrivere, fa parte di un’associazione autonoma –Libertà e Persona-, ciò che scrive è vero ed è apprezzato dai presenti.
Ci hanno detto che in piena libertà e nel pieno rispetto delle persone, eravamo liberi di non firmare, tuttavia hanno fatto intendere che sarebbe stato un passo verso l'esclusione dalla Federazione Nazionale.
- Abbiamo risposto che siamo già aderenti, in quanto federati, al MpV, non era necessaria ulteriore
conferma non essendoci confusione tra MpV Biella ed il Comitato Verità e Vita.
- Abbiamo inoltre fatto notare che non era pensabile di firmare un foglio che vincolava su linee operative
che non ci vedono assolutamente concordi.
- Abbiamo infine fatto notare che la questione andava sottoposta all’attenzione dell’Assemblea.
Ho chiesto di rimanere un minuto per leggere un documento, (lettera di dimissioni di Migliori) ma in meno di 1 minuto sono uscite, di gran fretta......
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