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LE SCELTE DEL PARTITO DEMOCRATICO SULLA VITA
di Movimento per la Vita
 

Walter Veltroni ha cercato in ogni modo di evitare le domande sulle "questioni eticamente sensibili", e quando ha dovuto fare delle scelte  ha cercato di mascherare le sue vere intenzioni. Non c'è dubbio che  Veltroni ha idee più radicali di Romano Prodi, anche se non è sulle posizioni della Sinistra arcobaleno. A Roma, ed in particolare nei palazzi Vaticani, ricordano con  tristezza il sostegno di Veltroni al Gay Pride dell'anno giubilare del 2000. Così come non hanno dimenticato che l'attuale  leader del Partito democratico propose, dopo un viaggio in Africa, che la Chiesa Cattolica distribuisse profilattici e contraccettivi nei paesi poveri.
Il Pontefice Benedetto XVI ha aspramente criticato il governo della città  di Roma, ed il Segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone incontrando Veltroni ha sottolineato quanto la Chiesa sia sensibile al rispetto dei "valori non negoziabili" e cioè rispetto della persona dal concepimento  alla morte naturale, difesa della famiglia composta da uomo e donna,  sostegno alla libertà di educazione. In merito alla legge sull'interruzione volontaria di gravidanza, Veltroni ha dichiarato che "la 194 è una  buona legge e va attuata in tutte le sue parti". Il programma del Pd prevede  il "riconoscimento e dei diritti e delle prerogative delle persone  conviventi a prescindere dall'orientamento sessuale". Come era previsto nei "Dico". Secondo Paola Concia e Andrea Benedino esponenti lesbo-gay del Pd  questo concetto nel programma "è un buon passo avanti". Inoltre la  presentazione con il Pd dei radicali guidati da Emma Bonino e di UmbertoVeronesi, ha  fatto irritare anche quella parte del mondo cattolico che milita nelle file  del partito guidato da Veltroni. A questo proposito Domenico delle Foglie,  già vicedirettore di Avvenire e portavoce di Scienza & Vita, in una nota pubblicata il 4 marzo su "Più Voce Net - Cattolici in rete" ha scritto  "Emma Bonino: la paladina più trendy dell'aborto facile. Ignazio Marino: lo sponsor più fresco del testamento biologico. Umberto Veronesi: il testimonial più chic dell'eutanasia. Ecco i capilista al Senato per il  Pd in tre regioni chiave: il Piemonte, la Sicilia e la Lombardia. Obiettivo  non dichiarato, ma sotteso al profilo politico-culturale-professionale di  tutti e tre gli aspiranti senatori: spezzare le ultime resistenze cattoliche  al Senato e varare finalmente un fronte etico disponibile a tutte le  soluzioni ammantate di progressismo e sino ieri oggettivamente impossibili.
 Proviamo ad elencarle, giusto per non dimenticare: difesa della legge 194 così  com'è, testamento biologico (magari con scivolamento eutanasico), diagnosi preimpianto indiscriminata sugli embrioni (con deriva eugenetica). La  lista non finisce qui, ma ce n'è abbastanza per alzare il livello di  attenzione contro quello che si configura - dispiace dirlo - come un vero e  proprio triangolo della morte che ha per vertici il Piemonte, la Lombardia e la Sicilia. Se c'è un partito della vita, dalle parti del Pd, che batta  presto un colpo.