I PIÙ LETTI DEL MESE
-
Il 1° libro di BastaBugie
CI HANNO PRESO PER IL COVID
Per non dimenticare tre anni di abusi di potere
Anno 2023 pag. 514 € 16
-
Audio registrati
-
La censura di YouTube
YouTube ha censurato in passato circa il 20% dei video che abbiamo pubblicato e oggi ci impedisce di pubblicare video con temi contrari al politicamente corretto (islam, gay, covid, ecc.)
SCEGLI UN ARGOMENTO
- Aborto
- America
- Animalisti e vegetariani
- Attualità
- Cinema
- Comunismo
- Cristianesimo
- Ecologia
- Economia
- Eutanasia
- Evoluzionismo
- Famiglia e matrimonio
- Fecondazione artificiale
- Immigrazione
- Islam
- Libri
- Liturgia e sacramenti
- Morale
- Omelie
- Omosessualità
- Pedofilia
- Pillole
- Politica
- Santi e beati
- Scienza
- Scuola
- Storia
- Televisione
« Torna alla edizione
La buona notizia è che ieri la Corte europea dei diritti dell'uomo ha finalmente e con chiarezza stabilito che nella Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali non esiste alcun diritto all'aborto. Quella meno buona è che contemporaneamente la Corte rimanda ai parlamenti nazionali degli Stati membri dell'Unione Europa ogni decisione legislativa sul punto. L'ambiguità sta tutta nel fatto che se, in teoria, il secondo provvedimento garantisce una misura di democrazia assolutamente necessaria dentro le istituzioni europee, salvaguardando il principio della sovranità nazionale, in pratica sposta solamente il problema quasi fingendo di non vedere quali siano gli orientamenti legislativi della stragrande maggioranza dei parlamenti degli Stati membri dell'Unione Europea in tema di diritto alla vita. Del resto, proprio una delle eccezioni storiche all'orientamento filoabortista della media delle legislazioni nazionali, l'Irlanda (lì l'aborto è vietato se non in casi rari e particolarissimi), è stato il casus belli.
La sentenza di Strasburgo ha chiuso ieri il caso, noto come "ABC", aperto nel 2005 dal ricorso presentato da tre donne (due irlandesi e una lituana residente in Irlanda) contro la legislazione non-abortista del Paese accusato per questo motivo di violare l'articolo 8 della suddetta Convenzione europea (un trattato internazionale redatto dal Consiglio d'Europa ed entrato in vigore nel 1953), il quale tutela il «diritto al rispetto della vita privata e familiare».
Per abortire le tre donne si recarono a suo tempo, come di triste prassi in questi casi, in Gran Bretagna. Una di esse era appena uscita dal cancro e chiedeva di abortire temendo che portare a termine la gravidanza indesiderata avrebbe causato una recrudescenza del male. A lei, solo a lei, la Corte di Strasburgo ha dato ragione, ravvisando una violazione del famoso art. 8 e quindi condannando l'Irlanda a risarcire la donna con 15mila euro.
Ciò che però ha fatto ieri Strasburgo è stato solo riconoscere una violazione di quell'articolo della Convenzione, non il sostenere che esso contempli positivamente il diritto all'aborto.
Certamente, nel caso concreto, l'art. 8 è stato strumentalmente utilizzato da "C" per sostenere il diritto all'aborto, ma di per sé la Convenzione non lo stabilisce, né in spirito né in lettera.
Il crinale è sottile e la lotta serrata. Certe forze politiche e lobby culturali cercano d'introdurre a forza in Europa il diritto all'aborto là dove esso non esiste, invocando una sorta di "spirito dei trattati" europei "aleggiante" per "opinione comune" sopra i testi dei documenti stessi. Le autorità giuridiche custodi dell'"originalismo" dei trattati li smentiscono categoricamente e costantemente testi alla mano. Ma il limbo dell'interpretazione resta ancora troppo ampio.
Quanto a "C", il caso che più si presta a valutazioni capziose, il PNCI, Parliamentary Network for Critical Issues (un coordinamento internazionale per la promozione e il rispetto della dignità della vita umana, diretto a Washington da Marie S. Smith), diffonde ora una importante dichiarazione di John Smeaton, direttore nazionale della Society for Protection of Unborn Children che ha sede a Londra. «La Corte», dice Smeaton, «ha frainteso la Costituzione irlandese, confondendo l'aborto con le cure mediche. La Costituzione d'Irlanda non prevede alcun diritto all'aborto, né il diritto alla vita dei bimbi non nati può in alcun modo essere ritenuto in concorrenza con il diritto alla vita delle madri. L'aborto non è una cura medica e l'Irlanda, dove l'aborto è vietato, offre alle madri le migliori cure sanitarie del mondo. Se diventerà legge, questa sentenza legalizzerà l'aborto per un ampio ventaglio di circostanze».
Il pericolo, insomma, non è scongiurato. Resta però il fatto che la decisione di ieri è, dice il PNCI, una grande sconfitta della logica abortista, quella che sognava di trasformare il caso "ABC" nella legalizzazione dell'aborto "europeo" insinuando il dubbio che la legislazione irlandese sia incoerente rispetto ai parametri medi degli Stati membri.
-
Pubblicato 10 anni fa...
LE TASSE SULLA CASA
Furti legalizzati
di Rino Cammilleri
Articolo del 28 novembre 2014
-
Libro della settimana
SI E' FATTO CARNE
La storicità dei Vangeli
di Luisella Scrosati
Anno 2024 / pag. 144 / € 10
-
Video della settimana
CAMBIAMENTO CLIMATICO
Contraddizioni della COP29
di Silver Nervuti (6 minuti)
-
Da FilmGarantiti.it
NEL 2000 NON SORGE IL SOLE
Il romanzo 1984 di George Orwell
Giudizio: consigliato (*)
Genere: drammatico (1956)
Guarda gratis su YouTube
-
I dossier di BastaBugie
CINA-VATICANO
L'accordo disastroso
Dossier: 8 articoli e 1 video
-
Santo della settimana
LA PICCOLA LI
Martire cinese per l'eucaristia
di Suor Emmanuel Maillard
-
Video per la formazione
IL DIGIUNO
Norme pratiche
di P. Serafino Tognetti
Durata: 17' (09/11/2024)
-
Personaggi del passato
RODNEY STARK
Sociologo
Una mente libera
1934 - 2022 (88 anni)