I PIÙ LETTI DEL MESE
-
Il 1° libro di BastaBugie
CI HANNO PRESO PER IL COVID
Per non dimenticare tre anni di abusi di potere
Anno 2023 pag. 514 € 16
-
Audio registrati
-
La censura di YouTube
YouTube ha censurato in passato circa il 20% dei video che abbiamo pubblicato e oggi ci impedisce di pubblicare video con temi contrari al politicamente corretto (islam, gay, covid, ecc.)
SCEGLI UN ARGOMENTO
- Aborto
- America
- Animalisti e vegetariani
- Attualità
- Cinema
- Comunismo
- Cristianesimo
- Ecologia
- Economia
- Eutanasia
- Evoluzionismo
- Famiglia e matrimonio
- Fecondazione artificiale
- Immigrazione
- Islam
- Libri
- Liturgia e sacramenti
- Morale
- Omelie
- Omosessualità
- Pedofilia
- Pillole
- Politica
- Santi e beati
- Scienza
- Scuola
- Storia
- Televisione
« Torna alla edizione
Un secolo e mezzo di petrolio alle spalle. Difficile sperare di avere altri centocinquanta anni di greggio davanti a noi, dicono in tanti. Perché il petrolio non è infinito, e prima o poi non ce ne sarà più. L’Agenzia internazionale dell’energia ha previsto che toccheremo il mitico 'picco di Hubbert' – il momento in cui avremo sfruttato metà del petrolio esistente – tra il 2013 e il 2037. Carlo Stagnaro, direttore ricerche e studi dell’Istituto Bruno Leoni, è tutt’altro che preoccupato. «Se mai il petrolio dovesse fi¬nire, quel giorno avremo smesso di averne bisogno già da tempo» .
TUTTI INFONDATI GLI ALLARMI SULLA FINE DEL GREG¬GIO?
Quelle sono previsioni che fanno i conti sen¬za l’oste. Difatti se ne fanno da decenni, e so¬no sempre risultate sbagliate. E non solo quelle sul petrolio. Negli Stati Uniti dell’Ottocento avevano previsto la fine del legname. Presto, vedrete, qualcuno parlerà della fi¬ne del gas. Ma è l’approccio che è sbagliato: questi studiosi guardano a quanto petrolio abbiamo oggi a disposizione, poi a quanto ne consumiamo oggi, e ti¬rano le somme. Non tengono conto del fatto che abbiamo molto più petrolio di quanto ne co-nosciamo. Nel pianeta c’è tutto quel greggio che ancora non abbiamo cercato.
C’È COSÌ TANTO ORO NERO ANCORA DA SCOPRIRE?
La domanda che ci dobbiamo fare non è quanto petrolio possiamo ancora trovare, ma quanto siamo disposti a pagarlo. Se siamo pronti a spendere di più, diventano econo¬micamente convenienti modalità di estrazione nuove e più costose. Penso ai giaci¬menti in acque molto profonde o a quelli dalle sabbie bituminose. C’è molto petrolio che potremo sfruttare, se la dinamica di doman¬da e offerta farà salire il prezzo.
DOBBIAMO PREPARARCI A DECENNI DI GREGGIO COSTOSO?
No, non è detto. Intanto perché con le tec¬nologie che abbiamo oggi siamo anche in grado di scovare nuovo petrolio in giacimenti che ritenevamo vicini all’esaurimento. E poi perché sappiamo che nell’area del Medio Orien¬te c’è ancora tantissimo greggio facile da estrarre, e quindi poco costoso. Ma lì ci sono altri problemi.
QUESTIONI POLITICHE?
Sì, perché in Iran o Arabia Saudita, dove si trovano i giacimenti mag¬giori, i governi sono ostili agli investimenti delle compagnie internazionali. L’Iran ha scoperto quattro nuovi grandi giacimenti so¬lo pochi giorni fa, se lasciassero lavorare di più i gruppi occidentali, che hanno tecnolo¬gie di gran lunga migliori, potremmo sfrut¬tare molto di più la ricchezza petrolifera di quell’area. Senza parlare dell’Iraq, dove è dal¬la prima guerra del Golfo che nessuno cerca più greggio.
LE NUOVE TECNICHE DI ESTRAZIONE POTREBBERO MODIFICARE LA 'MAPPA DEL PETROLIO'?
Oggi siamo in grado di andare con le esplo¬razioni verso zone nuove. La maggiore riser¬va di petrolio dalle sabbie bituminose è in Canada, poi c’è l’olio pesante dell’Orinoco, in Venezuela. E anche l’Africa ha un poten¬ziale ancora tutto da sfruttare. Ma una quo¬ta importante del petrolio esistente è anco¬ra nei Paesi dell’Opec, e dobbiamo impara¬re a convivere con questa realtà, dove un car¬tello di Paesi produttori cerca di alzare il prez¬zo del greggio – anche se non ci riesce quasi mai – e ostacola un uso migliore delle sue ri¬sorse.
NON CONVERRÀ CONCENTRARE I NOSTRI SFORZI SULLE FONTI ALTERNATIVE?
Già lo stiamo facendo. Prima con il petrolio facevamo quasi tutto, per l’Italia 20- 30 anni fa il greggio era anche la prima fonte di elet¬tricità. Oggi questa quota è molto ridotta gra¬zie allo sfruttamento del gas naturale. Poi ab¬biamo l’alternativa nucleare e le fonti rinno¬vabili, che però non sono ancora economi-camente convenienti. Ma per i mezzi di tra¬sporto, per muovere le automobili o gli aerei, il petrolio non ha ancora un rivale credibile.
-
900 edizioni
di BastaBugie
Da 18 anni al tuo servizio
Oltre le notizie per scoprire la verità
-
Pubblicato 10 anni fa...
SHAKESPEARE
Era cattolico!
di Elisabetta Sala
Articolo del 21 novembre 2014
-
Libro della settimana
SACERDOZIO FEMMINILE?
Perché la Chiesa dice no
Ed. Fede & Cultura
Anno 2024 / pag. 144 / € 14
-
Video della settimana
DIECI COSE...
che gli europei pensano
a cura di Silver Nervuti
Durata: 3 minuti
-
Da FilmGarantiti.it
SISSI, LA GIOVANE IMPERATRICE
Il sogno di una monarchia cattolica
Giudizio: consigliato (*)
Genere: storico (1956)
-
I dossier di BastaBugie
COMUNIONE
Sulla lingua o in mano?
Dossier: 8 articoli e 1 video
-
Santo della settimana
SAN LEONARDO DA PORTO MAURIZIO
Apostolo della Via Crucis
di Ermes Dovico
Festa: 26 novembre
-
Video per la formazione
MILLENNIALS
Una generazione difficile
di Simon Sinek
Durata: 18 minuti
-
Personaggi del passato
EUGENIO SCALFARI
Giornalista
L'Espresso e Repubblica
1924 - 2022 (98 anni)