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ANIMALISMO TRIONFANTE: SECONDO IL TRIBUNALE DI MILANO I DIRITTI DEI GATTI SONO SUPERIORI A QUELLI DEGLI UOMINI
L'animalismo ha paradossali conseguenze: del resto una delle prime leggi approvate da Hitler fu l'abolizione della vivisezione sugli animali! Si sa poi come è andata a finire...
da Corrispondenza Romana
 

La lucida follia animalista non ha limiti e trova appoggi e sostenitori anche tra i giudici: una sentenza del tribunale di Milano tutela le colonie feline che, soprattutto nel periodo estivo, tendono ad aggirarsi per gli stabili condominiali quasi deserti in ragione del consueto esodo vacanziero. Tale sentenza costituisce l'epilogo di una causa intentata nei confronti di una "gattara" da una coppia di condomini del capoluogo lombardo, stanchi di vedere i felini aggirarsi indisturbati nel condominio e le cassette di cibo per gatti disposte negli spazi comuni. La decisione del giudice civile ha dato torto alla coppia di condomini adducendo come motivazione il fatto che i gatti sono animali socializzanti che si muovono liberamente e con loro pieno diritto; dunque nessuna norma di legge nazionale o regionale può impedire a chicchessia di allontanare o catturare i simpatici animali a quattro zampe ("Ansa", 8 agosto 2011).
L'accaduto farebbe semplicemente sorridere se non fosse l'ennesimo tassello, apparentemente insignificante, di un lucido disegno animalista che mira a sovvertire l'ordine naturale e porre l'uomo sullo stesso livello dell'animale. D'altra parte, tale ideologia trae nutrimento e forza dalla diffusione sempre più massiccia dell'ateismo pratico e teorico che considera l'uomo il prodotto della cieca evoluzione, dunque uno dei tanti frutti casuali della natura.
La negazione della diversa dignità degli esseri viventi e del dominio dell'uomo su tutto il creato finisce per considerare l'uomo stesso un feroce e ingiusto predatore che approfitta della sua condizione di superiorità (quale origine abbia tale superiorità non è dato sapere...) per togliere spazi vitali agli animali e sfruttare a suo piacimento l'ambiente che lo circonda. Tale perversa visione dell'esistenza tende lentamente ma inesorabilmente alla "svalutazione" del genere umano e alla "divinizzazione" della natura. Non è un caso che assieme ad una "nuova coscienza" circa i presunti diritti degli animali sono cresciuti a dismisura gli attacchi alla vita degli esseri umani, specie i più indifesi (bambini non nati, handicappati, malati terminali, anziani ecc.).
Un altro frutto maturo del sovvertimento dell'ordine naturale in atto è lo spaventoso fenomeno della denatalità, che ha conseguenze disastrose, tra l'altro, anche per l'economia mondiale. Sempre più coppie, infatti, rinunciano a mettere al mondo dei figli (che mangeranno, respireranno ed occuperanno degli spazi a spese dell'ambiente e degli animali...) per sostituirli con cani, gatti, criceti e quant'altro. Il mercato dei prodotti per il benessere e la salute degli (ex) amici dell'uomo è molto fiorente e offre una gamma di servizi e beni di consumo superiore ad ogni immaginazione. Tuttavia, non tutte le ciambelle riescono col buco e l'ideologia animalista paga lo scotto della morbosa ed innaturale attenzione verso il mondo animale con una certa recrudescenza del fenomeno dei maltrattamenti.
Al fine di contrastare, anche inconsciamente, quello che viene avvertito come un sovvertimento dell'ordine precostituito, unito ad un generale disprezzo o noncuranza per la vita in generale, sono sempre più numerosi gli episodi di violenza gratuita nei confronti degli animali domestici che sfociano in vere e proprie "gare di tortura", che vedono come protagonisti soprattutto gli adolescenti (i quali amano poi diffonderle nel web). Senza contare la comprensibile reazione di chi, stufo di contare meno di un gatto randagio, usa "le maniere forti" per liberarsi, a modo suo, degli ospiti indesiderati.

 
Fonte: Corrispondenza Romana, 03/09/2011