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Dubbi su chi votare? Nessuno ti rappresenta? Il sistema democratico non funziona? Nessun problema, tutto regolare. Ma la soluzione è il "non voto"?
A tal proposito, il nostro caro nonno. Per chi ha letto il libro, o ha visto il film del Signore degli Anelli, non sarà difficile comprendere il paragone che l'attuale scenario politico-culturale mi ha suscitato.
Barbalbero è un Ent, ovvero un pastore di alberi, da secoli vissuto ai margini degli avvenimenti della Terra di Mezzo, isolato nella sua foresta, ingrigito e rallentato, avvolto da una certa apatia, indifferente alle necessità e alle guerre che affliggono i popoli della Terra di Mezzo. Quando i due piccoli hobbit, Merry e Pipino, gli chiedono da che parte stia, se dalla parte dei buoni o dei cattivi, il vecchio Ent risponde laconico: "Dalla parte di nessuno! Perché nessuno sta dalla Mia parte".
Un ritornello, questo, che si sente spesso in questi giorni prossimi alle elezioni : "Non voto nessuno, perché nessuno rispecchia i miei ideali, o difende i miei interessi, nessuno sta dalla mia parte". Un pensiero, potremmo dire, tipicamente "Barbalberiano". Plausibile e apparentemente logico, se non che il non prendere posizione, paradossalmente, è un prendere posizione. E' l'inazione di Pilato, che lavandosene le mani, crede di non essere responsabile del sangue innocente versato. Ma in realtà non è così. Il non schierarsi, in qualche modo è un lasciare campo ai "malvagi", facilitandogli l'impresa.
Anche se quelli "buoni" puzzano un po', sono malandati e magari in passato sono stati anche un po' fetenti, bisognerà ammettere che non ogni scelta politica si equivale, né che sia indifferente il simbolo. E a parlare è proprio uno che non crede assolutamente nella democrazia, né alla fantomatica idea illuminista del popolo sovrano. Tuttavia, "così è se vi pare", questo abbiamo e questo ci teniamo, per ora. A questo punto, però, il problema si ripresenta: da che parte stare? Per quanto riguarda noi cattolici, credo che la scelta dovrebbe essere (apparentemente) più semplice, ovvero scegliere quei, o quel partito che, non sia quantomeno apertamente ostile ai Principi (non valori) Non Negoziabili.
Purtroppo però vediamo che non tutti i cattolici hanno ben presente quali siano tali Principi, e quanto sia importante e determinante difenderli ad ogni costo. A scanso di equivoci li enumeriamo una volta per tutte: la Vita, dal concepimento alla morte naturale; la difesa della Famiglia naturale, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna; Libertà d'Istruzione; Libertà di religione. Queste sono le coordinate e la bussola che devono guidare la scelta politica di ogni buon cattolico. L'economia, la crisi e la disoccupazione sono strumentali a tutto questo, perché sono conseguenze della vita dell'uomo, sono in funzione dell'uomo. Prima dell'economia, prima del lavoro, c'è l'uomo. Non è scritto infatti "In principio Dio creò l'economia e il libero mercato", bensì Dio creò l'uomo e la donna. Ed è pure scritto che "il sabato è per l'uomo e non l'uomo per il sabato". Insomma, è necessario occuparsi prima dell'uomo e, solo in secondo luogo, dell'economia, perché questa deriva e si costruisce in base alla visione antropologica che è concepita all'origine.
In tutto ciò – direte voi – cosa c'entra Barbalbero? C'entra eccome. Perché il nostro vegetale plurimillenario, in realtà, stando al racconto, non rimarrà inerte a guardare la distruzione del mondo che circonda il suo tranquillo orticello. Scoprirà che il suo contributo sarà indispensabile perché le cose possano tornare al loro posto, ed affinché la vita e la "natura" possano essere difese. Gli Ent rappresentano infatti, nella mitologia tolkieniana, le radici della terra, i custodi della vita, gli esseri più antichi della Terra di Mezzo, i garanti dell'ordine naturale, nascosti al mondo eppure indispensabili. Ma se anche costoro dovessero rinunciare al loro compito, chi si occuperà della difesa della Vita? Similmente potremmo chiederci in quanto cristiani "ma se il sale perdesse il suo sapore, con che cosa lo si potrà rendere salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini." Ciò che esattamente avvenne agli Ent e agli alberi, distrutti e bruciati sotto le scuri degli orchi. E se anche noi cattolici rinunciamo a difendere la Vita, il Matrimonio, la Famiglia Naturale, mettendo al primo posto l'economia, a cosa serviamo? C'è forse qualcosa di più alto, di più fondamentale, di più perfetto della Vita, la condizione che permette tutte le altre condizioni?
Il quieto vivere, ecco ciò che la maggior parte delle persone cerca nella vita, così come Barbalbero all'inizio del racconto, potremmo dire, "prima della conversione". Ma il quieto vivere a volte diventa ignavia. Quante volte non prendiamo posizione di fronte a problemi gravi per il quieto vivere. Ma noi sappiamo che agli ignavi, come ricorda Dante, spetta un destino terribile, forse il peggiore: l'essere rifiutati da tutti, persino dall'inferno. Sono quelli, dice Virgilio "che vissero sanza 'nfamia e sanza lodo". Il giudizio su costoro è grave, poiché le loro esistenze sono così inutili e superflue, che è superfluo persino discutere di loro: "Non ragioniam di loro, ma guarda e passa".
Votare è un esercizio di libertà, schierarsi è inevitabile. Lottare per tutto ciò che di bello e di buono c'è in questo mondo è una causa più che sufficiente a cui consacrare la propria vita. Come dice il buon Samvise nella sequenza che vi propongo in chiusura: "E' giusto combattere per questo!".
Nota di BastaBugie: nel finale de Le due Torri (secondo film del Signore degli Anelli), c'è il discorso di Sam a Frodo di cui parla il finale dell'articolo qui sopra. Sam dice che gli eroi sono coloro che potevano tornare indietro, ma non l'hanno fatto... Anche il male è passeggero e un giorno sarà distrutto dal bene: è giusto combattere per questo!
Per approfondimenti sul Signore degli Anelli, clicca qui!
Per vedere il video con il discorso di Sam, clicca nel video qui sotto:
http://www.youtube.com/watch?v=GJ6w_UYxDeg
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