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REATO DI OMOFOBIA 2: SE LE PERSONE HANNO GLI STESSI DIRITTI, PERCHE' PICCHIARE UN ETEROSESSUALE DOVREBBE ESSERE MENO GRAVE?
di Isabella Bertolini
 

“L’eventuale introduzione nel codice penale italiano dell’aggravante inerente l’orientamento sessuale oltre ad essere chiaramente incostituzionale rischia di provocare seri problemi e gravi discriminazioni. Incostituzionale perché questa invenzione, frutto del pensiero relativista imperante nel nostro Paese, produrrebbe una sostanziale diversità di trattamento per gli omosessuali e i transessuali di fronte alla legge. Infatti un atto di violenza verso una persona sarebbe giudicato più grave se il soggetto che lo subisce non fosse eterosessuale, per esempio nel caso di violenza sessuale. E ciò è incomprensibile, visto che la violenza deve essere sempre condannata e perseguita indipendentemente da chi la subisce. Se tale proposta diventasse legge sarebbe palesemente violato l’articolo 3 della Costituzione che recita:  “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
E’ evidente, poi, che una volta introdotto nel nostro ordinamento il concetto di "orientamento sessuale" non sarebbe più possibile esercitare il diritto di manifestare la propria opinione, anche critica, in materia, perchè subito scatterebbe la sanzione. Sarebbe quindi fortemente limitata la libertà di espressione. Infine tale norma verrebbe utilizzata come porta di ingresso per rivoluzionare i concetti di matrimonio, famiglia, adozioni e per scardinare, quindi, i valori fondamentali che sono alla base della nostra società”.