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QUARANTA VESCOVI, CENTO PASTORI E QUASI MEZZO MILIONE DI FEDELI ANGLICANI CHIEDONO DI RIENTRARE IN COMUNIONE CON LA CHIESA CATTOLICA
da Corrispondenza Romana
 

La Santa Sede ha annunciato, lo scorso 20 ottobre 2009, la prossima pubblicazione di una Costituzione Apostolica di S.S. Benedetto XVI, con cui si accoglie la richiesta di circa quaranta vescovi, cento pastori e quasi mezzo milione di fedeli anglicani di rientrare in comunione piena e visibile con la Chiesa Cattolica.
Con questa storica decisione una parte dello scisma, che dal 1534 divide la Chiesa anglicana nata con il re Enrico VIII Tudor da quella di Roma, si chiuderà. Le motivazioni che hanno spinto una parte dei fedeli anglicani a riconoscere il Primato Romano sono legate all’insoddisfazione per alcune modifiche realizzate all’interno dell’anglicanesimo, tra cui l’ordinazione di donne al sacerdozio e all’episcopato, l’ordinazione di chierici omosessuali e la benedizione di coppie dello stesso sesso. Dopo la pubblicazione della Costituzione Apostolica, il Papa introdurrà una struttura canonica che prevede una riunione corporativa tramite l’istituzione di Ordinariati Personali, che permetteranno ai fedeli anglicani di entrare nella piena comunione con la Chiesa Cattolica. La figura degli ordinariati personali, che non dipendono dalle Diocesi, ricorda quella della prelatura personale (l’unica che esiste è l’Opus Dei) o i vicariati castrensi (diocesi senza territorio in cui un Vescovo rappresenta l’autorità ecclesiastica per i militari o le forze dell’ordine cattoliche e le loro famiglie, indipendentemente da dove si trovino).
In sintesi, spiega una nota della Congregazione per la dottrina della fede, la Costituzione Apostolica cerca di creare un equilibrio tra l’interesse di conservare il prezioso patrimonio anglicano liturgico e spirituale e la preoccupazione che questi gruppi e il loro clero siano incorporati nella Chiesa Cattolica. La costituzione prevede la possibilità dell’ordinazione di sacerdoti anglicani sposati, ma per i vescovi sposati il percorso sarà diverso: potranno accedere al livello del sacerdozio, lasciando l’episcopato e rimanendo sposati, come avviene nelle chiese orientali di rito latino.
Di conseguenza la Costituzione Apostolica stabilisce che l’Ordinario potrà essere un sacerdote celibe o sposato oppure un vescovo non sposato.
Va precisato che l’ammissione del matrimonio per i sacerdoti anglicani costituisce un regime transitorio: in futuro i nuovi preti di queste comunità dovranno essere celibi. Inoltre non sarà possibile a fedeli non anglicani usufruire di questa dispensa.
Agli anglicani che intendono abbracciare la fede cattolica si è chiesto di accettare, con il Primato Romano, il catechismo della Chiesa cattolica.

 
Fonte: Corrispondenza Romana, 31 Ottobre 2009