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LA DECRISTIANIZZAZIONE DELL'EUROPA PASSA DA LIBRI, RIVISTE, TALK SHOW, DOCUMENTARI, FILM
Vediamo a che punto siamo in Gran Bretagna dove il cristianesimo è stato gettato letteralmente alle ortiche
da No Cristianofobia
 

Aveva ragione il Card. Richelieu: «Denigrate, denigrate, qualche cosa resterà»… Lo conferma purtroppo l'indagine pubblicata sul Journal of Religion in Europe e compiuta in Inghilterra dal prof. Clive D. Field delle Università di Birmingham e Manchester su un campione di 180 adulti. Pare che il Codice da Vinci di Dan Brown abbia fatto più danni del previsto. Non importa se zeppo di grossolani errori e di gratuiti insulti alla fede: oggi il 41% di coloro, tra gli intervistati, che lo hanno letto è convinto delle tesi centrali sostenute dall'autore ovvero che Gesù sposò Maria Maddalena, che ha avuto da lei dei figli e che la Chiesa per duemila anni ha mantenuto questo segreto. Incredibile! Secoli di dogmi e sana Dottrina cattolica gettati letteralmente alle ortiche per un misero libello, purtroppo però finito tra i 19 testi di narrativa moderna più letti in Gran Bretagna. Abiure di fatto in formato pocket book. Colpa certo dell'analfabetismo religioso di ritorno e della paurosa superficialità, che han colpito ormai la maggioranza dei battezzati. Ma anche di quanti li han lasciato ignoranti, anziché insegnar loro il Catechismo.

LIBRI, RIVISTE, TALK SHOW, DOCUMENTARI, FILM
La decristianizzazione dell'Europa cattolica passa da qui: dai best seller, dalle riviste, dai talk show, dai documentari, dai film, dagli attori di successo, dai social network. E' silente come un tumore asintomatico ed uccide esattamente come quello: non il corpo, ma – peggio – l'anima. Il problema è che oggi il popolo di Dio è in gran parte indifeso, disarmato, imbelle, fiacco, svogliato, totalmente privo di anticorpi. E assorbe tutto, beve tutto, crede a tutto.
Secondo le ricerche del prof. Field, autore tra l'altro anche di un altro studio, Another Window on British secularization: public attitudes to Church and Clergy since the 1960s, si mostra come dai tempi sostanzialmente del Concilio Vaticano II in Inghilterra si siano registrati – non nelle alte sfere anglicane, ma tra la gente comune – un progressivo distacco, una montante sfiducia, una crescente ostilità verso la Chiesa come istituzione e verso il clero cattolico più in generale, con un'incredibile impennata dal 2000 ad oggi.

PESANTI LUOGHI COMUNI E DISPREZZO AGGRESSIVO
La mentalità collettiva pare essere preda dei pesanti luoghi comuni e di un disprezzo quasi aggressivo, sapientemente messi in circolo con cura epidemica dai soliti noti: così, non importa che oggi la cristianofobia in Inghilterra giunga a licenziare chiunque porti una croce al collo, che l'Authority sulla pubblicità proibisca di credere ai miracoli e di parlarne, che si arrivi a multare chiunque si rifiuti di affittare una stanza matrimoniale ad una coppia omosessuale. Tutto questo, a livello di popolino, non conta. Il messaggio che, invece, passa è l'opposto ovvero che la Chiesa discrimina donne e gay, che i preti sono colpevoli di abusi sessuali e che sono tutti ipocriti: queste falsità, purtroppo, sono nella testa del 30% degli inglesi (cattolici compresi), come ha confermato un recente sondaggio compiuto da YouGov e riportato dal settimanale cattolico The Tablet. Nel mirino c'è proprio ed espressamente il Magistero della Chiesa.
Sono questi gli amari frutti della secolarizzazione, già evidenziati da Marc Chaves in un articolo apparso nel 1994 su Social Forces. Secolarizzazione, che ha trovato, ancora una volta, terreno fertile ed ha potuto attecchire in cuori ed anime allo sbando, totalmente o quasi digiune della Dottrina cattolica, che non conoscono. La loro prassi di vita, le loro abitudini quotidiane divergono radicalmente dall'insegnamento della Chiesa, senza che neanche vi facciano caso e, forse, senza che neanche se ne rendano troppo conto. Sarebbe il caso di riprendere in mano il Catechismo di San Pio X e ripartire da lì, annunciando anche solo poche idee. Ma chiare.

 
Titolo originale: Gran Bretagna: ecco i frutti amari della decristianizzazione in atto
Fonte: No Cristianofobia, 19 luglio 2014