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LE NOMINE RAI HANNO LO SCOPO DI DISTRUGGERE IL CRISTIANESIMO E FAVORIRE L'ISLAM
Dopo il bacio gay di Gesù, va avanti il processo di scristianizzazione: l'importante è umiliare i cattolici, offendendoli, penalizzandoli, emarginandoli
di Mauro Faverzani
 

Il processo di decristianizzazione è iniziato anche sulle emittenti di Stato. Non solo per il blasfemo siparietto proposto da "Rai 2", raffigurante un bacio omosessuale tra Gesù ed un Apostolo. Quello appare oggi come un singolo episodio di un piano più complessivo, mirato, strategico, globale.
È divenuto evidente lo scorso marzo, dopo la nomina di Flavio Mucciante a direttore di Giornale Radio Rai, da cui dipendono sia la realizzazione di tutti i gr, sia il palinsesto di Radio1. Mucciante è succeduto ad Antonio Preziosi con un preciso incarico: quello di frenare la preoccupante emorragia di ascolti e possibilmente recuperare audience. E lui ha usato subito la falce, non confermando 4 dei 6 vicedirettori. Non solo: ha smantellato la struttura di Borgo S.Angelo finora incaricata di curare l'informazione religiosa, ponendo lo staff sotto il diretto controllo della Redazione Esteri, al cui interno ha nominato un coordinatore dei vaticanisti. Si tratta di Riccardo Cristiano.
Forza Italia lo ha definito un esempio di «antisemitismo della sinistra italiana», di quella militante per intenderci. E questo a causa di un episodio, che lo vide protagonista, «una vergogna per il giornalismo italiano» ebbe pubblicamente a dire Emilio Fede, commentandolo. Era l'11 ottobre del 2000. A Ramallah alcuni soldati riservisti israeliani vennero linciati da una folla imbestialita di palestinesi al grido di «Allah Akhbar». Mediaset fu l'unica in Italia a trasmettere il filmato dell'accaduto. Forse proprio grazie a quelle immagini Tel Aviv riuscì a individuare i responsabili della violenta aggressione.
Cristiano, allora responsabile Rai in Israele, si affrettò a scrivere all'Autorità palestinese. La sua lettera divenne subito pubblica, in quanto apparve sull'importante quotidiano palestinese Al Hayat Al Jadida. Il testo prese con forza le distanze da quel servizio giornalistico. Precisando che non fu girato dagli operatori della Rai, ma dai concorrenti di Mediaset. Bastò fare due più due, per individuare la responsabile: la corrispondente sul posto, Anna Mingotto del Tg4.
Che da quel momento fu messa sotto scorta e fatta rientrare al più presto in Italia, per evitarle ritorsioni. La sua sicurezza personale fu messa in pericolo da quell'improvvida lettera: «Cari amici di Palestina», questo l'incipit. E poi: «Noi rispettiamo sempre e continueremo a rispettare le procedure giornalistiche dell'Autorità Palestinese, non facciamo e non faremo cose del genere».
Toni non richiesti, non necessari, che Mentana definì «una grave delazione», precisando che – qualora fosse stato torto anche un solo capello agli operatori Mediaset – sarebbe stato chiaro a chi attribuirne la responsabilità. Scoppiò il finimondo.
L'ambasciatore israeliano protestò con la Rai. Che richiamò immediatamente Cristiano in Italia. Da allora lui è «persona sgradita» in Israele. Non ci può mettere piede, nemmeno per seguire il Santo Padre. La Terra Santa, per lui, è off limits. Il che, per un coordinatore dei vaticanisti Rai, non è certo il massimo. Oggi Cristiano segue anche un sito denominato Il mondo di Annibale. Filo-Isil e filo-arabo, ma rigorosamente anti-Usa ed anti-Israele. Non si pensi ad un'iniziativa personale, una sorta di blog privato. La pubblicità la raccoglie il Gruppo24Ore. Può contare su inserzionisti importanti come Michelin, Ford, Tim, Focus, Lancia, Unicredit. Con cui si pagano i numerosi collaboratori: latinoamericani, arabi, egiziani, palestinesi, libanesi, iraniani, turchi. Persino messicani, giapponesi, cinesi.. Alcuni vengono dal Manifesto comunistao da Europa del Pd.
Ad uno così è stata affidata l'informazione religiosa in Rai. Per cui lui ha già assunto decisioni importanti. Rivoluzionarie. Ad esempio, costringere una trasmissione storica a traslocare. Si tratta di Ascolta si fa sera, in onda ininterrottamente dal lontano 1970 tra le 19.35 e le 19.38, dal lunedì alla domenica. Da settembre cambierà orario e finirà alle 23.50, intercettando così un pubblico, che definire "di nicchia" significa ancora esser generosi. Meglio sarebbe a questo punto cambiare anche il titolo in "Ascolta si fa notte"...
Altra novità: abolire sic et simpliciter un'altra rubrica "storica", Il Santo del giorno. Andava in onda tutti i giorni alle 5.30. Da maggio è sparita dal palinsesto. Lo stesso mons. Carmelo Pellegrino, promotore della Fede (quindi, prelato teologo: in pratica, il biografo ufficiale) della Congregazione delle Cause dei Santi, lo ha saputo da un giorno all'altro. In compenso, nel piano editoriale, ecco spuntare l'idea di una trasmissione interamente dedicata all'islam. È solo questione di tempo. Prima o poi si farà. Un altro "regalo" ai suoi amici musulmani...
È quanto mai sconfortante esser obbligati a pagare il canone, per mantenere personaggi impegnati a sfogare le proprie simpatie antisemite e filoislamiche a danno degli utenti. Oltre tutto, prendendosela con accanimento speciale nei confronti dei cattolici, offendendoli, umiliandoli, penalizzandoli, emarginandoli ed estromettendoli sempre più dal palinsesto. Le catacombe sono in onda...

 
Titolo originale: Anche la Rai si adegua
Fonte: Corrispondenza Romana, 30/07/2014