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Il parroco e il suo vice, insieme ai parrocchiani, hanno sottoscritto una "affermazione di fede sul matrimonio e la famiglia", come segno di fedeltà a Cristo e alla Sua Chiesa. Accade in Virginia (USA), presso la Parrocchia di S. Giovanni Battista a Front Royal.
Dicono di aver compiuto questo passo dopo il Sinodo di ottobre che ha toccato elementi essenziali dell'insegnamento del Signore e del Magistero della Chiesa, nonché a causa della confusione provocata da molti media. Per evitare fraintendimenti hanno preferito mettere le cose nero su bianco. Alla fine ne è uscito un piccolo decalogo che proponiamo in sintesi.
1) IL MATRIMONIO È INDISSOLUBILE
Noi crediamo che il Sacramento del Matrimonio, come stabilito da Gesù Cristo stesso, quale immagine della Sua unione con la Chiesa, è indissolubile. Il matrimonio è un voto santo, una promessa fatta a Dio tra un uomo e una donna, aperto alla vita, e impegna la coppia per sempre. (…) La Grazia di Dio consente [alla coppia] di mantenere la promessa fatta al coniuge e a Lui stesso.
2) IL MATRIMONIO DEI RISPOSATI È INVALIDO E PRIVO DI GRAZIA SACRAMENTALE
Noi crediamo che chi rompe il vincolo matrimoniale e si risposa fuori dalla Chiesa Cattolica, senza aver ottenuto un annullamento, purtroppo pone sé stesso in una unione irregolare che è obiettivamente un grave peccato mortale. Anche se non osiamo giudicare il cuore di nessuno dobbiamo vedere tali matrimoni come invalidi e privi di grazia sacramentale.
3) RICEVERE LA COMUNIONE IN PECCATO MORTALE È SACRILEGIO
Noi crediamo, come ha insegnato S. Paolo, che chiunque vive nello stato di peccato non dovrebbe ricevere Nostro Signore nella Santa Comunione. Ciò sarebbe un sacrilegio. Pertanto i divorziati risposati non possono essere ammessi a ricevere la Santa Comunione, fino a quando non manifestano un autentico pentimento, seguito da un emendamento di vita che li rimuova da un oggettivo stato di peccato. Coloro che non vogliono rettificare la loro situazione irregolare, o sono impossibilitati, ciononostante sono Figli di Dio e dovrebbero perseverare in una vita di preghiera e penitenza, non disperando di tornare un giorno alla Sua Grazia e ricevere i sacramenti. Dovrebbero non prendere alla leggera il loro stato di peccato e fare memoria dei Novissimi [morte, giudizio, paradiso, inferno, N.d.BB].
4) FORMARE LE COSCIENZE
Speriamo e preghiamo che tutti gli individui che hanno messo le loro anime in pericolo da scelte che determinano la loro alienazione dai sacramenti della Penitenza e dell'Eucaristia possano trovare nella nostra Parrocchia l'ispirazione e i mezzi per formare meglio le loro coscienze in accordo con l'insegnamento di Cristo e della Sua Sposa.
5) L'IMPORTANZA DELLA PROCREAZIONE ED EDUCAZIONE DEI FIGLI
Noi crediamo che Dio ha istituito il sacramento del matrimonio in primo luogo per la procreazione dei figli e la loro educazione alle verità eterne. "Siate fecondi e moltiplicatevi". La Chiesa deve lavorare per difendere la comprensione tradizionale di questo sacramento in modo che i bambini possano essere accolti e crescere con la benedizione di due genitori amorevoli in una vita famigliare stabile e duratura.
6) NO ALLA CONTRACCEZIONE E ALL'USO EGOISTICO DI METODI NATURALI
Noi crediamo che Dio chiama ogni famiglia cattolica ad essere aperta ai figli che Lui intende donare, in modo che qualsiasi forma di contraccezione, o l'uso egoistico di metodi naturali per la pianificazione familiare, deve essere visto come un peccato oggettivo.
7) GLI ATTI OMOSESSUALI SONO INTRINSECAMENTE DISORDINATI
Noi crediamo che la famiglia, come previsto da Dio, è composta da un maschio e una femmina sposati, con i loro figli. Gli atti omosessuali devono essere considerati come intrinsecamente disordinati, come contrari alla legge naturale, quindi l'unione di due individui omosessuali non deve mai essere visto come un "matrimonio", così come tali unioni non possono mai essere aperto alla procreazione. Allo stesso tempo, la Chiesa deve entrare in contatto con i parrocchiani omosessuali come fa con tutti gli altri membri della Chiesa che non riescono a vivere fino agli alti ideali della castità cristiana, che Cristo ha raccomandato per tutti i suoi figli. Tutti i programmi pastorali e di sensibilizzazione per gli omosessuali in una parrocchia devono avere come obiettivo una vita di castità nel celibato. Solo il pentimento, la conversione e una forte volontà di cambiamento, in fedeltà alla verità cattolica, consentirà alla persona omosessuale di essere pienamente libera. Tutti noi peccatori tutti chiamati a diventare Santi.
8) CONVIVENZE E MATRIMONI CIVILI SONO FUORI DALLA GRAZIA DI DIO
Noi crediamo che il sacramento del matrimonio è necessario per un uomo e una donna cristiana per stabilire una vita comune insieme in cui possono accogliere i figli che Dio riterrà di donare. Ogni legame al di fuori di tale sacramento, sia in forma di convivenza, o di mero matrimonio civile, senza la benedizione della Chiesa, è carente nella grazia.
9) IL PROCESSO CANONICO DI NULLITÀ DEL MATRIMONIO
Noi crediamo che il processo canonico di nullità, con tutti i suoi elementi procedurali, è espressione della cura e della misericordia della Chiesa per le anime che hanno avuto un divorzio e che cercano di scoprire se, davanti a Dio, il loro primo matrimonio è un sacramento valido o meno. Volendo accelerare questo processo deve essere evitato di dare l'impressione che la nullità è equivalente a un divorzio cattolico. In ogni diocesi, ci dovrebbe essere un numero sufficiente di sacerdoti per accelerare i casi in modo che un sano giudizio possa essere pronunciato in un ragionevole lasso di tempo, ricordando che "la giustizia ritardata è giustizia negata".
10) LA SACRA SCRITTURA E LA SACRA TRADIZIONE SONO GUIDE INFALLIBILI PER MATRIMONIO E FAMIGLIA
Crediamo che la Sacra Scrittura e la Sacra Tradizione sono guide infallibili nella valutazione del matrimonio e della vita familiare, al fine di promuovere la salvezza delle anime, che è la legge suprema. (…) Pertanto, qualsiasi ambiguità o lassismo nella prassi pastorale della Chiesa devono essere esclusi per timore che il popolo cattolico venga gettato in una confusione che sembra essere in aumento nel nostro tempo. Con potenziale conseguente perdita di molte anime. Riaffermare la dottrina, e allo stesso tempo istituire pratiche pastorali che possono apparire come minacciose per quella stessa dottrina, sarebbe un rischio terribile (…) La vera felicità viene solo dall'unione con Dio in Gesù Cristo, nostro Signore. Egli solo rivela la verità che alla fine renderà liberi in questo mondo e felici per sempre nel mondo che verrà.
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