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EFFETTUATO IN INGHILTERRA IL PRIMO TRAPIANTO DA CADAVERE? NON ESATTAMENTE...
In realtà è un prelievo illegale di organo da persona in arresto cardiocircolatorio da 2-5 minuti, cioè potenzialmente ancora viva
da Corrispondenza Romana
 

Ha destato scalpore la notizia del primo trapianto di cuore prelevato da un donatore "cadavere".
E' accaduto al Papworth Hospital del Cambridgeshire nel Regno Unito, dove ad un uomo di sessant'anni è stato trapiantato un cuore non battente prelevato da un uomo dichiarato deceduto. I chirurghi dell'ospedale britannico hanno posto il cuore fermo da alcuni minuti in una teca con una soluzione conservante, in un ambiente caldo con un circuito sterile di sangue che ne ha riattivato il battito; in pratica, una sorta di "ricondizionamento" dell'organo vitale che consente, secondo i medici, di far aumentare il numero di organi disponibili al trapianto di circa il 30-40%. Si tratta di una tecnica ancora in fase di sperimentazione e messa a punto che tuttavia suscita grandi speranze nella comunità scientifica internazionale.
E' bene ricordare che finora era possibile trapiantare solamente cuori ancora in funzione da pazienti dichiarati in stato di morte cerebrale, dal momento che gli organi fermi non ricevono più ossigeno e pertanto si deteriorano molto rapidamente.
Sappiamo anche come lo standard di accertamento neurologico della cosiddetta morte cerebrale susciti non poche perplessità, in relazione al fatto che si tratta di un criterio di accertamento della morte affatto oggettivo che ha preteso superare quello oggettivo della cessazione di tutte le funzioni vitali di un organismo umano all'unico scopo di aprire il mercato della donazione-espianto di organi vitali.
La possibilità di prelevare organi non in funzione sembrerebbe dunque eliminare, tra l'altro, i problemi etici legati all'espianto di organi vitali da persone ancora in vita; tuttavia i conti non tornano: notizie del genere, come quella del trapianto di un cuore fermo, vengono date in pasto all'opinione pubblica in modo molto superficiale senza i necessari chiarimenti tecnico scientifici che un avvenimento del genere dovrebbe richiedere.
Infatti, i media parlano di donazione a cuore fermo o di donazione da cadavere quando in realtà si tratta di prelievo di organo vitale da una persona in arresto cardiocircolatorio da 2-5 minuti, ossia da persona presumibilmente ancora in vita. Tale tecnica sembra si stia sperimentando, per lo più in maniera illegale, già da qualche anno anche in Italia proprio per acquisire un maggior numero di organi. In sostanza, il cuore od il polmone che non si vuole far funzionare nel legittimo proprietario lo si fa funzionare nel ricevente, in barba alla tanto reclamizzata resusitation cardiopolmonare, ossia la sempre più affinata tecnica della rianimazione polmonare in seguito ad arresto cardiocircolatorio.
In altri termini, laddove non arriva l'assurda invenzione dello standard neurologico della morte cerebrale per incrementare il business dei trapianti, subentra quella altrettanto assurda del prelievo da persona in arresto cardiaco ma con cervello vivo...

Nota di BastaBugie: per approfondire l'argomento della morte cerebrale ecco tre articoli pubblicati da BastaBugie (clicca su quello che interessa):
DONARE GLI ORGANI? CI VUOLE PRUDENZA (CHE FA RIMA CON SCIENZA)
Considerazioni sulla morte cerebrale dopo l'articolo dell'Osservatore Romano
di Roberto De Mattei
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=872
L'OSSERVATORE ROMANO ROMPE IL TABÙ SULLA MORTE CEREBRALE
I segni della morte. A quarant'anni dal rapporto di Harvard
di Lucetta Scaraffia
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=871
GLI INTERESSI CHE SONO DIETRO LA DEFINIZIONE DI MORTE CEREBRALE
Intervista al professor Paul Byrne: morte cerebrale... o eutanasia?
di Veronica Rasponi
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=1473

 
Titolo originale: Effettuato in Inghilterra il primo trapianto da… cadavere?
Fonte: Corrispondenza Romana, 09/04/2015