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I terroristi dell'Isis non hanno bisogno di attraversare il Mediterraneo dalla Libia a bordo di barconi fatiscenti per raggiungere l'Europa, possono farlo tranquillamente in automobile partendo dalla Bosnia. È proprio al centro del paese balcanico che, secondo un servizio del Mirror, i jihadisti avrebbero messo in piedi il loro primo campo di addestramento europeo.
A 100 chilometri da Sarajevo, circondato dalla foresta, su una collina invisibile al Gps si trova il villaggio di Osve. Qui, secondo il Mirror, jihadisti dell'Isis avrebbero comprato diversi terreni contigui e aperto il loro campo di addestramento. Negli ultimi mesi, continua il giornale inglese, almeno 12 combattenti sono partiti per la Siria e l'Iraq da Osve. Cinque di questi sono morti in guerra.
TERRENI JIHADISTI
Tra i terroristi che hanno acquistato terreni nel villaggio, c'è Harun Mehicevic, sostenitore dell'Isis che attualmente vive a Melbourne, in Australia. L'uomo avrebbe comprato due ettari. Insieme a lui e ad altri, anche Jasin Rizvic e Osman Kekic, entrambi attualmente in Siria tra le fila dell'Isis, avrebbero acquistato proprietà a Osve.
Un abitante del villaggio, che ha preferito restare anonimo, ha dichiarato ai giornalisti inglesi che hanno visitato Osve: «L'area potrebbe diventare un covo di terroristi. Sentiamo regolarmente colpi di arma da fuoco esplodere tra gli alberi in successione. Succede ogni settimana. Non so cosa stiano facendo, se fanno pratica di tiro o cosa, ma succede regolarmente. Sentir dire che membri dell'Isis stanno comprando terra qui è molto preoccupante». E a giudicare dalle foto scattate dai giornalisti, il pericolo potrebbe essere reale (anche se in uno degli scatti che dovrebbe mostrare una bandiera dello Stato islamico su un trattore, in realtà, si vede una bandiera dell'Arabia Saudita).
IL PRECEDENTE
In ogni caso, non sarebbe una prima volta per il paese balcanico. Cinque mesi fa, i corpi anti-terrorismo bosniaci hanno fatto irruzione nel villaggio di Gornja Maoca, nel nord del paese, dopo che su molti giornali erano uscite le foto di diverse case che esponevano le bandiere dell'Isis. Il villaggio era sospettato di essere legato al terrorismo islamico da almeno una decina d'anni. Tra il 2013 e il 2014, secondo un rapporto del think tank locale Atlantic Initiative, 192 bosniaci, tra uomini e donne, sono partiti per il jihad la Siria, portando con sé 25 bambini.
Nota di BastaBugie: meno male che qualcuno comincia a prendersi le sue responsabilità.
Ecco l'articolo "Milizie cristiane anti-Isis in Francia, molte le reclute", tratto dal sito di No Cristianofobia del 22 luglio 2015:
Sempre più numerose giungono dall'Occidente le richieste di reclutamento volontario nelle fila delle organizzazioni vicine ai Cristiani d'Oriente e pronte, per difenderli, a combattere contro l'Isis.
L'ultimo esempio riguarda la Francia, dove hanno aperto una succursale le milizie di Dwekh Nawsha, sigla che in aramaico, la lingua di Gesù, significa «futuri martiri». L'intento era quello di costituire un corpo di spedizione, destinato a raggiungere le forze anti-jihad già operanti in Iraq ed in Siria: «Il nostro primo obiettivo è quello di andare a contrastare i terroristi islamici sul loro stesso terreno», ha affermato uno dei responsabili del gruppo paramilitare. L'obiettivo è stato raggiunto.
Una cinquantina di «convinti ed entusiasti combattenti sono pronti a partire, ma si tratta soltanto di un primo scaglione, una testa di ponte coi migliori elementi – ha aggiunto – Abbiamo anche 200 riservisti a disposizione». Tali rinforzi si uniranno ai peshmerga curdi e saranno posti di stanza nei pressi di Erbil, la capitale del Kurdistan irachen, città dalla quale i cristiani son dovuti fuggire all'arrivo degli jihadisti. Nello specifico i francesi raggiungeranno i miliziani anglosassoni, già presenti sul posto.
Prima condizione per potersi "arruolare" è quella di avere la fedina penale pulita, poi occorre avere i nervi estremamente saldi e non essere a caccia di avventure. La legge francese proibisce qualsiasi attività mercenaria, per cui non è previsto alcun salario per i candidati: le reclute dovranno pertanto pagarsi tutto, anche il viaggio e l'equipaggiamento, che da soli costano qualche migliaio di euro. Questo è ben precisato nel modulo di adesione.
Le prossime tappe porteranno Dwekh Nawsha ad aprire succursali in Belgio, in Svizzera e nelle Antille. L'arruolamento non si ferma.
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