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ANCHE NEI CENTRI DI ACCOGLIENZA IN ITALIA I CRISTIANI SONO PERSEGUITATI DAI MUSULMANI
Stessa cosa in Svezia, ma guai a parlare male dell'islam!
di Silvana De Mari
 

Il 16 aprile 2015 ha destato scalpore la notizia dei cristiani assassinati sui barconi in quanto cristiani. La signora Boldrini ci ha informato che le sembra improbabile che su un barcone si facessero discussioni teologiche, deve quindi essere rimasta convinta che gli uccisi siano stati soppressi per altri motivi che non la loro fede religiosa. Quello che pensiamo della signora Boldrini lo abbiamo già scritto, quindi per questa volta saltiamo un giro.

LA PUNTA DI UN ICEBERG
A nessuno è venuto in mente che l'assassinio, sempre, è solo la punta di un iceberg, la parte più clamorosa di una tragedia fatta di vessazioni e intimidazioni e ovviamente stupri. Siamo assolutamente certi che non tutti gli islamici siano violenti, ma sicuramente quelli che non lo sono si guardano bene dall'intervenire e dal denunciare.
Le violenze della maggioranza islamica contro la minoranza cristiana continuano nei centri di accoglienza, continuano nell'indifferenza generale.
Amici cristiani pachistani ci hanno segnalato il clima di intimidazione che i cristiani subiscono all'interno dei centri di accoglienza, dove molti di loro celano la loro fede.
È indispensabile che venga immediatamente riconosciuto lo stato di rifugiato politico a tutti i cristiani in fuga dai paesi islamici, sia da parte dell'Italia che dell'Europa, in maniera da levarli dai centri di accoglienza e dalla presenza dei loro persecutori. I cristiani in fuga dagli inferni islamici sono fratelli perseguitati, che hanno rischiato tutto per raggiungere l'Italia e l'Europa, nella speranza di libertà e giustizia, per trovarsi in centri di accoglienza dove, di nuovo, per loro regna la paura, quella paura che da sempre li accompagna, come la loro ombra...

SVEZIA
Dalla civilissima e perplessa Svezia ci giunge la notizia di un gruppo di siriani cristiani che sono dovuti scappare dal centro di accoglienza per rifugiati che li accoglieva, per salvarsi dalle violenze dei siriani islamici. Le autorità svedesi che devono essere andate a lezione dalla signora Boldrini, luce di intelligenza e sale della terra, hanno dichiarato che sono stupiti, hanno sottolineato che solo una piccola parte dei presenti ha preso parte alle violenze e si sono augurati che questo episodio non fomenti l'islamofobia, terribile crimine mentale sempre in agguato per le menti deboli.
Noi che siamo i cattivi per definizione, ben consci dell'ulteriore crimine di ferire con la nostra malvagità il grande cuore della signora Boldrini, facciamo notare che:
1) Visto che ogni ora 12 cristiani vengono assassinati in terra islamica, che le vessazioni contro di loro sono tremende, perché ci stupiamo?
2) Quelli che non hanno partecipato alle violenze non si sono opposti, né le hanno denunciate, quindi possono andarsene all'inferno, dove mi dicono i ben informati, il girone per i conniventi e i vili, è uno di quelli in basso perché sono crimini gravi. La stragrande maggioranza dei turchi era contraria allo sterminio degli armeni e in particolare delle donne e dei bambini, questo non ha salvato gli armeni, nemmeno le donne e i bambini. La maggioranza dei tedeschi era contraria allo sterminio degli ebrei, soprattutto dei bambini. Questo non ha salvato gli ebrei, nemmeno i bambini. É sufficiente che il 10% di una popolazione sia violenta, e il resto connivente o vile, perché quella popolazione sia mortalmente pericolosa.
3) Forse un po' di islamofobia è in caso di tirarla fuori. Non possiamo dividere i rifugiati a seconda del loro credo religioso, ha detto lo svedese Lonnegren. Certo che no: vorrebbe dire riconoscere il problema e l'inganno universale, la menzogna condivisa della non pericolosità islamica si infrangerebbe. [...]

 
Titolo originale: Lo sapete che anche nei centri di accoglienza in Italia i cristiani sono perseguitati dai musulmani? I cristiani siriani vittime della violenza degli islamici siriani in Svezia. Ma guai a parlare male dell'islam!
Fonte: Io amo l'Italia, 23 e 31/07/2015