I PIÙ LETTI DEL MESE
-
Il 1° libro di BastaBugie
CI HANNO PRESO PER IL COVID
Per non dimenticare tre anni di abusi di potere
Anno 2023 pag. 514 € 16
-
Audio registrati
-
La censura di YouTube
YouTube ha censurato in passato circa il 20% dei video che abbiamo pubblicato e oggi ci impedisce di pubblicare video con temi contrari al politicamente corretto (islam, gay, covid, ecc.)
SCEGLI UN ARGOMENTO
- Aborto
- America
- Animalisti e vegetariani
- Attualità
- Cinema
- Comunismo
- Cristianesimo
- Ecologia
- Economia
- Eutanasia
- Evoluzionismo
- Famiglia e matrimonio
- Fecondazione artificiale
- Immigrazione
- Islam
- Libri
- Liturgia e sacramenti
- Morale
- Omelie
- Omosessualità
- Pedofilia
- Pillole
- Politica
- Santi e beati
- Scienza
- Scuola
- Storia
- Televisione
« Torna alla edizione
Meditando il Vangelo di oggi vediamo chiaramente quanto la gente aveva una idea sbagliata di Gesù. Alcuni pensavano che Gesù fosse stato Giovanni il Battista, altri Elia e, altri ancora, uno degli antichi profeti che era risorto. Le folle erano entusiaste di Gesù. Esse in Lui vedevano solo un grande taumaturgo, ovvero un operatore di prodigi, che avrebbe di certo beneficato tutti. Molto probabilmente tutte quelle persone si attendevano da Gesù solo benefici materiali e ne è prova che, dopo aver moltiplicato i pani e i pesci, lo volevano fare loro re. Ben pochi vedevano in Lui il vero Liberatore che avrebbe liberato il popolo, non tanto dall'odiato dominio straniero, ma dal dominio ben più temibile del peccato.
Anche gli Apostoli non erano di molto differenti. Pietro, illuminato dall'alto, fece una bellissima professione di fede. Quando Gesù chiese agli Apostoli: «Ma voi, chi dite che io sia?», egli rispose prontamente: «Il Cristo di Dio» (Lc 9,20). Con questa risposta, Pietro riconosceva chiaramente Gesù come il Messia atteso da Israele. Sappiamo però dal Vangelo, soprattutto dall'evangelista Matteo (cf Mt 16,21-23), che Pietro stesso si scandalizzò sapendo che Gesù avrebbe dovuto molto soffrire. Egli si attendeva un Messia vittorioso e non certo mite e sofferente. Gli Apostoli giunsero un po' per volta a questa consapevolezza. Fu soprattutto con la Pentecoste che essi compresero pienamente la grande lezione che Gesù impartì loro quel giorno quando chiese loro cosa pensavano di Lui.
Gesù disse: «Il Figlio dell'uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno» (Lc 9,22). Lezione senza dubbio dura che sconvolgeva le aspettative degli Apostoli. Gesù però non fa nulla per mitigare il suo discorso. Non cerca il plauso umano ma intende unicamente insegnare la verità. Subito dopo continua la sua lezione affermando: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà» (Lc 9,23-24).
Con queste due affermazioni Gesù insegnò agli Apostoli che la strada che conduce al Cielo è quella che passa attraverso la croce. Non vi può essere altro cammino. Gesù parla della necessità di prendere «ogni giorno» la propria croce. Ciò significa che, nella nostra vita, non mancheranno mai le prove da superare. Gesù non è venuto per toglierci la croce ma per insegnarci e aiutarci a portarla. Questa è la condizione necessaria per seguire Gesù. Egli percorre la via del Calvario, la via che conduce alla gloria della risurrezione: noi tutti dobbiamo ricalcare le sue orme.
Domandiamoci ora chi è Gesù per noi e che cosa ci attendiamo noi da Lui. Se da Lui ci aspettiamo solo benefici materiali, la nostra fede è ancora immatura. Se, al contrario, speriamo da Lui la grazia di diventare migliori, di essere dei buoni cristiani che sanno portare la propria croce, allora diamo prova di aver fatto ormai molta strada.
Dalla Redenzione operata da Gesù è scaturita la salvezza per il mondo intero. Già la prima lettura di oggi ce lo fa intravedere. Il Signore, per bocca del profeta Zaccaria, ci dice: «Guarderanno a me, colui che hanno trafitto» (12,10). Questa profezia riguarda chiaramente Gesù, il cui Cuore è stato trafitto sulla Croce dalla lancia di Longino. Quel Cuore trafitto è la «sorgente zampillante per lavare il peccato e l'impurità» (12,13), continua la profezia. Il Cuore trafitto di Gesù è la sorgente della grazia.
In questo mese di giugno, consacrato in modo particolare al Sacro Cuore di Gesù, accostiamoci a questa sorgente, avviciniamoci di più all'Eucaristia: solo così la nostra sete di verità e d'amore sarà appagata.
-
900 edizioni
di BastaBugie
Da 18 anni al tuo servizio
Oltre le notizie per scoprire la verità
-
Pubblicato 10 anni fa...
SHAKESPEARE
Era cattolico!
di Elisabetta Sala
Articolo del 21 novembre 2014
-
Libro della settimana
SACERDOZIO FEMMINILE?
Perché la Chiesa dice no
Ed. Fede & Cultura
Anno 2024 / pag. 144 / € 14
-
Video della settimana
DIECI COSE...
che gli europei pensano
a cura di Silver Nervuti
Durata: 3 minuti
-
Da FilmGarantiti.it
SISSI, LA GIOVANE IMPERATRICE
Il sogno di una monarchia cattolica
Giudizio: consigliato (*)
Genere: storico (1956)
-
I dossier di BastaBugie
COMUNIONE
Sulla lingua o in mano?
Dossier: 8 articoli e 1 video
-
Santo della settimana
SAN LEONARDO DA PORTO MAURIZIO
Apostolo della Via Crucis
di Ermes Dovico
Festa: 26 novembre
-
Video per la formazione
MILLENNIALS
Una generazione difficile
di Simon Sinek
Durata: 18 minuti
-
Personaggi del passato
EUGENIO SCALFARI
Giornalista
L'Espresso e Repubblica
1924 - 2022 (98 anni)