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MASSA CARRARA: ALLE ELEMENTARI OGNI SCUSA E' BUONA PER NON FARE LA RECITA DI NATALE
di Giulio Isola
 

Niente canti di Natale, quest’anno, per i bambini della scuola elementare di via Fiume, di Massa. Le maestre hanno infatti deciso di protestare contro la riforma della scuola, annullando la tradizionale recita degli scolari. «Non ci sembra il caso di festeggiare», hanno scritto in un volantino distribuito ai genitori nei giorni scorsi. Così, dopo il caso di Cremona, dove in una scuola la festa di Natale è stata sostituita dalla “festa delle luci”, anche in Toscana la nascita di Gesù diventa motivo di scontro, con venature politiche nemmeno troppo nascoste. Sempre nel volantino, le insegnanti ricordano il motivo dei mancati festeggiamenti: le «continue restrizioni finanziarie dello Stato alla scuola pubblica» e, più in generale, la riforma portata avanti dal ministro Gelmini.
  Problematiche sulle quali le maestre invitano i genitori alla comprensione delle motivazioni della protesta e, anzi, li sollecitano a unirsi alle loro, «per difendere la cultura e il futuro dei vostri figli».
  Così, però, non la pensano le famiglie, che hanno deciso di rispondere al volantino delle maestre con una lettera aperta al sindaco di Massa, Roberto Pucci, affidata al consigliere comunale de La Destra, Stefano Benedetti.
  Innanzitutto, i genitori ricordano di aver sempre contribuito personalmente a rifornire la scuola di cancelleria e di altro materiale didattico, proprio per sopperire alla mancanza di fondi.
  Inoltre, non condividono assolutamente che i propri figli subiscano le conseguenze di quella che, a tutti gli effetti, appare una strumentalizzazione politica contro il Governo. «Non si protesta a Natale, per di più alle elementari», si legge nella lettera che sarà recapitata al primo cittadino.
  Al sindaco, inoltre, il consigliere Benedetti, chiede di «accertare le problematiche denunciate dal personale» e di «assumere tutte le iniziative necessarie per garantire agli alunni della scuola elementare il normale svolgimento delle festa di Natale».
  «In caso contrario – conclude il consigliere Benedetti – ciò significherà che davvero si è voluta strumentalizzare la festa di Natale solo per polemizzare contro l’attuale Governo e il problema alla fine ricadrebbe solo sugli alunni e le loro famiglie, private di un particolare momento di raccoglimento religioso, in un frangente altrettanto particolare per la religione cattolica, aggredita da più parti».