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SIAMO HOBBIT IN UNA TERRA DOMINATA DA SAURON
Il vero orrore è lo spegnimento progressivo delle coscienze... eppure Mordor cadrà (VIDEO: Finale del Signore degli Anelli)
di Giacomo Bertoni
 

Come hobbit in una Terra di Mezzo soggiogata da Sauron. Piccoli, fragili, soli. La fotografia di Tolkien sembra scattata pochi giorni fa: Isengard pare dietro l'angolo, lì ogni giorno vengono forgiate nuove menzogne, e Mordor è ormai una città nella città. Nelle nostre città. Ma tutto questo avviene nel silenzio, quasi con dolcezza: nell'aria non risuonano i corni della battaglia, il cielo non è sconquassato da nuvole tempestose. Eppure l'avanzata di Sauron continua ineluttabile, mossa dall'obiettivo di trasformare le comunità in gruppi di pedine grigie, sconosciute e intercambiabili. Sull'altare del mondo, il dio profitto e il mito della produttività. Fuori, lontano dai riflettori, i vecchi, i deboli, gli improduttivi.
Forse manca ancora un Sauron personificato, unico, riconoscibile, di certo non mancano i suoi seguaci. Ma non sono i vari Saruman di turno a fare paura: in ogni epoca, davanti a ogni ideologia c'è stato chi per interesse se ne è fatto servo un po' più degli altri convincendosi così di contare qualcosa. Certo, oggi paiono veramente tanti e dotati di un particolare potere vista l'appartenenza ai mondi dell'informazione, della comunicazione, dell'economia. Ma non sono loro la vera minaccia quotidiana.
Il vero orrore è lo spegnimento progressivo delle coscienze. Anche in questo caso però, lo switch off è delicato e rispettoso: in quali altri momenti della storia si è parlato con maggiore diffusione di diritti, solidarietà, accoglienza? Ogni giorno è la giornata internazionale dei diritti di qualcuno, ogni settimana si scende in piazza, si organizza una manifestazione con gessetti colorati, bandiere arcobaleno e slogan ciclostilati in proprio. E mentre l'aria si riempie con le note di "Imagine", nella nostra civile Europa si diffonde l'ideologia mortifera che scarta i più deboli.
Charlie Gard, Alfie Evans, Isaiah Haastrup, Melody Driscoll e decine di altre vite, soppresse perché "la loro qualità di vita non è alta". Quale maschera migliore dell'altruismo per l'eugenetica? Queste vite vanno tolte di mezzo perché sono l'ultimo ostacolo alla nuova dittatura del pensiero unico. Perché ci ricordano che siamo umani, esseri limitati e caduchi, e che abbiamo sempre bisogno degli altri. Perché ci insegnano che la vita non è solo lavoro, palestra e apericena, ma, grazie a Dio, qualcosa di più. Perché ai nuovi padroni del mondo servono soldatini ubbidienti, che abbiano in testa solo bisogni primari da consumare spasmodicamente.
Non c'è spazio nel nuovo mondo per la dolcezza, la fragilità, la bellezza. Come puoi avere tanti burattini se questi hanno qualcuno che ricorda loro come senza relazione, senza cura, senza amore siamo condannati alla disperazione? Fai credere all'uomo di essere eterno, convincilo che tutto ciò che ottiene lo ottiene solo grazie a sé, nascondigli la paura, il dolore e la morte. Poi, quando tutto questo gli cadrà addosso all'improvviso e non avrà le forze per reggere l'urto, soccomberà.
Ma quand'è che ci hanno attaccato dei pesi al mento per impedirci di guardare il Cielo? Lo ha scritto perfettamente Silvana De Mari sulla Verità di domenica 19 agosto: "Se aboliamo il sacro non vale la pena vivere". Tolto il sacro non rimane neanche l'umano, e le vicende abominevoli di Charlie e Alfie raccontano proprio questo: se la vita è solo ruotine ideologizzata io posso staccarti il ventilatore, sapendo che nelle prossime ore morirai perché i tuoi piccoli polmoni da soli non ce la fanno a garantirti l'apporto minimo di ossigeno necessario alla tua sopravvivenza. Per loro i gessetti colorati sono finiti e le chitarre non suonano più "Imagine". Del resto dai tanti Saruman contemporanei, spiaggiati davanti all'arrivo di un Cristiano Ronaldo qualsiasi, cosa potremmo aspettarci di degno di nota?
Ma Sauron, che come tutti i dittatori non sa guardare il Cielo, sottovaluta il cuore dell'uomo. E non sa che piccoli hobbit indifesi possono attraversarla la Terra di Mezzo e arrivare fino a Mordor. Una compagnia dell'anello che al posto di Gandalf ha Mariella Enoc, che al posto della mappa ha gli scritti del cardinal Caffarra e cammina sul sentiero tracciato da San Giovanni Paolo II. Una compagnia che forse non saprà radunare milioni di combattenti, ma di sicuro non accetterà di tacere quando la dignità dell'uomo sarà calpestata. La tregua è momentanea, la pace non è vera e non durerà, la fede vacillerà ancora e il prezzo da pagare sarà alto. Ma Mordor cadrà.

Nota di BastaBugie: nel sottostante video (durata 4 minuti e mezzo) si può vedere il finale de Il Signore degli Anelli. Per comprenderne alcuni significati ecco tre riflessioni tratte da FilmGarantiti.it

1) Gandalf incorona Aragorn imperatore
La scena ricorda l'incoronazione di Carlo Magno imperatore del Sacro Romano Impero da parte del Papa in San Pietro nella notte di natale dell'800. Del resto Gandalf è figura del Papa: vestito di bianco e ascoltato dai buoni di tutto il mondo. Ulteriore prova di questa verosimiglianza è il fatto che la residenza estiva del Papa è Castel Gandolfo, cioè il castello di Gandalf!

2) Matrimonio tra Aragorn e Arwen
Lei in quanto mezzo elfo (come suo padre) sceglie la condizione umana (coloro che nascono dall'unione di un elfo e un uomo possono scegliere o la natura elfica o quella umana; in questo secondo caso scelgono la condizione mortale).

3) Inchino ai quattro hobbit
"Ha rovesciato i potenti dai troni, ha esaltato gli umili": questa regola enunciata da Maria nel Magnificat si realizza nell'inchino di Aragorn e di tutti ai quattro hobbit (mezz'uomini). Anche Gesù stesso aveva preannunciato: "Chi si esalta sarà umiliato, chi si umilia sarà innalzato".


https://www.youtube.com/watch?v=Ufr2d8gxWzk

IL SIGNORE DEGLI ANELLI
Per approfondimenti sul Signore degli Anelli, clicca nel link qui sotto:
http://www.filmgarantiti.it/it/edizioni.php?id=8

 
Titolo originale: Anche Mordor ha una data di scadenza
Fonte: Blog di Costanza Miriano, 27/08/2018