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Carissima redazione di BastaBugie,
vorrei raccontarvi uno dei nostri ultimi viaggi che abbiamo compiuto come famiglia.
Siamo stati per una giornata a visitare la Santa casa di Nazaret a Loreto.
Abbiamo purtroppo riscontrato diverse cose "anomale" e molto cambiate rispetto alla nostra ultima visita, avvenuta solo otto anni fa.
Tanto per iniziare i volantini "storici" di presentazione della casa, non fanno per nulla accenno al trasporto avvenuto ad opera degli angeli, ma piuttosto riportano solamente (senza citare fonti o altro) la falsa storia per cui la casa sarebbe stata trasportata per nave da una non meglio precisata famiglia Angeli.
Purtroppo con troppa fiducia avevo acquistato il libretto di spiegazione e con imprudenza l'ho letto ai figli.
Passa soltanto una settimana ed ecco che BastaBugie pubblica un articolo che fa riferimento a un libro di recente uscita sul ristabilimento della verità storica della traslazione angelica. La leggo come una risposta di Dio di ristabilimento di una verità sempre tramandata nella Chiesa e dai devoti della Santa Casa [leggi: LA SANTA CASA FU DAVVERO PORTATA A LORETO IN ARIA DAGLI ANGELI, clicca qui, N.d.BB].
Inoltre ricordavo che attorno alla casa si praticasse la bellissima devozione del rosario detto in ginocchio. Speravo di farlo vedere ai bimbi e magari di fare insieme almeno una decina. Speravo di poter fargli osservare il solco che tante persone nel tempo hanno creato nel marmo pregando e lodando Dio.
Invece anche su questo aspetto abbiamo avuto un'amarissima sorpresa.
Attorno alla Santa casa sono state create passerelle e transenne che ordinano le file e agevolano l'ingresso di carrozzine e passeggini a discapito della continuità del gradino di marmo su cui ricordavo tante persone in ginocchio a pregare. Oggi compiere in ginocchio il giro attorno alla casa non è più possibile perché il percorso è interrotto dalle suddette strutture. Ne sono rimasta dispiaciuta e un po' perplessa. Prima che venissero inserite le passerelle davvero i disabili e i bambini non potevano entrare?
Siamo andati ad un orario di punta, la gente in fila era tanta ma non c'era nessuno in ginocchio attorno alla Santa Casa.
Ho constatato che in poco tempo, una bella pratica umile e semplice, come il rosario in ginocchio è stata spazzata via da barriere architettoniche che tolgono gradini a pochi nella vita terrena, ma eliminano gradini di santità per la vita eterna a molti di più. Forse una soluzione differente si poteva trovare. È giusto tutto questo?
Pongo questa domanda con timore e molto imbarazzo perché parrebbe che io non abbia cuore e carità nei confronti di disabili e bambini; quando invece anche noi avendo tanti figli giriamo costantemente con un passeggino.
Grazie infinite della vostra risposta e del bel servizio che fate.
Un abbraccio in Cristo
Elena
Cara Elena,
mi spiace davvero tanto che le tradizioni secolari relative alla Santa Casa siano oggi rese così difficoltose proprio all'interno della basilica sorta intorno alla casa di Maria a Loreto. Credere al trasporto degli angeli è stato da sempre una costante. Non posso quindi che consigliare ancora l'acquisto del libro riccamente illustrato e ben documentato sulla Santa Casa scritto da Federico Catani. Per averlo basta contattare il numero 06 85 352 164 (dalle 9.30 alle 18.00).
Per approfondire con importanti filmati e commenti suggerisco di nuovo di ascoltare una conferenza sulla Santa Casa tenuta dal prof. Nicolini. In fondo a questa pagina trovate il video.
Per quanto riguarda invece le barriere messe intorno alla Santa Casa che impedirebbero il tradizionale giro in ginocchio, non posso che restare perplesso e deluso. Eppure qualche anno fa fu pubblicato proprio sul sito ufficiale del Santuario di Loreto il seguente articolo che ricordava l'importanza dei "solchetti" della Santa Casa.
Ecco dunque l'articolo completo che testimonia l'importanza storica e devozionale delle preghiere in ginocchio intorno alla Santa Casa:
La recentissima lettera del 15 agosto scorso, inviata ai rettori dei santuari dalla Congregazione per il Clero, a firma del rispettivo prefetto, il cardinale Mauro Piacenza, offre nuove considerazioni, precise indicazioni e illuminanti piste operative sulla pastorale nei santuari.
Tra l'altro vi si legge: «La pietà popolare è di grande rilievo per la fede, la cultura e l'identità cristiana di molti popoli».
Le espressioni della pietà popolare nel santuario di Loreto sono numerose e antiche e sono state illustrate in alcuni saggi, come nel volume Tradizioni e leggende lauretane, giunto alla terza ristampa. Tra tutti i gesti, merita attenzione, per il significato e la vasta risonanza, il giro sui gradini del Rivestimento marmoreo fatto con le ginocchia dai pellegrini. Esso ha essenzialmente un valore penitenziale. Le prime notizie su questa singolare devozione popolare risalgono al secolo XVI. Il Riera, insigne storico del santuario lauretano, scrive di aver visto nel 1559 un gruppo di pellegrini provenienti dalla Croazia «girare intorno alla Santa Casa con le ginocchia» e ripetere, tra le lacrime: «Ritorna, ritorna a Fiume, o Maria!».
Il gesto impressionò anche Johann Gaspar Goethe, padre del celeberrimo Wolfang, che mette in risalto come donne, vecchi e giovani facessero il giro in ginocchio, recitando il rosario o altre preghiere. Madame de Stäel, nel romanzo Corinne, portando la protagonista a Loreto, scrive: «tutto attorno alla cappellina il pavimento era consunto dai pellegrini che vi facevano il giro genuflessi». E immagina che vi si sia inginocchiata anche Corinne, intimamente commossa alla vista di quella scena, tanto da suscitare lo stupore del suo scettico accompagnatore. Anche illustri personaggi praticarono questo devoto esercizio. Si legge che Maria Casimira, regina di Polonia, pellegrina a Loreto nel 1689, deposte le vesti regali, «non arrossì» di fare il giro intorno alla Santa Casa con le ginocchia.
Questa pia pratica fu approvata e assecondata dall'autorità ecclesiastica. Secondo una nota d'archivio, Clemente XIII, il 1° ottobre 1766, concesse l'indulgenza di sette anni e sette quarantene «a chi girava in ginocchio, nella parte esterna, intorno alla Santa Casa».
I pellegrini compivano e compiono in genere questo devoto esercizio per due ragioni: o per esprimere la propria riconoscenza alla Vergine Lauretana in seguito a una grazia implorata e ottenuta, oppure per intercedere da lei una speciale protezione in casi di difficoltà fisiche e morali.
Si leggono anche notizie di grazie ricevute durante lo svolgimento di questo atto penitenziale.
Un anziano sammarinese assicurava, diversi anni fa, di essere stato liberato immediatamente da una grossa ernia al termine del terzo giro.
Oggi il giro in ginocchio sui gradini del Rivestimento marmoreo viene fatto con frequenza e con intensa devozione da gruppi di pellegrini ortodossi, provenienti per lo più dalla Russia. Uomini e donne, con i candidi veli cadenti sul volto, procedono lentamente e faticosamente sulle ginocchia, chini e raccolti in profonda preghiera. Anche il visitatore più distratto, a tale vista, resta ammirato e, talora, turbato.
Certo è che quei solchetti paralleli scavati sul marmo, «a guisa di binari di una ferrovia» - come scrive Antonio Stoppani ne Il Bel Paese - stanno a testimoniare una secolare tradizione di religiosità popolare unica e toccante.
https://www.youtube.com/watch?v=DiYv05yFaAI
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