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Il terrorismo islamico rappresenta ancora una grave minaccia per tutto l'Occidente ed il fatto che l'Isis sia stato sconfitto in casa propria non significa che in Europa si possano dormire sonni tranquilli, anzi oggi forse più di ieri è necessario tenere alta la guardia. A dimostrarlo sono i fatti di cronaca, anche solo quelli avvenuti nelle ultime ore.
In Spagna è stata smantellata una rete jihadista costituitasi tra detenuti islamici: la vasta operazione, condotta dalla Guardia Civil e dal Segretariato Generale delle Istituzioni Penitenziarie, ha riguardato 15 strutture carcerarie ed ha consentito d'individuare 25 detenuti implicati nell'attività sovversiva, alcuni dei quali radicalizzatisi in cella.
Le segnalazioni giunte dai guardiani hanno convinto a fare controlli: sono stati, infatti, intercettati dei messaggini, che inneggiavano all'Isis. Per questo l'operazione, diretta dal giudice dell'Audiencia Nacional, Santiago Pedraz, è stata denominata «Escribano», in quanto i terroristi islamici scrivevano di nascosto su foglietti di carta messaggi e istruzioni, non potendo disporre di cellulari o dell'accesso a Internet per i regolamenti vigenti nei penitenziari.
Fonti d'intelligence evidenziano l'importanza di operazioni come questa, stanti i precedenti in Francia, dove le carceri si sono trasformate in vere e proprie cellule della jihad. Ed, a proposito di Francia, anche qui è stata condotta nelle scorse ore una maxi-retata, per la precisione a Grande-Synthe, nel Dipartimento del Nord, presso la sede dell'associazione musulmana sciita «Centro Zahra France» e nelle abitazioni dei suoi responsabili, per il «forte sostegno» da essi assicurato a «diverse organizzazioni terroristiche», come annunciato dalla Prefettura. 11 gli arresti effettuati a seguito delle perquisizioni condotte, altri 3 individui sono guardati a vista dalle forze dell'ordine. Le armi e le attrezzature trovate sono state poste tutte sotto sequestro.
L'operazione ha coinvolto circa 200 agenti, tra cui molti della Bri-Brigata di Ricerca e Intervento e del Raid. Restano ora da chiarire eventuali connessioni tra tale organizzazione ed i migranti, particolarmente numerosi nella vicina Dunkerque, in attesa di poter raggiungere l'Inghilterra.
Tali notizie, da una parte, evidenziano l'importanza di non abbassare la guardia verso fenomeni quali il terrorismo islamico e, dall'altra, dimostrano come il pericolo jihadista si possa ritenere tutt'altro che debellato. Nell'ombra, segretamente, ancora agiscono e tramano fanatici criminali.
Nota di BastaBugie: Lorenza Formicola nell'articolo seguente dal titolo "Colonia, tensione per la moschea voluta da Erdogan" parla della nuova moschea di Colonia che è una delle più grandi in Europa. È stata inaugurata direttamente da Erdogan ed è stata finanziata e fortemente voluta dall'unione turco-islamica che è considerata braccio del suo regime. Noi di BastaBugie annunciavamo la costruzione della moschea di Colonia già nell'edizione n.46 del 5 settembre 2008 [leggi: EUROPA ALLO SBANDO, SUBENTRA L'ISLAM - La faraonica moschea di Colonia si farà, clicca qui].
Ecco l'articolo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 1° ottobre 2018:
Con i suoi minareti alti 55 metri e una grande cupola di 36 metri, l'edificio in cemento e vetro è una delle più grandi moschee in Europa, con una superficie di 4.500 metri quadri ed è costata 30 milioni di euro. Nel quartiere di Ehrenfeld, vicino alla torre della televisione di Colonia, potrà ospitare migliaia di fedeli.
La polizia vuole limitare l'accesso a 5 mila persone, ma la Ditib - l'unione turco-islamica per gli affari religiosi - per il culto islamico ne attende molte di più. Qualcuno dice anche 25.000. E sabato è stata inaugurata direttamente da Erdoğan: non l'avrebbero mai aperta al pubblico senza di lui, e il "sultano" non vedeva l'ora di presenziare all'evento. La nuova moschea di Germania è stata finanziata e fortemente voluta dall'unione turco-islamica che è considerata braccio del regime di Erdoğan - gestisce a casa della Merkel ben 900 luoghi di culto con imam tutti turchi. Negli scorsi mesi la Ditib è stata accusata di spionaggio a favore del governo di Ankara. E di recente Berlino ha tagliato l'80% dei fondi per l'integrazione religiosa che versava all'organizzazione. [...]
Quando il presidente turco ha preso la parola era visibilmente scosso, come innervosito dal contesto di confusione intorno a lui e ha parlato a braccio circa le critiche sullo stato di diritto in Turchia. "In Germania girano liberamente centinaia, migliaia di terroristi", ha detto Erdoğan. "Forse non dobbiamo dirlo? Non dobbiamo dire niente? I terroristi (nella personale accezione del presidente turco) usano la democrazia per nascondersi qui", ha continuato il presidente lamentandosi anche dell' "islamofobia" e del "crescente estremismo di destra".
Eppure l'inaugurazione di una simile moschea nel cuore dell'Europa Occidentale non ha fatto alzare nessun sopracciglio. Gli islamici oggi si sentono a casa nel Vecchio Continente e la Germania sta facendo del suo meglio per agevolar loro le cose, incurante di ogni sorta di conseguenza. Alexandre Adler, direttore del Courrier International, già un paio di anni fa scriveva, "i tedeschi non hanno compreso la minaccia islamica. Dopo il crollo del Muro di Berlino nessuno si aspettava una offensiva religiosa, anche se già la cellula di Mohammed Atta aveva ordito l'11 settembre da Amburgo. I tedeschi sono il ventre molle dell'Europa, con la sua capitale cosmopolita Berlino. Siamo un bersaglio facile". E di cecità parla da tempo anche David Pryce-Jones, saggista inglese, editor letterario del Financial Times, autore di Betrayal: France, the Arabs, and the Jews, un libro sul tradimento filoarabo della Francia dopo il 1967. "Nessuno comprende cosa sta accadendo. Questi combattenti, come quelli che hanno colpito Berlino, non sono 'radicalizzati', seguono un dettato religioso islamico. Attaccano perché credono che l'islam sia superiore e più forte dell'Europa. Vogliono vincere, quando per secoli hanno perso. Oggi sentono che Allah e la storia sono dalla loro parte. Vogliono sventolare la bandiera verde dell'islam su tutto l'Occidente. Centinaia di anni fa il cristianesimo era come sono loro oggi. L'unico modo che abbiamo per poter vincere è sconfiggerli, non c'è compromesso. [...] Angela Merkel ha accolto un milione di persone non perché voleva aiutarli, ma perché è debole. Hitler e Stalin hanno distrutto la fiducia nella civiltà occidentale, nessuno si ritiene più virtuoso, nessuno dice più che la civiltà occidentale è meglio delle altre. Pensano di poter fare all'Europa quello che hanno fatto ai cristiani di Mosul. Intanto l'Europa parla di compromesso, mai di vittoria. E in gioco c'è la civiltà occidentale".
In Germania nel 1963 furono ordinati 400 nuovi sacerdoti, nel 1993 il numero scende a 238 e nel 2015 la cifra è dimezzata: 58 nuove ordinazioni. La gente sta abbandonando la Chiesa in massa: nel 2015 in 181.925 hanno fatto formalmente apostasia. Rispetto alle statistiche ufficiali di vent'anni fa, il numero di battesimi è diminuito di un terzo. La situazione è anche peggiore per i matrimoni. In vent'anni, i cattolici tedeschi sono quattro milioni in meno. E le parrocchie sono passate da 13.329 a 10.280. Ma la civiltà europea non avverte il pericolo. Ha creato, invece, un tale vuoto che l'islam, impazientemente l'ha già riempito. E la moschea di Colonia ne è esattamente l'esempio lampante: un luogo che può ospitare fino a 25mila fedeli edificato accanto, o meglio al posto, di una chiesa cattolica morente.
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