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NATALE ANTICOVID IN BELGIO, TUTTO COCCOLE E POLIZIA
Rastrellamenti all'ora del cenone, pugno duro contro le luci natalizie, ma è ammesso il compagno di coccole che viene a casa (VIDEO IRONICO: Il nuovo DPCM di Conte)
di Caterina Giojelli
 

«No, non credo affatto che viviamo in uno stato di polizia». Ma in un interregno di untori e malfattori sì. Ad Annelies Verlinden, bionda ministra dell'interno belga in carica da cinquanta giorni, non dispiacerebbe affatto una «legge sulla pandemia, in effetti ci stiamo lavorando, potrebbe costituire la base giuridica per le crisi future. Ma state tranquilli: ho ricevuto una formazione da avvocato, sono molto sensibile alla separazione dei poteri e alla proporzionalità delle misure». Per esempio, a Natale, Verlinden ha annunciato che verranno sguinzagliate pattuglie delle forze dell'ordine per il paese, «sarà la polizia a vigilare sul rispetto delle misure sanitarie. Dove necessario, suonando il campanello, bussando a casa delle persone».
Certo, in tempi normali non si potrebbe chiedere agli agenti di fare irruzione senza mandato per sanzionare chiassosi cenoni illegali in luoghi privati, ma come ha chiarito il solerte Vincent Gilles, presidente del sindacato di polizia Slfp, «se c'è il sospetto di un reato, e con le misure speciali anti-Covid l'assembramento lo è, le forze dell'ordine possono intervenire d'ufficio, senza mandato, per inosservanza delle norme sanitarie». Così, per Natale, tutti gli attovagliati riceveranno una multa pari a 250 euro a testa. E se si rifiutano di conciliare, «il caso può passare da amministrativo a penale».

L'ALBERO SPENTO
Buone feste, ma non per tutti: secondo un'indagine condotta dall'Università di Anversa un belga su tre non vuole rinunciare a onorare il Natale come tradizione comanda e al ministro non resta che annunciare tolleranza zero contro assembramenti e focolai da salotto, pugno duro condivisissimo dal primo ministro Alexander De Croo per cui serenità natalizia uguale disciplina, pertanto, ha assicurato, lui festeggerà solo insieme a chi vive sotto al suo tetto, sua moglie e i suoi due figli. A rendere tutto più minculpop c'è la firma di Verlinden insieme a quella del collega ministro della salute Frank Vandenbroucke in margine a una letterina superpubblicizzata e spedita a San Nicola per dispensarlo dalla quarantena obbligatoria a chiunque, come lui, arrivi via mare dalla Spagna, zona rossissima, dispensa concessa sempre che il santo indossi la mascherina, si lavi le manone, rispetti il distanziamento sociale (sic) e consegni regali democratici senza distinguo tra bambini buoni o cattivi, ché ogni bambino in Belgio «è un eroe».
Tanto a raddrizzare il legno storto dell'umanità adulta ci pensano loro: per cominciare San Nicola questi benedetti regali democratici dovrà lasciarli sotto a un albero spento. Per evitare concorrenza sleale tra negozi aperti e chiusi le autorità hanno stabilito infatti che le luci di Natale non sono beni essenziali e pertanto non potranno essere acquistate nei supermercati o nei ferramenta dispensati dal lockdown. E chissenefrega se verranno acquistati online, il governo ha annunciato per venerdì l'emanazione di linee guida chiare per non trovarsi a gestire una terza ondata caratterizzata da una curva epidemiologica somigliante alla vignetta del fumettista fiammingo Lectrr che la inerpica su un gigantesco albero di Natale.

IL COMPAGNO DI COCCOLE
Dopo aver trasferito alcuni pazienti in Germania causa saturazione delle terapie intensive, oggi il Belgio inizia a registrare segnali incoraggianti, merito del regime varato dal governo che consente ai cittadini di avere contatti «massimo con una persona (sempre la stessa)» eludendo la distanza di 1,5 metri; invitare a casa fino a un massimo di «uno stretto contatto per nucleo famigliare», o, nel caso dei sigle che vivono soli, «uno stretto contatto più uno, ma non in contemporanea». Per strada sono ammessi invece «gruppi fino a quattro persone», ma mantenendo una distanza tra loro «di 1,5 metri». Non si sa se la popolazione belga giri col metro in tasca ma il malcontento, quello sì che è stato ben misurato. Mica per niente il Belgio ha deciso di conferire alle restrizioni una dimensione di prevenzione della salute anche mentale, «vogliamo un confinamento, non un isolamento» ha specificato il premier. E così l'asettico "contatto" ammesso oltre la soglia di casa è diventato l'ormai celebre «knuffelcontact», letteralmente "compagno di coccole": proprio così, ogni membro di una famiglia potrà averne uno tutto suo, chi vive da solo invece potrà averne addirittura due, purché le "coccole" non avvengano nello stesso momento. Una via di mezzo tra il "seksbuddy", compagno di letto che si è provato a sdoganare in Olanda e la "support bubble" del Regno Unito, garantita a chiunque vivesse da solo per ricevere visite.
Manca solo il cactus al posto dell'albero (spento) e poi il Natale antipandemico in Belgio, tra rastrellamenti all'ora del cenone, pass sanitari per San Nicola e trombamici per decreto, riuscirà nella straordinaria impresa di somigliare a una carnevalata più grottesca di quella promessa dal nostro premier Conte in Italia, «un momento di raccoglimento spirituale per pochi», e dal ministro Speranza, che annuncia tavoli per discutere dei posti a tavola «limitati agli affetti più cari». Almeno per il momento.

Nota di BastaBugie: vista la situazione in Belgio, viene quasi da rivalutare Conte. Per farlo in maniera ironica si può vedere il seguente video (durata: 1 minuto e mezzo) nel quale si ironizza sui DPCM di Conte.


https://www.youtube.com/watch?v=-YpK3Ti6h18

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Titolo originale: Natale antivirus in Belgio, tutto coccole e polizia
Fonte: Tempi, 26 novembre 2020