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LETTERE ALLA REDAZIONE: LA STORIA DI SANTA MARIA MADDALENA DE' PAZZI MI SCONCERTA
L'articolo che avete pubblicato su questa santa non riesco ad accettarlo: mi fa male e mi sembra contrario a tutto ciò che ho appreso sul cristianesimo
di Giano Colli

Gentile redazione di BastaBugie,
sono una vostra assidua lettrice. Mi piacciono particolarmente le storie dei santi che pubblicate e, ultimamente, ho scoperto la possibilità di ascoltare gli articoli scaricando il file audio nel cellulare. Complimenti alle vostre lettrici che prestano la loro voce per questo bel servizio.
Ora vengo alle dolenti note. Ascoltando la storia di Santa Maria Maddalena de' Pazzi faccio davvero tanta fatica ad accettare una storia come questa, il dolore è un mistero doloroso appunto e grandissimo per donare Grazia dentro e attorno a tutti noi, ma questa vita di Santa Maria Maddalena non riesco ad accettarla, mi fa male mi sembra contraria a tutto ciò che ho appreso fino ad oggi sul cristianesimo.
Vi prego di illuminarmi sul senso di una vita vissuta con così tanta sofferenza. Come può Dio permetterla in un'anima così tanto devota a Lui.
Irene

RISPOSTA DEL DIRETTORE

Cara Irene,
in effetti la vita di Santa Maria Maddalena de' Pazzi non può lasciare indifferenti coloro che la leggono e suscita delle domande importanti riguardanti la nostra fede.
Per noi è difficile accettare così tanto dolore. Ci sembra una prova tanto grande e può sembrare strano che Dio la permetta in una creatura che Egli ama.
Però a pensarci bene lei è una santa e quindi se le nostre idee sul dolore e su Dio contrastano con la sua vita, forse dobbiamo cambiare noi le nostre idee. Non si può cambiare il fatto che la sua vita è questa e che è stata proclamata santa dalla Chiesa.
Allora, con un po' di sforzo, dobbiamo abbandonare l'idea che in paradiso ci si vada in carrozza. Che Dio perdoni sempre e che ci chieda di andare alla Messa, dire qualche preghiera e mandare i figli a catechismo. Certo sono cose buone, ma non bastano per essere cristiani. Gesù dice chiaramente nel vangelo "Chi vuol essere mio discepolo, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua". Evidentemente per seguire Gesù dobbiamo rinnegare noi stessi e quindi non puntare a "realizzare noi stessi", ma abbandonare la nostra realizzazione come scopo di vita, bensì nel rinunciare alle comodità, alla vita agiata, a soddisfare ogni nostro desiderio. Del resto tutti i santi ci insegnano che sono diventati tali con forti privazioni e scelte radicali.
Ma anche rinunciare a noi stessi non è sufficiente. Prendere la croce ogni giorno è pesante e comporta grandi sacrifici. Ma del resto se vogliamo seguire Gesù non possiamo non seguirlo nella via della croce.
Se poi ci chiediamo come Dio padre possa aver permesso le grandi sofferenze di Maria Maddalena de' Pazzi, beh allora dobbiamo prima chiederci come ha potuto permettere che suo figlio morisse in croce tra atroci sofferenze (hai presente il film della Passione di Mel Gibson?). E poi la sofferenza di Maria in vedere così straziato il figlio? Flagellato, crocifisso e morto. Beh anche la Madonna ha sofferto tantissimo.
Insomma la vita cristiana è questa roba qua. E se uno dicesse: allora non voglio essere cristiano perché non voglio soffrire tanto così. La cosa sarebbe curiosa in quanto anche i non cristiani soffrono e muoiono. La differenza è che il cristiano sa perché soffre (per avere il paradiso) ed ha accanto a sé Gesù e la Madonna che lo aiutano con il loro conforto. Invece il non cristiano soffre e non sa perché soffre e non ha nessuno a cui rivolgersi per avere conforto. E poi, in definitiva, muore anche il non cristiano e non sa che senso abbia la vita, visto che pensa che dopo non ci sia più nulla. Invece il cristiano sa che le sue sofferenze saranno premiate dal buon Gesù che ha sofferto per amor nostro.
Insomma la vita cristiana non è una roba per stomaci delicati, una minestrina riscaldata che non sa di nulla. Il cristianesimo è fatto per uomini (e donne, ovviamente) veri e forti. E la forza non ci viene dalla nostra buona volontà, ma dall'aiuto che Gesù ci da facendoci partecipare al suo sacrificio. In fondo la Santa Messa è proprio questo: partecipare al sacrificio di Cristo che viene attualizzato nella consacrazione del pane e del vino. Lo dice anche il sacerdote prima della consacrazione: "il mio e il vostro sacrificio sia gradito a Dio padre onnipotente". Non è riferito al sacrificio di andare la mattina alla Messa, ma il sacrificio della nostra vita unito al sacrificio di Cristo sulla croce.
Questo è il cristianesimo di cui ci parlano i santi. Santa Maria Maddalena è un fulgido esempio di accettazione della sofferenza per amore di Cristo. Del resto l'amore può esprimersi solo con la sofferenza per l'amato. Santa Gianna Beretta Molla che ha sacrificato la sua vita per partorire la quarta figlia (ha rimandato le cure per non far morire la figlia nel suo grembo) diceva: "Se amare non ci costa nulla, significa che non si ama veramente". Del resto ogni mamma che partorisce il figlio soffre per il parto, ma siccome sa perché soffre, accetta la sofferenza per amore del figlio. Insomma non c'è amore se non c'è sofferenza. Santa Maria Maddalena de' Pazzi ci testimonia questa verità cristiana. Se è difficile per noi accettarlo, chiediamo a Dio la forza di accettare il suo amore costi quel che costi. Il Signore vincerà la resistenza che facciamo ad accettare l'amore come legge suprema della nostra vita.
Spero che queste parole scritte di getto ti possano essere utili per iniziare a capire come mai facciamo tanta fatica ad accettare la vita cristiana per quello che è: una via crucis che ha come obiettivo la risurrezione.

CONOSCI LA STORIA DI SANTA MARIA MADDALENA DE' PAZZI? LEGGILA E NON LA DIMENTICHERAI MAI
La vita cristiana è fatta per le anime forti e, se non lo si è, la Grazia trasforma e rende capaci di superare qualsiasi prova
da I Tre Sentieri
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Fonte: Redazione di BastaBugie, 8 dicembre 2020