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Pfizer Inc. è un'azienda farmaceutica statunitense. È la più grande società del mondo operante nel settore della ricerca, della produzione e della commercializzazione di farmaci. [...]
La Pfizer vanta la più grande organizzazione di ricerca e sviluppo dell'industria farmaceutica grazie alla sua divisione Pfizer Global Research and Development. Malgrado ciò gli investimenti nella ricerca sono stati ridotti, dai 10,5 miliardi di dollari del 2008 e ai 9,4 del 2010, mentre nel 2011 si è passati a 6,5-7 miliardi. La riduzione dei costi che Pfizer ha fatto a partire dal 2003 (anno dell'acquisizione di Pharmacia) è andata a danno dell'occupazione. Infatti, la multinazionale ha ridotto la propria forza lavoro di circa 40.000 unità in questi anni. I dipendenti della società, all'inizio del 2011, si sono ridotti a circa 110.600. [...]
Accanto al settore farmaceutico, la Pfizer è inoltre presente nell'area veterinaria (Pfizer Animal Health).
LA PIÙ GRANDE FRODE DELLA STORIA
Nel 2009 Pfizer si è dichiarata colpevole della più grande frode nella storia della sanità degli Stati Uniti e ha ricevuto la più grande sanzione penale mai riscossa; la frode è consistita nella commercializzazione illegale di quattro dei suoi farmaci nei dieci anni precedenti, fra cui Bextra.
Inoltre la Pfizer è responsabile di aver effettuato test per farmaci molto pericolosi sulle popolazioni nei Paesi in via di sviluppo, soprattutto in Africa e alcuni suoi funzionari sono stati sospettati di essere mandanti di omicidi ai danni di attivisti per i diritti civili.
La Pfizer da oltre un decennio si è strategicamente impegnata in una serie di acquisizioni di aziende farmaceutiche al fine di conquistare quote sempre più significative del mercato farmaceutico mondiale. Acquisizioni che hanno comportato come effetti collaterali la massiccia perdita di posti di lavoro e di valore azionario. Anche in Italia la Pfizer ha dismesso centri di ricerca e diverse centinaia di lavoratori delle aziende acquisite. [...]
Pfizer, il 9 novembre 2020, ha annunciato di aver trovato un vaccino per la malattia da COVID-19 che dimostra un'efficacia sul 90% dei casi testati, secondo le dichiarazioni della casa farmaceutica entro fine dell'anno saranno pronte oltre 50.000.000 di dosi, il che la renderebbe la prima casa farmaceutica ad aver trovato un vaccino per far fronte alla pandemia da COVID-19.
Il vaccino è attualmente in fase di distribuzione in Inghilterra ed in Canada, è prossimo ad ottenere l'approvazione di Emea per l'utilizzo nell'unione europea. Lo stesso giorno dell'annuncio del vaccino alla stampa le azioni della società hanno registrato un balzo del 16% in Borsa. [...]
VICENDE GIUDIZIARIE
Sono diversi i casi di Disease-mongering cui la Pfizer è stata coinvolta negli anni.
La Pfizer negli anni è stata oggetto di una serie di vicende giudiziarie negli USA a seguito di comportamenti illegali. In particolare dal 1999 al 2006 sono stati 6 i casi giudiziari in cui la Pfizer si è dovuta difendere da diverse tipi di accuse. Questi casi hanno comportato per la Pfizer un risarcimento in indennizzi pari ad un totale di 2.890.100.000 di $, di cui 715,4 milioni riguardano contratti del Governo Federale USA.
Va detto però che Pfizer, a proposito delle multe pagate per gli usi off-label dei suoi farmaci, ha comunque ottenuto un vantaggio economico avendo venduto molte più confezioni dei suoi farmaci nelle indicazioni non approvate rispetto a quelle approvate, con un ampio margine di profitto rispetto alle multe pagate. Infatti, con il Neurontin, negli usi off-label, ha realizzato circa 2 miliardi di $; così come raccontato nel suo libro: Global Pharma (ediz. Rizzoli 2007) da Peter Rost, ex manager di Pfizer. [...]
SPERIMENTAZIONE ILLEGALE IN NIGERIA
Uno dei casi più gravi riguarda la vicenda del farmaco trovafloxacina/alatrofloxacina che è stato ritirato dal mercato per gravi, imprevedibili e fatali effetti collaterali di tipo epatico (epatite fulminante); questa decisione in Europa è stata presa dal CPMP dell'Agenzia europea per i medicinali (EMEA) l'11 giugno 1999. Esso è oggi commercializzato, con forti limitazioni d'uso, solamente in Canada e negli USA dalla Pfizer Inc. con il nome commerciale di: Trovan. La Pfizer, detentrice del brevetto, a causa di una sperimentazione umana, fatta nel 1996 su dei bambini nigeriani ha determinando più di 200 tra decessi e gravi lesioni.
Per questo la multinazionale ha dovuto difendersi legalmente, nel 2001, dalle accuse mosse dal governo Nigeriano di sperimentazione illegale con un trattamento crudele, inumano e degradante e sfruttamento dell'ignoranza dei genitori dei bambini morti.
Nel 2009 la Pfizer raggiunge un accordo con le autorità governative federali nigeriane della regione di Kano per il pagamento ai familiari delle vittime di una somma pari a 45 milioni di $ e 30 milioni di $ da devolvere in iniziative sanitarie; fermo restando una di una richiesta risarcimento di 6 mil. di $ pendente presso la corte di giustizia nazionale nigeriana. Il 30 luglio 2009, la Pfizer dichiara spontaneamente di aver accettato di pagare 75 milioni di $ che il governo nigeriano ha chiesto per chiudere le accuse penali e civili per il caso Trovan.
Nel luglio 2010 la Pfizer contesta una decisione che riguarda l'esclusione della stessa, con il trasferimento a Kano in Nigeria, dell'esecuzione del test del DNA per il riconoscimento dei parenti delle vittime da indennizzare.
Nota di BastaBugie: Paolo Gulisano nell'articolo seguente dal titolo "Vaccino, sarà la popolazione a fare da cavia" esprime dubbi sui tempi per la realizzazione del vaccino anti-Covid che sono stati estremamente accelerati. Questo vaccino sarà sicuro? Non si conoscono gli effetti collaterali di lungo periodo. Sarà la popolazione vaccinata a fare da cavia. Per questo non può e non deve essere obbligatorio.
Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana l'11 dicembre 2020:
Se la prima fase della pandemia da Covid è stata dominata dalla virologia, quella seria che cercava di capire il nuovo Coronavirus arrivato dalla Cina, le sue caratteristiche, le sue modalità di azione, la nuova fase che stiamo attraversando, in cui quella che è stata definita "seconda ondata" ha già iniziato, a partire dagli ultimi giorni di novembre, la fase discendente per numero di positivi, di ricoverati e di deceduti, sarà la fase della vaccinologia. Ovvero dibattiti, discussioni, scontri e aspre polemiche in merito alle vaccinazioni anti Covid.
Dopo aver presentato il Piano organizzativo nazionale, entriamo nel merito di questi vaccini che sono destinati, tra circa un mese, ad essere utilizzati nel nostro Paese. Occorrerà attendere l'autorizzazione ufficiale da parte di AIFA, l'Agenzia Italiana del Farmaco, che farà seguito a quella dell'EMA (European Medicines Agency), l'analogo ente di livello europeo. I media, così come i politici e buona parte dell'opinione pubblica, danno l'esito già per scontato. Eppure questi enti devono ancora completare l'esame dei dossier presentati dalle ditte produttrici, che devono comprendere prove precliniche di laboratorio e prove cliniche su esseri umani, di fase 1 (prove di sicurezza e tollerabilità di varie dosi su volontari sani), fase 2 e 3, cioè prove su gruppi di volontari in cui si confronta efficacia ed effetti avversi in gruppi trattati o col farmaco o col placebo.
Si tratta di studi che normalmente e giustamente richiedono molto tempo. Per mettere a punto un vaccino occorrono mediamente cinque-sei anni. E non sempre l'esito di questi tentativi è favorevole. Nel caso della famiglia dei Coronavirus, in sessant'anni non si è mai riusciti a mettere a punto un vaccino. Nemmeno per il Coronavirus della Sars del 2002-2003. Si arrivò molto vicini - per quattro volte - al completamento della sperimentazione di un vaccino, ma alla fine nessuno venne mai messo in produzione a causa degli effetti collaterali.
A fronte dell'attesa entusiastica di molti per il vaccino, si stanno contemporaneamente diffondendo molte preoccupazioni relative agli effetti collaterali possibili, obiezioni legittime e ragionevoli davanti alle quali sta montando sui media e sui social un odio rabbioso, un'intolleranza che non ammette repliche. Eppure la questione della sicurezza di un vaccino, come di qualunque farmaco, andrebbe approcciata con maggiore attenzione, equilibrio e razionalità. Non si capisce perché l'uso di determinati farmaci, peraltro usati da decenni come la Clorochina, sia stato contrastato da un muro di diffidenza, mentre questi vaccini dovrebbero essere accolti come indubitabilmente sicuri. Gioverà rammentare che per i farmaci normali sono richieste anche prove di farmacocinetica, vale a dire dimostrazioni di dove si accumulano nel corpo e di quanto tempo vi rimangono prima di essere eliminati; i vaccini invece sono esentati dalla presentazione di queste prove, per cui non si conosce il destino del vaccino nel corpo in cui è stato iniettato.
Secondo il professor Paolo Bellavite, già professore di Patologia Generale presso l'Università di Verona, ematologo ed esperto di Statistica Sanitaria, per i vaccini anti-Covid i tempi di realizzazione sono stati straordinariamente accorciati rispetto alle normali fasi di studio di un vaccino. Finora si conoscono alcuni risultati di fase 1, pochi di fase 2 e nessuno di fase 3 se non alcuni risultati parziali di uno fatto in Brasile. E per quanto riguarda le reazioni avverse ai vaccini, conosciamo solo quelle rilevate in piccoli gruppi e insorgenti nel breve periodo, in genere entro una settimana dall'inoculo. Un po' poco per affermare che i vaccini che saranno inoculati potranno garantire efficacia e sicurezza.
Anzi: secondo quanto ha fatto rilevare il professor Bellavite, gli studi di fase 1 hanno evidenziato diversi effetti avversi, in tutti i diversi tipi di vaccini sperimentati. Non c'è dubbio che la somministrazione alla popolazione di un nuovo vaccino sarà un vero e proprio esperimento. Tecnicamente parlando, sarà la fase IV della sperimentazione.
La medicina è di fatto una scienza sperimentale, non una scienza esatta, ed è sempre avanzata mediante le sperimentazioni, ma giustamente il professor Bellavite ha ricordato che ci devono essere dei precisi vincoli: sia di tipo tecnico, tra cui il fatto che le aziende produttrici e le istituzioni sanitarie siano disposte ad accettare risultati negativi, sia di tipo etico. L'eticità, che dovrebbe essere certificata da un comitato indipendente, ha come principale presupposto che la partecipazione sia volontaria. Anche per questo, la vaccinazione anti-Covid deve essere fatta solo ed esclusivamente a volontari e non deve essere introdotta alcuna forma di forzatura o penalizzazione per chi non intendesse partecipare all'esperimento.
Infine, l'offerta del vaccino deve essere corretta e veritiera, nel senso di non far credere a chi intende vaccinarsi che il beneficio sia sicuro. Solo dopo la fase IV si potrà dire, con una certa probabilità, quanto sia sicuro.
VIDEO: INVENTORI DI MALATTIE
Nel seguente video (durata: 50 minuti) dal titolo "Inventori di malattie" il giornalista Silvestro Montanaro, conduttore del programma RAI "C'era una volta", racconta di come l'industria farmaceutica "crea" le malattie. Il video inizia con una intervista all'ex vicepresidente del settore marketing della Pfizer.
https://www.youtube.com/watch?v=zOW_vWjZsr8
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