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QUANDO TUTTO E' PERMESSO...
Ecco in Francia il festival dell’inferno
da Corrispondenza Romana
 

Circa 60.000 persone e in generale un “ottimo bilancio”. Questi i risultati secondo Ben Barbaud, organizzatore del quarto “Festival dell’inferno-Hellfest” che si è svolto a Clisson, nella Regione della Loira, dal 19 al 21 giugno. 108 gruppi di “musica estrema” si sono esibiti per un totale di 15 ore di concerto al giorno. All’evento ha preso parte anche Marilyn Manson, cantante noto come “reverendo della chiesa di satana”.
Tra i fan di Marylin Manson c’è il noto seguace della “chiesa di satana” americana Soan, il nuovo idolo del rock francese, vincitore della settima edizione del programma “Nouvelle Star”, proposto dall’emittente televisiva “M6”, che – grazie a lui – è riuscita a fare il pieno di ascolti, registrando – con 4 milioni e 300 mila spettatori – la migliore audience di ogni stagione, il 18,4%. Ventisette anni, parigino, un passato nei bar e nei metrò per sbarcare il lunario cantando, Soan ha fatto proprio il look trasgressivo del suo idolo, proponendosi in un modo definito “atipico” o “gotico” dalla stampa specializzata d’Oltralpe: abbigliamento a dir poco eccentrico, tatuaggi, orecchini, occhi tinti.
Il “festival dell’inferno”, tutto in linea con questo mood, è stato patrocinato dal Comune, dal Consiglio regionale del dipartimento della Loira e dal Consiglio generale della Loira Atlantica. Venerdì 19 giugno, giorno dell’inaugurazione, erano presenti la vice presidente della cultura, Yanick Lebeaupin, e il consigliere regionale Chloé Le Bail, che hanno apportato il loro sostegno alla manifestazione sottolineando la competenza e la serietà dell’organizzazione.
Tra i gruppi di musica estrema presenti, i Deströyer 666, che si definiscono “l’anti Cristo” e che hanno invitato a “iniziare l’attacco” e a “far fuoco”.
I destinatari di questo appello sono senza dubbio i cristiani, ai quali consigliano di «dire le loro preghiere». «Non scapperete al martello di satana», promette il gruppo e molti cantanti esortano a «bruciare i sacerdoti».
Dai loro video e dal loro modo di vestire si evince chiaramente l’ossessione per il blasfemo e dal sito internet dell’Hellfest vengono lanciati messaggi di morte con immagini di torture, mutilazioni, visi mostruosi, corpi dilaniati e sguardi disperati.
Non sono mancate le reazioni all’evento: e-deo.info, portale che propone un’analisi dell’attualità da un punto di vista cattolico, ha organizzato una forte resistenza all’Hellfest.
L’Agrif (Alleanza generale contro il razzismo e per il rispetto dell’identità francese e cristiana), i Giovani per la Francia di Philippe de Villiers, il collettivo Act Hope e i giovani del CNI (Centro Nazionale degli Indipendenti) hanno esortato alla mobilitazione contro l’organizzazione del festival.
La prima vittoria è arrivata da Coca-Cola e Kronembourg che avrebbero dovuto sponsorizzare l’evento e che, dopo le numerose proteste, hanno deciso di non farlo.
Secondo alcuni sociologi, diventare fan di questo tipo di musica estrema rappresenta una sorta di rito di passaggio dalla giovinezza all’età adulta: da riti collettivi condivisi da tutti, come ad esempio il matrimonio, si passa ad altre esperienze, quali lo sport estremo o la musica metal con le sue provocazioni.
Ciò che tuttavia non viene messo in luce è quanto ha sottolineato il rapporto Fenech sulle sette dell’agosto 2008, che ha denunciato i pericoli del satanismo in Francia, la presenza di circa 25.000 giovani adepti e le loro tendenze suicide

 
Fonte: Corrispondenza Romana, 25 Giugno 2009