I PIÙ LETTI DEL MESE
-
PER IL 2025 ABBIAMO BISOGNO DEL TUO AIUTO!
SOSTIENI
BastaBugie
CON UNA OFFERTA
DI ALMENO 15 EURO
Riceverai un omaggio
-
Il 1° libro di BastaBugie
CI HANNO PRESO PER IL COVID
Per non dimenticare tre anni di abusi di potere
Anno 2023 pag. 514 € 16
-
Audio registrati
-
La censura di YouTube
YouTube ha censurato in passato circa il 20% dei video che abbiamo pubblicato e oggi ci impedisce di pubblicare video con temi contrari al politicamente corretto (islam, gay, covid, ecc.)
SCEGLI UN ARGOMENTO
- Aborto
- America
- Animalisti e vegetariani
- Attualità
- Cinema
- Comunismo
- Cristianesimo
- Ecologia
- Economia
- Eutanasia
- Evoluzionismo
- Famiglia e matrimonio
- Fecondazione artificiale
- Immigrazione
- Islam
- Libri
- Liturgia e sacramenti
- Morale
- Omelie
- Omosessualità
- Pedofilia
- Pillole
- Politica
- Santi e beati
- Scienza
- Scuola
- Storia
- Televisione
« Torna ai risultati della ricerca
Ieri mattina milioni di cinesi a Pechino si sono svegliati e sono stati assaliti dal panico scoprendo che il loro green pass era bloccato. Né Wechat, né Beijing Tong, né Alipay riportavano traccia del risultato dei tamponi effettuati o dell'avvenuta vaccinazione. Risultato? Impossibile andare al lavoro, prendere i mezzi pubblici, entrare in un negozio o in un bar. Le autorità hanno parlato di un guasto tecnico dovuto al sovraccarico di utilizzo, ma secondo molti residenti si è trattato di un trucco per costringere milioni di persone a sottoporsi a un nuovo tampone.
Il 4 febbraio nella capitale cinese cominciano le Olimpiadi invernali e il governo sta facendo di tutto per mantenere la promessa di organizzare dei Giochi "Covid free". Dal 15 gennaio, sono stati individuati a Pechino 71 contagi e per quanto possano sembrare ininfluenti in una città di 22 milioni di persone, sono un'enormità se rapportati alla strategia "zero Covid" del governo.
L'incidente di stamattina ha in realtà rivelato quanto il Covid abbia fornito il pretesto al regime comunista per assumere un controllo ancora più capillare sulla popolazione. Nelle mani di un governo come quello cinese, infatti, il green pass è uno strumento letale. E a Pechino il Partito comunista ha deciso di sperimentarne tutte le potenzialità.
Da tempo infatti le autorità hanno stabilito che chiunque acquisti in farmacia medicine per tosse, raffreddore, febbre, mal di gola e mal di testa debba essere schedato. Nessuna di queste viene più venduta senza prescrizione del medico curante, necessaria ormai anche per le semplici vitamine. In alcune città, è sufficiente entrare in farmacia per essere tracciato. Gli acquisti e gli ingressi vengono poi associati al green pass dei cittadini attraverso un'app.
A che cosa serve questo sistema di controllo? Lo si è compreso martedì, quando tutti coloro che sono entrati in farmacia nelle precedenti due settimane hanno ricevuto un messaggio sul telefono che imponeva di effettuare «entro 72 ore» un tampone. Chi si fosse rifiutato, avrebbe subito il blocco del green pass «che potrebbe impedirvi di uscire e di vivere normalmente», si poteva leggere nel messaggio.
Il governo di Pechino ha anche messo in lockdown senza alcun preavviso e senza fornire alcuna spiegazione sanitaria intere unità residenziali, specialmente quelle vicine al Villaggio olimpico, obbligando i residenti a restare in casa per giorni e a effettuare numerosi tamponi in quelli successivi. «Se vogliono testare tutti coloro che vivono vicini al Villaggio olimpico prima dei Giochi, posso capire, non mi preoccupa ma vorrei più trasparenza», dichiara un anziano ritrovatosi da un momento all'altro in lockdown all'Associated Press. «Però la nostra comunità è stata chiusa e non ci hanno detto nulla».
Attualmente sei quartieri a Pechino sono in lockdown e ai due milioni di residenti del distretto di Fengtai è stato imposto di sottoporsi a un'altra serie di tamponi di massa. Basterà a far sparire il Covid da Pechino entro febbraio? Difficile, nel frattempo la misura è utilissima per tenere sott'occhio la popolazione in Cina.
Nota di BastaBugie: l'autore del precedente articolo, Leone Grotti, nell'articolo seguente dal titolo "Le vittime di covid in Cina non sono 4.636 ma 1,7 milioni" spiega perché il conteggio dei morti per Covid dichiarato ufficialmente dalla Cina è impossibile dal punto di vista medico, statistico, biologico, politico ed economico.
Ecco l'articolo completo pubblicato su Tempi il 18 gennaio 2022:
Ufficialmente in Cina il Covid ha fatto 4.636 vittime, ma secondo George Calhoun, direttore del programma di Finanza quantitativa presso l'Istituto di tecnologia Stevens, questa cifra è «sottostimata del 17 mila per cento». Il dato reale, o comunque più realistico delle vittime, sarebbe circa 1,7 milioni.
Secondo l'esperto i numeri offerti da Pechino sono «impossibili da un punto di vista medico e statistico». Non solo perché negli ultimi due anni circa, dall'aprile 2020, sarebbero morte appena due persone. Ma anche perché nel 2020, quando i vaccini non erano ancora disponibili, la Cina avrebbe riportato più di 22 mila casi e neanche un decesso.
Se il tasso di mortalità del Covid negli Stati Uniti, per fare un paragone, è di 248 morti per 100 mila abitanti, in Cina è di 0,321, circa 800 volte inferiore. Il Partito comunista attribuisce l'enorme differenza alla sua strategia "zero Covid", che avrebbe messo al sicuro la popolazione dalla recrudescenza del virus. Ma secondo Calhoun, i nuovi approcci statistici per scoprire il reale ammontare di vittime da Covid in tutto il mondo dicono altro.
L'Economist, al pari della Johns Hopkins University degli Stati Uniti e del New York Times, ha infatti sviluppato un modello matematico per calcolare le vittime in eccesso negli ultimi anni rispetto alla media attesa, attribuendo questo «surplus di morti» a casi Covid mai riportati.
Questo metodo non può ovviamente offrire certezze sul reale numero di vittime dovute alla pandemia, ma sicuramente può aiutare ad avere un quadro più realistico, per quanto basato su una stima. Applicando il modello agli Stati Uniti, secondo l'Economist, ne deriva che le vittime sono state sottostimate del 30% circa. Ma se lo stesso modello viene utilizzato con i dati cinesi, ne deriva un errore del 17 mila per cento. A essere cadute vittime del Covid in Cina non sarebbero dunque 4.636 persone, ma «un numero che si avvicina a 1,7 milioni». In Cina, dunque, «sarebbero morte all'incirca il doppio delle persone rispetto agli Stati Uniti».
Secondo l'autore, nel caso della Cina l'errore non è casuale o fisiologico, come per altri paesi, ma «chiaramente intenzionale. I dati sono stati manipolati dalle autorità». La tendenza della Cina a falsificare i dati è nota soprattutto in economia, per quanto riguarda la crescita annuale del Pil. Ma anche i precedenti studi effettuati su Wuhan, l'epicentro della pandemia, portano a pensare che qualcosa non quadra.
Nel febbraio 2021 il British Medical Journal ha analizzato le statistiche sulla mortalità a Wuhan, evidenziando la presenza di 5.954 morti in più in città rispetto allo stesso periodo del 2019, derivanti da «un numero di decessi da polmonite otto volte più alto della media». Essendo la cifra ufficiale delle vittime a Wuhan pari a 3869, si tratta di una differenza del 54%. Ma secondo l'Economist, solo tra gennaio e marzo del 2020 le morti in eccesso sarebbero state 13.400, più del triplo della stima ufficiale per un tasso di mortalità (solo a Wuhan) di 121 decessi per 100 mila abitanti.
I dati ufficiali della Cina vorrebbero anche far credere che dallo scoppio della pandemia, al di fuori di Wuhan e della provincia dell'Hubei, il tasso di mortalità è di 124 mila volte inferiore a quello degli Stati Uniti. «Come si può credere inoltre che le vittime si siano fermate improvvisamente l'1 aprile?». Come può il virus essere stato confinato a Wuhan se, come dichiarato dalle stesse autorità cinesi, milioni di persone prima del lockdown se ne sono andate dalla città per raggiungere ogni angolo della Cina? Ecco perché la mortalità cinese dal punto di vista «medico, statistico, biologico, politico ed economico è impossibile».
L'argomentazione di Calhoun, basata sul modello matematico sviluppato dall'Economist, è interessante e verosimile, anche se il numero esatto di vittime resta e resterà sempre un mistero. Soprattutto perché la Cina non ha mai smesso di fornire informazioni fuorvianti sulla pandemia.
Dopo aver accusato l'Italia e gli Stati Uniti di aver dato origine alla pandemia - nonostante la presenza a Wuhan di un mercato dove si faceva commercio di animali potenzialmente pericolosi e di un laboratorio dove venivano condotti esperimenti su pipistrelli e coronavirus - le autorità hanno imposto severissimi lockdown a milioni di persone (20 attualmente) a fronte di una manciata di casi.
Un atteggiamento tanto inspiegabile quanto improbabile è la spiegazione ufficiale del primo caso di variante Omicron individuato a Pechino. Il contagio non sarebbe stato portato dalla vicina Tianjin (dove decine di migliaia di persone sono attualmente in lockdown per il diffondersi di Omicron), città collegata per direttissima a Pechino via treno superveloce, tanto che milioni di cinesi ogni giorno fanno i pendolari per lavorare nella capitale.
No, la pericolosa e contagiosissima variante sarebbe arrivata dal Canada via posta. La persona contagiata, l'unica nella città di 22 milioni di abitanti, avrebbe ricevuto una lettera il 7 gennaio dal Canada ed è sulla busta che si sarebbe annidato il Covid, riscontrato il 14 gennaio. Possibile? Per le autorità sanitarie cinesi è l'unica spiegazione, per il Canada è una assurdità visto che secondo diversi studi il virus non resiste a lungo sulle superfici.
Menzogne, mezze verità, assurdità. Il romanzo del Covid in Cina è costellato di capitoli che non tornano, a partire ovviamente dal primo. Se il conteggio delle vittime effettuato da Calhoun fosse realistico, si comprenderebbe almeno perché il regime è così spaventato da pochi casi (che, evidentemente, pochi non sono) tanto da imporre durissimi lockdown come quello di Xi'an, definito «disumano» da un membro stesso del Partito comunista. Si tratterebbe in ogni caso del fallimento della strategia "zero Covid". Tema ipersensibile nel Dragone, visto che il 4 febbraio nella capitale iniziano le Olimpiadi invernali. Le quali, a detta del regime, sarebbero state Covid free. Ma chi può più fidarsi dei comunicati di Pechino?
DOSSIER "CORONAVIRUS"
Sì alla prudenza, no al panico
Per vedere tutti gli articoli, clicca qui!
-
BastaBugie consiglia
LA BUSSOLA MENSILE
Abbonamento annuale
€ 25 anziché € 30
Entro il 6 gennaio
-
Pubblicato 10 anni fa...
FAMIGLIE DISTRUTTE
Figli tolti senza prove
di Emanuele Boffi
Articolo del 19 dicembre 2014
-
Libro della settimana
LA PSICOANALISI
Al vaglio della teologia
di Simon Benoît-Marie
Anno 2024 / pag. 448 / € 19
-
Video della settimana
ANGELS
The Crosby family (2024)
+ 5 new songs (tot. 103)
-
Da FilmGarantiti.it
KNOCK
Quando la ''scienza'' vince e il malato perde
Giudizio: ottimo (**)
Genere: commedia (1951)
Guarda gratis su YouTube
-
I dossier di BastaBugie
MARIO DRAGHI
Il banchiere prestato alla politica
Dossier: 9 articoli e 1 video
-
Santo della settimana
ADAMO ED EVA
Lo sai che sono in paradiso?
di Ermes Dovico
Festa: 24 dicembre
-
Video per la formazione
IMMIGRAZIONE
L'assurda accoglienza di chi ci odia
di Lorenza Formicola
Durata: 29' (23/11/2024)
-
Personaggi del passato
PETER GUMPEL
Sacerdote
Grande esperto di Pio XII
1923 - 2022 (99 anni)