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BEPPE GRILLO FONDA LA SUA ''CHIESA''
La Chiesa dell'Altrove consiste in una provocazione che serve al comico per incanalare consensi
di Tommaso Scandroglio
 

Grillo ha fondato una chiesa. Non è uno scherzo o, meglio, è uno scherzo averla fondata veramente. Ad Orvieto, prima tappa del suo nuovo spettacolo "Io sono il peggiore", il comico genovese ha annunciato: «Fondo la Chiesa dell'Altrove e andiamo tutti insieme alla conquista dell'8×1000. Ho già pronto lo statuto, già fatta l'associazione, c'è il sito». Poi ha aggiunto: «Dio non c'è più, questo è il problema. Tutti i grandi capolavori non ci sarebbero senza Dio, motore del mondo, e oggi che non c'è più, non c'è più niente. Lo abbiamo sostituito con il capitalismo, con il denaro. Abbiamo bisogno di un'entità. La scienza non dà risposte, la tecnologia non dà risposte, la religione non dà più risposte. Poi succede che negli Usa nascono nuove strane religioni. Allora perché io non posso fare una mia chiesa? Perché non posso fondare una Chiesa dell'Altrove? È tutto altrove, altrove non dà risposte ma si va alla ricerca».
La Chiesa dell'Altrove è consapevolmente una entità, questo il termine usato dal suo stesso fondatore, di carattere sincretista. E quindi abbiamo in primis un elemento gnostico: esiste sì una Rivelazione, non certo quella cristiana bensì quella che fa riferimento al Grillo pensiero, ma dato che gli uomini non l'hanno accolta, ecco che la salvezza avverrà grazie ad una élite di Elevati che guideranno i fedeli nel cammino di fede (e il primo Elevato è Grillo stesso, ovviamente). Altro ingrediente è una via di mezzo tra lo spirito nichilista e il relativismo. Sul sito si legge: "Non cercate risposte, ma domande: le risposte arriveranno da sole". Naturalmente c'è anche una spruzzata di ambientalismo: "Gli uomini [...] travolsero piante e animali e si misero al centro della Natura". La struttura della Chiesa è gerarchica con a capo l'Elevato. Costui "ha stabilito che il suo Ordine nel pianeta Terra è costituito dal Ministero dell'Altrove. Il Ministero dell'Altrove è formato dagli Altrovatar, che presiedono le leggi, l'apostolato e l'amministrazione della Chiesa dell'Altrove nel pianeta Terra. Gli Altrovatar sono nominati e deposti dall'Elevato, e a loro volta nominano l'Elevato. Gli Altrovatar nominano, d'intesa con l'Elevato, gli addetti al Ministero dell'Altrove".

DOPO IL MOVIMENTO POLITICO, ECCO QUELLO RELIGIOSO
Cosa sta escogitando Grillo? Tentiamo di formulare un'ipotesi. Dato che la sua creatura, il Movimento 5 Stelle, gli è un po' sfuggita di mano e ha perso l'appeal proprio delle novità, ecco che il comico ligure è alla ricerca di un qualcosa che possa innescare un fenomeno sociale inedito. Dopo un movimento politico, viene il turno quindi di uno religioso. I contenuti di questa nuova chiesa, così crediamo, sono pressochè irrilevanti e volutamente indefiniti, come se fosse una materia prima ancora da plasmare secondo i desiderata del suo pubblico che, una volta, fu popolo di elettori ed ora comunità di credenti. Dunque la vaghezza della "dottrina" di questa "chiesa" risponde all'esigenza di aspettare di vedere dove soffierà il vento.
C'è quindi da ritenere che la Chiesa dell'Altrove consista in una provocazione, non fine a se stessa, ma strumentale, nuovamente, a incanalare consensi. Una volta che questi consensi saranno incamerati, allora si potranno gestire nella direzione che il Grillo Elevato vorrà.
Banale a ricordarsi, uno dei principi basilari della vendita è proporre prodotti nuovi. Ecco perché Grillo tentò con tutte le proprie forze di evitare che al M5S fosse affibbiata l'etichetta di partito, perché il termine era vetusto e, inoltre, rimandava ad un portato concettuale di segno negativo. Il M5S doveva fare politica pur rimanendo apartitico e, per paradosso, impolitico. Ora, forse, Grillo cerca un inedito contenitore di consensi: non un partito, non un movimento di opinione, non una associazione, ma una religione. Getta la rete aspettando di vedere quali pesci prenderà e compie questa operazione presentando il progetto come trovata goliardica.

GRILLO PONTEFICE
La scelta di fondare una "chiesa", vorremmo dire, ad uso domestico, ossia utile per lucrare i propri scopi, forse discende consapevolmente o meno dall'esperienza del M5S. In un certo qual senso il Movimento pentastellato è una chiesa, con un Papa (Grillo), i suoi cardinali (Di Maio, Conte, Di Battista ed altri), i suoi dogmi assai negoziabili (si vedano la regola del doppio mandato e la restituzione degli stipendi), le scomuniche a danno di eretici e i suoi seguaci, cioè la base elettorale che si riunisce in un luogo di culto virtuale, ossia la piattaforma Rousseau. In fondo il M5S nacque come fenomeno proprio di un certo messianismo politico: la volontà di un cambiamento radicale, la lotta al male indicato nella partitocrazia e nella casta dei potenti, la speranza in un futuro migliore, una escatologia che vedeva nel Movimento lo strumento per salvare l'Italia. Questo afflato para-religioso ora si è concretizzato in una chiesa che, quasi per contrappunto, assume una struttura organizzativa simile a quella di uno Stato: ci sono infatti un Ministero dell'Altrove e delle leggi.
E così Grillo da pontefice e mascherando il tutto con la sua consueta ironia si è auto promosso ad illuminato, a profeta, a prescelto per guidare un popolo di delusi nel deserto di valori - "Dio non c'è più" ci ricorda Grillo - così come un tempo il M5S voleva guidare questo stesso popolo nel deserto delle proposte politiche. Staremo a vedere se il culto altrovista rimarrà confinato nei limiti di una provocazione oppure acquisterà i profili di un nuovo fenomeno sociale.

 
Titolo originale: Nichilista e relativista: ecco la chiesa di Grillo
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 4 marzo 2023