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Giovedì, a soli a soli quattro giorni dalla tragedia della scuola cristiana di Nashville in cui una donna che si percepiva uomo ha ucciso sei persone tra cui tre bambini, il presidente Joe Biden ha rilasciato una dichiarazione ufficiale nella quale afferma in tono solenne che «i transgender americani plasmano l'anima della nostra nazione». Lo ha fatto alla vigilia della Giornata della Visibilità Trans (Trans Day of Visibility), che dal 2021 negli USA si celebra il 31 marzo.
Le parole del presidente Usa hanno scatenato un acceso dibattito nell'opinione pubblica americana, la quale aspetta da giorni che l'FBI rilasci il "manifesto" scritto dall'attentatrice Audrey Hale con cui si dovrebbe far luce sul vero movente della strage. Lo strano ritardo sta generando sospetti in molti, tanto che Tucker Carlson, volto noto di Fox News, ha apertamente affermato che «non possiamo vedere il manifesto perché la lobby transgender, che è molto più potente di voi, ha fatto pressioni sui politici per tenerlo nascosto».
Molti, infatti, già da ora parlano di crimine d'odio contro i cristiani, visto anche che tra i bambini uccisi c'è la figlia di Chad Scruggs, il pastore della scuola che negli ultimi mesi, secondo alcune indiscrezioni, stava offrendo un aiuto psicologico alla terrorista. Non è tutto. Con un'America scossa nel profondo, in cui sei famiglie cristiane piangono i propri cari trucidati a colpi di fucile da una ventottenne transgender, la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre, commentando pubblicamente la nota di Biden, ha aggiunto queste parole: «I nostri cuori sono con la comunità trans, poiché sono sotto attacco».
IL PEANA DI JOE BIDEN SUI TRANS
«Il Transgender Day of Visibility», ha scritto Biden nella sua nota, «celebra la gioia, la forza e il coraggio assoluto di alcune delle persone più coraggiose che conosco». La dichiarazione aggiunge: «Dobbiamo anche continuare a sfidare le centinaia di odiose leggi statali che sono state introdotte in tutto il paese, assicurandoci che ogni bambino sappia che è fatto a immagine di Dio, che è amato e che lo stiamo difendendo». Una vera chiamata alle armi, maliziosamente mescolata alla Sacra Scrittura, che ha il suo clou in questo passaggio: «Chiedo a tutti gli americani di unirsi a noi nel sollevare le vite e le voci delle persone transgender in tutta la nostra nazione», perché «un'ondata di leggi statali discriminatorie sta prendendo di mira i giovani transgender, terrorizzando le famiglie e ferendo i bambini che non fanno del male a nessuno».
Biden non può non riferirsi alle leggi approvate da quegli Stati americani che a differenza sua non le hanno affatto stimate come discriminatorie. Come quelle che proteggono le donne dagli uomini biologici che vogliono competere negli sport femminili (la legge dello Iowa del marzo 2022); o come quelle che vietano di prescrivere farmaci che impediscono l'emergere di caratteristiche sessuali secondarie negli adolescenti (e che possono portare alla sterilità), o che vietano ai medici di mutilare chirurgicamente i minori solo perché questi credono di appartenere al sesso opposto. Biden stava probabilmente prendendo di mira anche la legge approvata dal governatore della Florida Ron DeSantis (provvedimento noto come "Diritti dei genitori nell'istruzione" ma che la stampa democratica ha subito etichettato col nome "Don't Say Gay"), una misura che consiste semplicemente nel divieto di parlare ai bambini che vanno dalla materna alla terza elementare di temi considerati inappropriati, quali l'"orientamento sessuale" e l'"identità di genere". Tutti esempi di «leggi odiose» stigmatizzate dal presidente Biden nella sua nota.
BLACK HUMOR O PERFIDIA PURA?
A proposito poi della «violenza contro le persone trans» con cui Biden ha infarcito la sua dichiarazione ufficiale per il Transgender Day of Visibility, il giornalista americano Matt Walsh, per le opinioni espresse sulla tragedia di Nashville (la città dove vive), ha dovuto annullare il suo discorso alla Washington and Lee University in Virginia. «A causa delle minacce contro la mia famiglia [...] non posso lasciare la mia famiglia e volare in un altro Stato. Odio il dover rimandare l'evento, ma mia moglie e i miei figli vengono prima di tutto», ha scritto il commentatore. Il quale, a proposito delle intimidazioni ricevute, ha però aggiunto: «Le minacce alla mia famiglia mi rendono solo più determinato a combattere. Non lascerò che questi psicopatici mi spaventino fino al silenzio, lo prometto».
Che su certi temi il clima negli USA sia ormai fuori controllo lo dimostrano le ciniche (e pericolose) uscite di questi giorni di artisti e giornalisti del cosiddetto "mondo liberal". Prima l'attrice Jane Fonda, che nel programma televisivo "The View", alla domanda su che cosa si potesse fare («oltre a marciare e protestare») per contrastare i pro life e il ribaltamento della sentenza Roe v. Wade, tra le risate imbarazzate delle conduttrici ha risposto: «Penso all'omicidio». Poi l'odioso tweet con cui il giornalista televisivo David Pakman ha deriso i bambini uccisi nella scuola cristiana di Nashville per non aver "pregato abbastanza". «È molto sorprendente», ha scritto Pakman in un tweet poi cancellato, «che ci sia stata una sparatoria di massa in una scuola cristiana, dato che la mancanza di preghiera è spesso la causa di questi eventi orribili. È possibile che non pregassero abbastanza o non correttamente, nonostante fosse una scuola cristiana?».
Intanto, nella giornata di mercoledì, poche ore prima cioè che la Casa Bianca diramasse la nota del presidente sul Trans Day of Visibility, molti attivisti trans hanno preso d'assalto il Campidoglio del Kentucky per protestare contro la legge in quel momento in discussione, quel "Senate Bill 150" che mira a proibire il cambio di sesso per i minori, vietando la terapia ormonale a chi non abbia ancora compiuto i 18 anni. La violenta insurrezione - che i media hanno subito ribattezzato "transurrection" e che in Italia è stata raccontata dal solo Giuliano Guzzo sulla Verità - è stata domata a fatica dalle forze dell'ordine, concludendosi poi con diversi arresti. Il parallelo con il più rumoroso assalto di Capitol Hill, per i media amircani si è concretizzato per via di un urlante attivista trans acconciato in stile "sciamano del 6 gennaio" (per altri, invece, visto il tipo di corna ritorte, rappresentazione simbolica di un sacerdote di Baphomet).
Sciamano o bafometto, il disegno di legge a tutela dei minori, in un mantra senza fine è stato etichettato dal governatore democratico del Kentucky Andy Beshear come «un ennesimo attacco alla comunità transgender». Comunità transgender che, ricordiamolo, per bocca del Presidente Usa «plasma l'anima della nazione».
Nota di BastaBugie: Tommaso Scandroglio nell'articolo seguente dal titolo "Biden, i baby trans e i danni taciuti del transessualismo" parla del messaggio istituzionale alla Giornata della visibilità transgender del presidente degli USA.
Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 4 aprile 2023:
Si chiama International Transgender Day of Visibility (Giornata internazionale della visibilità transgender) e si celebra ogni 31 marzo, dal 2009. Una giornata dedicata al transessualismo, in buona sostanza. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha dichiarato che la Giornata è da celebrarsi in tutta la nazione e le ha dedicato anche un messaggio istituzionale in cui si spinge a dire che le persone trans "modellano l'anima della nostra nazione".
Il sedicente cattolico Biden si dichiara a favore della transizione sessuale nei bambini. Infatti, scrive che le persone transessuali "da bambini, meritano ciò che ogni bambino merita: la possibilità di imparare in scuole sicure e solidali, di sviluppare amicizie significative e di vivere in modo aperto e onesto". Poi se la prende con quegli Stati che hanno emanato leggi che vietano il cosiddetto "cambiamento" di sesso nei minori, tra questi ricordiamo il Tennessee, il Dakota del Sud, il Kentucky e il Mississippi. "Un'ondata di leggi statali discriminatorie - si legge nel comunicato - prende di mira i giovani transgender, terrorizzando le famiglie e ferendo i bambini che non fanno del male a nessuno. [...] Insieme, dobbiamo anche continuare a sfidare le centinaia di odiose leggi statali che sono state introdotte in tutto il paese, assicurandoci che ogni bambino sappia che è fatto a immagine di Dio, che è amato e che noi lo difendiamo".
A dire la verità, sono i trattamenti ormonali e gli interventi chirurgici a devastare i bambini e i ragazzi. L'American College of Pediatricians, in merito ai bloccanti della pubertà, ci informa che il loro uso aumenta gli atti di autolesionismo e "possono effettivamente causare depressione e altri disturbi emotivi legati al suicidio". E infatti lo stesso Biden afferma che più della metà dei minori trans negli Stati Uniti ha preso in considerazione l'idea del suicidio: solo che il presidente addebita queste idee suicidarie al bullismo, quando invece devono essere addebitate ai trattamenti medici o agli stessi disturbi psicologici che hanno portato il ragazzo al rifiuto del proprio corpo, del proprio sé. I pediatri americani inoltre aggiungono che "l'uso temporaneo di Lupron [il bloccante della pubertà più usato negli States] è stato anche associato e può essere la causa di molti gravi effetti collaterali permanenti tra cui osteoporosi, disturbi dell'umore, convulsioni, deterioramento cognitivo e, se combinato con ormoni sessuali incrociati, sterilità [...] infarti, ictus, diabete, coaguli di sangue e tumori". A ciò vanno aggiunte le amputazioni: mastectomie a 13 anni e isterectomie a 16 anni per le donne e castrazione chirurgica e penectomia a 16 e 17 anni per gli uomini: operazioni fatte su adolescenti emotivamente fragili e psicologicamente assai turbati. E di fronte a tutto questo Biden ha il coraggio di affermare che le leggi che vietano simili interventi sarebbero discriminatorie e lederebbero gli interessi dei bambini.
Il presidente poi punta il dito contro la violenza a danno delle persone trans e cita la sparatoria in Colorado all'interno del Club Q, un locale omosessuale, avvenuta un anno fa. Peccato che il killer era un uomo affetto da disturbi proprio attinenti alla sfera dell'identità sessuale. Il presidente così prosegue: "Abbiamo nominato un numero record di leader apertamente LGBTQI+ e sono stato orgoglioso di revocare il divieto alle persone apertamente transgender di prestare servizio nell'esercito". Biden quindi si vanta di scegliere le persone che prestano servizio nella propria amministrazione non in base al criterio del merito e della competenza, ma in base ai gusti sessuali e alla transizione sessuale. In merito poi ai transessuali nell'esercito, il problema di trovarsi un uomo negli spogliatoi femminili non riguarda solo i civili ma anche i militari. Per non parlare, poi, di altri problemi evidenti che possono sorgere all'interno della vita militare, se un colonnello dalla voce baritonale decide di indossare una gonnella.
Il comunicato di Biden prosegue informandoci che il Dipartimento di Giustizia sta ingaggiando una dura lotta contro quelle leggi statali che vogliono un approccio terapeutico basato sul sesso reale e non su quello dichiarato. A Biden deve essere sfuggito il dato, ormai acquisito in medicina, che le terapie si devono declinare anche secondo il sesso del paziente. E poco importa che, ad esempio, quest'ultimo si creda donna quando invece è un uomo. Le patologie non guardano in faccia a nessuno, nemmeno alle ideologie.
Biden così conclude: "Continuo a chiedere al Congresso di approvare finalmente l'Equality Act ed estendere le protezioni dei diritti civili attese da tempo a tutti gli americani LGBTQI+ per garantire che possano vivere con sicurezza e dignità". In realtà, l'Equality Act è un attacco alla libertà di pensiero e di religione: un Ddl Zan a stelle e strisce. Ad esempio, se la proposta di legge passasse, medici e infermieri sarebbero obbligati a fornire trattamenti ormonali e interventi chirurgici a quelle persone che vogliono "cambiare" sesso; gli uomini potrebbero gareggiare nelle competizioni femminili ed entrare nei bagni e negli spogliatoi delle donne; gli enti d'adozione di ispirazione religiosa sarebbero obbligati ad affidare i minori a coppie gay.
Ryan T. Anderson, presidente dell'Ethics and Public Policy Center, a tal proposito ha dichiarato che questa proposta di legge "non è concepita come uno scudo per proteggere le minoranze vulnerabili da ingiuste discriminazioni, ma come una spada per perseguitare coloro che non abbracciano nuove ideologie sessuali e di genere".
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