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LA GUERRA MULTIMEDIALE DELL'IDEOLOGIA LGBTQ+
Video di YouTube e libri di testo promuovono sessualità, gender e aborto... ma è tutto normale?
di Mauro Faverzani
 

La denuncia è stata ripresa da fonti autorevoli, quali le agenzie canadese LifeSiteNews e spagnola InfoCatólica: oltre a YouTube, l'app YouTube Kids, propostasi come un «ambiente protetto» per i minori, promuoverebbe, in realtà, anche sessualità, gender e aborto. Tali insidie si celerebbero nei contenuti e nei video pubblicati.
A lanciare l'allarme ha provveduto Aldo Buttazzoni, esponente del gruppo americano conservatore PragerU, che ha puntato l'indice, in particolare, contro uno dei canali presenti su YouTube Kids, «Queer Kid Stuff». Perché? Perché qui vengono analizzate tutte le "varianti" della comunità Lgbtq+, oltre al significato di ogni lettera dell'acronimo; in molti episodi i protagonisti sono drag queen e «Queer kids». Non solo. In un video si propone anche la lettura ad alta voce del libro What is an Abortion Anyway [Cos'è l'aborto-NdT] di Carley Manes e Emulsify. La risposta, data al titolo, è sconcertante: «L'aborto - si legge - è il momento in cui si decide di interrompere la crescita della gravidanza». Non spiega ch'è il momento in cui si uccide il bimbo nel grembo della madre... L'antilingua non perde mai occasione per confondere, ingannare e mistificare. Ancora. Si ricorrerebbe all'aborto «quando una gravidanza non è abbastanza sana per continuare a crescere», il che tradotto significa eutanasia pratica insegnata ai più piccoli.
Secondo il libro What is an Abortion Anyway, l'aborto sarebbe «molto sicuro e milioni di persone lo praticano ogni anno in tutto il mondo», occultando la realtà ovvero il numero di morti per aborto, nonché le conseguenze, mediche ma soprattutto psicologiche e morali, post-aborto.
Buttazzoni mette in guardia anche circa un altro video dal titolo «Impara il consenso», destinato a bambini fino ai 12 anni, evidenziando qui la sinistra presenza del termine MAP o «Persone attratte da minori», termine, in genere, utilizzato dagli attivisti Lgbtq+ per "sdoganare" la pedofilia.
«Questi video non sono adatti ai minori e YouTube li sta diffondendo per indottrinare i bambini», ha concluso l'esponente del gruppo PragerU. Si noti come recentemente, in un'intervista rilasciata al prestigioso quotidiano spagnolo Abc, anche la psicologa Carola López Moya, autrice del libro La secta. El activismo trans y cómo nos manipular [La setta. L'attivismo trans e come ci manipola-NdT], abbia lanciato l'allarme, paragonando senza mezzi termini le modalità operative della lobby trans a quelle di una setta: «Indottrinano i giovani - ha dichiarato -, ponendoli contro i loro genitori, accusati di non rispettare la loro vera identità di genere. Cercano di dissociare le persone dalla loro realtà organica». Nel suo volume López Moya definisce il movimento queer come una nuova religione, la cui azione sarebbe inarrestabile sia per la quantità di denaro ormai in gioco, sia per il ricorso a metodi quali la persuasione coercitiva, la propaganda, la censura e le facili promesse rivolte a persone fragili. L'autrice avverte tuttavia come alle chimere verbali corrispondano evidenti effetti - atrofie e mutilazioni - irreversibili.
Ma la propaganda non è solo multimediale. Oltre ai video, in Texas sono finiti sul banco degli imputati anche i libri di testo con contenuti sessualmente espliciti. Il governatore Greg Abbott, repubblicano, ha firmato ben quattro leggi in materia di istruzione, tutte tese a dare più diritti ai genitori ed alle famiglie, a contrastare nelle aule l'indottrinamento ideologico di sinistra, ma soprattutto a proibire «il possesso, l'acquisizione e l'acquisto di materiale bibliotecario dannoso, sessualmente esplicito, volgare o inadeguato dal punto di vista educativo» e difforme da quanto peraltro previsto dal programma scolastico obbligatorio.
Il governatore Abbott è già noto per aver firmato anche il provvedimento, con cui sono stati vietati gli interventi chirurgici mutilanti, nonché i farmaci per minori transgender.
È sul piano educativo, morale e spirituale, che si gioca comunque il grosso di una battaglia ideologica, combattuta sulla pelle dei ragazzi. La posta in gioco è altissima, ma troppi non sembrano ancora rendersene conto.

 
Titolo originale: Video e libri di testo, la guerra dell'ideologia Lgbtq+ è multimediale
Fonte: Radio Roma Libera, 19 giugno 2023