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LEZIONI DI EVANGELIZZAZIONE SECONDO IL VANGELO
Dopo il fallimento delle tattiche di evangelizzazione superficiali, torniamo agli insegnamenti di Gesù e del ruolo fondamentale della comunità cristiana separata dal mondo
di Pietro Guidi

Si sente dire spesso che la Chiesa nel passato si era arroccata troppo nelle sue posizioni e nelle sue strutture mostrando alla gente un volto freddo e distante. Secondo queste persone bisognerebbe ricominciare ad evangelizzare senza aver paura di mischiarsi con il mondo. La gente smetterebbe così di considerare la Chiesa come un posto pieno di rigidi moralisti che vogliono insegnargli cosa fare e inizierebbero a vederla come una realtà più vicina a loro e la seguirebbero. Se solo smettessimo di combattere il mondo e incominciassimo a considerarlo nostro amico...
Diamo uno sguardo su come è intesa la missionarietà oggi e di come l'abbiano intesa Gesù e la Chiesa da sempre. Il Vangelo ci dà qualche indicazione precisa quando Cristo invia i settantadue discepoli: «In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa!" Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra» (Lc 10,5-8).
Altro che testimoni di Geova che girano distribuendo volantini e improvvisando prediche per diffondere l'annuncio a quante più persone possibili. Tutta fatica sprecata! Metodi simili sono usati anche da gruppi ecclesiali che improvvisano giornate con i giovani o evangelizzazione di strada per cercare di accalappiarne qualcuno. Mi ha fatto molto ridere quando mi hanno raccontato che un gruppo cattolico organizzava giornate al mare dove i ragazzi e le ragazze ballavano e invitavano le altre persone a ballare con loro per cercare in qualche modo di convertirle. Fanno il medesimo errore quei cristiani che continuano a frequentare amicizie non cristiane dicendo che ogni tanto gli parlano di fede e che rimangono in questi gruppi per "dare testimonianza" (ma quanto è odiosa la neolingua clericale!).

LA STABILITÀ
L'errore di tutte queste esperienze è che manca un requisito fondamentale: la stabilità. "Restate in quella casa" come dice Gesù. Facendo la cosiddetta "pastorale da strada", cioè andando in giro ad attaccare bottone con la gente per parlargli di fede al massimo otterrai qualche domanda di curiosità, forse qualcuno dirà una preghiera, visiterà una chiesa o si confesserà, ma è praticamente impossibile suscitare conversioni vere e durature nel tempo. Le conversioni invece si ottengono molto più facilmente quando c'è un gruppo di cristiani ferventi che attirano a sé nuovi membri in quello che è a tutti gli effetti una piccola società. Dio avrebbe potuto consegnare all'uomo un libro dove c'era scritto tutto quello che doveva fare. Eppure non ha fatto così, ma ha scelto di fondare una Chiesa, cioè una società stabile dei credenti. Questa società è stata poi organizzata a livello locale in modo che ogni luogo avesse la sua chiesa di riferimento (oggi: la parrocchia) in cui coltivare la fede inseriti in un gruppo che condividesse e sostenesse le stesse scelte di vita. Dio ha fatto così perché l'uomo per natura è un animale sociale e ha bisogno di essere inserito in una società per raggiungere il bene, sia dal punto di vista naturale (scambiando beni e servizi, e contribuendo alla difesa del territorio) che soprannaturale. Il metodo della Chiesa è sempre stato quello di stabilirsi in un posto raccogliendo tutte le persone di buona volontà e iniziando a fondare una nuova società.
Tutto il resto è solo una conseguenza. Infatti all'interno di questa nuova società inizieranno a nascere amicizie, società lavorative, svaghi, cultura, matrimoni ecc. Quando nasceranno i figli ci si porrà il problema di come educarli e quindi i genitori, sotto la supervisione della Chiesa, si metteranno d'accordo per insegnare ai loro figli la religione e tutte le altre cose. Poi ci sarà il problema di trasmettere ai figli (maschi) un mestiere. Queste comunità produrranno una cultura interamente cattolica nella letteratura, nella musica, nell'arte ecc.

UNA CITTÀ COLLOCATA SOPRA UN MONTE
A questo punto non ci sarà bisogno di andare in giro a mischiarsi col mondo, ma la società dei cristiani attirerà a sé tantissime persone. È il concetto che esprime Gesù quando paragona la Chiesa ad una città sopra un monte: "Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli" (Mt 5,14-16). Sentendo dire che la Chiesa è una città sopra al monte si potrebbe pensare che è chiusa in sé stessa e che quindi non porti davvero il vangelo a tutte le creature, ma non è così. La città sopra il monte è disposta ad accogliere tutti gli uomini del mondo, purché si sottomettano alle sue regole, abbandonino il mondo e si mettano umilmente fra le sue braccia. Ben venga il malvagio se si converte, altrimenti no perché non possiamo venire a patti con il male.
Quello che la Chiesa non farà mai è scendere dal monte per andare a compromesso con la città degli uomini nel vano tentativo di accattivarsi più persone. C'è una cosa di fondo che è necessario capire se si vuol capire tutto questo discorso: la Chiesa non ha nessun bisogno del mondo perché il mondo non ha niente da offrire a chi ha Gesù Cristo. Il mondo pensa di avere qualcosa da insegnare alla Chiesa, ma è solo la sua ignoranza smisurata che glielo fa pensare. Come possono pensare degli uomini di avere qualcosa da dire al proprio Creatore e alla Chiesa da Lui fondata e sostenuta? È vero piuttosto l'opposto: è il mondo ad avere un bisogno disperato della Chiesa e del suo divino Redentore. Se soltanto gli uomini di questo tempo riconoscessero umilmente, in mezzo al loro delirio di onnipotenza, che non sono niente e che Dio potrebbe spazzarli via dalla terra in un solo momento allora noi li riconosceremmo come fratelli e li accoglieremmo nella nuova Gerusalemme che è la Chiesa. Ma fino a quel giorno fra i figli di Dio e i figli del mondo ci sarà guerra. E se qualche cristiano avesse paura di fronte al mondo, può rileggere quando Gesù afferma chiaramente: "Non abbiate paura, io ho vinto il mondo!" (Gv 16,33).

P.S. Per vedere un esempio di una società stabile di credenti organizzata in una parrocchia si può leggere il seguente articolo di Costanza Miriano di qualche anno fa:

NON SI DEVONO MAI METTERE LIMITI ALLA DIVINA PROVVIDENZA (IN FAMIGLIA, NEL LAVORO, IN PARROCCHIA...)
Sarebbe bello che noi donne per prime cominciassimo a mettere in discussione il dogma del lavoro femminile a tutti i costi
di Costanza Miriano
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4433

 
Fonte: Redazione di BastaBugie, 27 settembre 2023