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IL CASO DI EMILY ROSE SECONDO PADRE AMORTH
Ritrovato uno studio dell'esorcista più famoso del mondo che conferma la possessione di Anneliese Micheal (VIDEO: trailer del film)
di David Murgia
 

Questa ragazza sorridente si chiama Anneliese Micheal. È tedesca - originaria di Klingenberg, piccola cittadina della Franconia - e il suo caso è unico nella storia degli esorcismi. Infatti Anneliese è morta in un periodo in cui riceveva gli esorcismi. È morta il 1° luglio 1976 all'età di 23 anni. Pesava poco più di 30 chili. Era in cura da un neurologo per attacchi notturni. Soffriva di epilessia. Durante questi spasmi affermava di vedere spaventose figure diaboliche e sentiva odori puzzolenti.
I suoi genitori e i due sacerdoti esorcisti - fatto mai accaduto nella storiografia degli esorcismi - per la sua morte sono stati incriminati, sottoposti a processo penale e condannati. Tutta la stampa tedesca se ne è occupata, e questa storia è stata subito ribattezzata con il "caso Klingenberg".
La vicenda di questa ragazza lascia a bocca aperta ed è uno dei casi di esorcismo più discussi al mondo.
Ma il fatto particolare è che sono riuscito a ritrovare una scatola in cui avevo riposto delle cose che mi aveva lasciato Padre Amorth, il noto esorcista scomparso il 16 settembre 2016. Ero andato a trovarlo a Roma qualche settimana prima che morisse e mi aveva dato tre nastri - cassette audio - e una busta con i fogli dentro. Non avevo aperto subito la busta. Mi ricordo però che mi aveva detto: "la madre di Anneliese me le ha inviate e non occorre comprendere il tedesco per poter riconoscere, in modo chiarissimo, che le reazioni sono quelle tipiche delle possessioni diaboliche." Non avevo compreso di cosa Padre Armorth stesse parlando avevo riposto tutto in una scatola. E qualche tempo dopo l'ho ritrovata non ci posso credere. Padre Amorth mi aveva lasciato un suo studio e gli audio originali degli esorcismi su Anneliese Micheal. Quello studio lo aveva preparato per la riunione con gli iscritti all'associazione internazionale esorcisti da lui fondata. Nella relazione, il noto esorcista, riferendosi alla situazione drammatica della Germania, scriveva che non aveva mai conosciuto né esorcisti tedeschi, né vescovi tedeschi sensibili al problema. "ci sono motivi", si legge nella relazione, "di carattere storico: la lotta alle streghe nel mondo protestante è stata assai più dura che nel mondo cattolico, per cui anche la relazione a quella pazzia è stata più forte. Ci sono motivi dottrinali: i vescovi temono di  essere stimati retrogradi se dimostrano apertura a queste tematiche, per cui o sono decisamente contrari o rifiutano di affrontare l'argomento.
Ad aggravare la situazione si è aggiunto il caso di Anneliese Micheal, che ha avuto e ha tutt'ora vastissima ripercussione".

UNA STORIA DA CINEMA
Si, perché la vicenda di questa ragazza sembra veramente un film (a lei è ispirato il film L'esorcismo di Emily Rose, diretto da Scott Darryckson) Anneliese nel 1973 iniziò gli studi di pedagogia e teologia. Ma cominciarono a verificarsi dei fenomeni strani per la gente e inspiegabile per i medici. La famiglia di Anneliese,  molto cattolica si rivolse al proprio parroco, che dopo essersi consultato con un sacerdote, padre Ernst Alt, decise di scrivere al vescovo di Wurzburg, monsignor Joseph Stangl. Dopo aver costatato altri fenomeni strani padre Alt si consultò con un noto esperto di possessioni diaboliche, il gesuita padre Rodewyk di Francoforte; poi scrisse di nuovo al vescovo la sua convinzione che Anneliese fosse veramente posseduta dal demoni. Il vescovo decise di incaricare come esorcista padre Renz, stimatissimo superiore dei salvatoriani, aiutato da padre Alt.
Il 24 settembre 1975 fecero il primo esorcismo a Anneliese, nella casa dei suoi genitori, a Klingenberg; il 1° ottobre incominciarono anche a registrare gli esorcismi, che furono in tutto 67. Durante gli esorcismi Anneliese affermava di essere posseduta dall'anima dannata di Lucifero in persona, di Giuda Iscariota, di Nerone, del ladrone crocifisso alla sinistra di Gesù e di Adolf Hitler [vedi nota alla fine dell'articolo].
Negli ultimi mesi di vita la ragazza rifiutò ogni aiuto da parte dei medici, avendone sperimentato per anni la totale inutilità. Inoltre - questa era l'opinione principale di padre Amorth - il caso di Anneliese può essere qualificato come  "caso mistico". "Ne ho seguiti vari", scriveva Amorth, "nella mia esperienza di esorcista. Quando la persona si offre al Signore come vittima, o accetta di donare la vita in espiazione dei peccati del mondo, può essere colpita da possessioni o malattie inguaribili. Perciò non faccio colpa ai medici di non aver ottenuto nulla e non faccio colpa agli esorcisti se i loro sforzi non hanno ottenuto il successo sperato".
Ecco cosa appunta nel suo diario la ragazza ( il 20 ottobre 1975): " il Salvatore vuole da me obbedienza, per questo io scrivo: "ogni dolore, anche se piccolo, porta molto frutto, se unito alla mia passione" ". E forse è anche per questo che, ancora oggi, 43 anni dopo la sua morte, la tomba di Anneliese è meta di pellegrinaggi. Se vi capita di passare da lì, lasciatele un fiore. Alla morte della ragazza furono indicate queste cause: enorme dimagrimento ( pesava 31 chili), sforzo fisico straordinario e infiammazione polmonare.

LA CONDANNA E IL GIUDIZIO DI PADRE AMORTH
Il tribunale Aschaffenburg, in data 21 aprile 1978, dopo un processo farsa e viziato dai mass media, condannò i genitori di Anneliese, padre Alt e padre Renz a sei mesi, con il beneficio della condizionale. La sentenza, è incredibile, dice testualmente: "Come attenuante a favore degli imputati, che credono irrevocabilmente del diavolo, non si deve escludere che al momento del fatto, come conseguenza del loro credo, in particolare anche della possessione di Anneliese, essi fossero notevolmente limitati nella loro capacità di intendere e di volere". "Un pronunciamento assurdo: un tribunale", si legge nello studio di Padre Amorth, "che ci permette di condannare chi condannare chi crede nell'esistenza del diavolo e nella possessione diabolica, affermando che, chi ha chi ha queste convinzioni è un semidemente, pronuncia un giudizio su questioni religiose che esulano completamente dalla sua competenza e va contro ogni norma giuridica".
Ovviamente la sentenza venne esaltata da tutta la stampa tedesca come un trionfo del progresso moderno, un superamento delle superstizioni del medioevo. E il clero germanico, già da lungo tempo contrario a credere all'esistenza del demonio e alle possessioni, tirò un sospiro di sollievo. Fatto sta che per fortuna non mancarono le polemiche alla decisione del tribunale di Aschaffenburg: il giudice Harald Grochtmann, che ha studiato la sentenza di condanna, ne ha fatto una stroncatura radicale, mentre un altro giurista, noto avvocato penalista di Francoforte, Schidt - Leichner, è arrivato ad affermare che quella sentenza non condanna quattro imputati, ma la Chiesa Cattolica. La famiglia di Anneliese - nonostante un'altissima probabilità di vittoria - rinunziò ad appellare la sentenza di primo grado per motivi economici. Non aveva i soldi necessari per affrontare il processo. Fortemente condizionata da questa vicenda, la Commissione episcopale tedesca in seguito dichiarò che il caso di Anneliese Micheal non era una vera possessione e fece forte pressione alla Santa Sede (scrivendo all'allora prefetto dell'ex Sant'Uffizio, cardinale Joseph Ratzinger) perché il rituale degli esorcismi fosse modificato.
Ecco la conclusione dello studio di padre Amorth su questa vicenda: "il caso Klingenberg ha avuto, e continua ad avere grande influenza. In risposta a tante lettere che mi arrivano dalla Germania, con la richiesta di un appuntamento a Roma per ricevere esorcismi, indirizzo ai gruppi di Rinnovamento carismatico, dove almeno si fanno preghiere di liberazione. Mi comporto allo stesso modo con le lettere che mi arrivano da altre nazioni. Ho anche la speranza che i gruppi del Rinnovamento, se per miracolo esiste qualche esorcista, ne siano informati, e possano indirizzarvi chi ne ha bisogno". "Resto convinto", conclude, "che quella di Anneliese fu una vera e propria possessione diabolica".

Nota di BastaBugie:
solo i demòni possono possedere il corpo di un altro, quindi non Giuda, Hitler, ecc. probabilmente quindi questi erano demòni che si erano dati il nome di esseri umani.
Quando si riporta che la povera Anneliese fu posseduta contemporaneamente da Lucifero (capo degli angeli caduti), da Giuda Iscariota (primo traditore di Cristo), da Nerone (potente terreno e persecutore della Chiesa nascente), da Caino (primo fratricida), da Hitler (genocida e nemico della Chiesa moderna), da Fleischmann (sacerdote indegno del 16° secolo) e da altri dannati, ricordiamo che i fenomeni di possessione sono eventi molto delicati ed accompagnati da aspetti misteriosi che sembrano, perfino, contraddire la retta filosofia. Nel caso di Anneliese suscita interrogativi, ad esempio, il fatto che, oltre ai demòni, fossero attivamente impegnate a tormentare la povera ragazza, diverse anime dannate. Andrà, perciò, tenuta in considerazione la possibilità che potesse trattarsi, verosimilmente, di demòni che si camuffavano solo con il nome di queste anime.
La teoria secondo cui i dannati possano agire come fossero demoni nega praticamente tutta la teologia cattolica sul concetto di anima, quindi non va presa in considerazione. Questa teoria fu già condannata dai Santi Padri e, in primis, da Sant'Agostino, il quale spiega che «Apuleio afferma inoltre che anche l'anima umana è un demone e che gli uomini divengono Lari se hanno fatto del bene, fantasmi o spettri se hanno fatto del male e che sono considerati dèi Mani se è incerta la loro qualificazione. E chi non vedrebbe, purché rifletta un tantino, quale voragine spalancano con questa teoria al dilagare dell'immoralità? Infatti gli uomini, ritenendo che diverranno spettri o anche dèi Mani, sebbene siano stati iniqui, divengono tanto peggiori quanto sono più desiderosi di far del male al punto da convincersi che per far del male saranno invocati dopo la morte con sacrifici propri di onori divini. Dice infatti che gli spettri sono uomini divenuti demoni malvagi. Ma ne sorge un altro problema. Egli, confermando che anche lo spirito umano è un demone, dichiara che in greco gli uomini felici sono appunto chiamati perché sono spiriti buoni, cioè demoni buoni.» (Sant'Agostino, De Civitate Dei contra paganos IX, 11).
Anche San Tommaso dice riguardo all'anima umana che «Il suo stato naturale è, perciò, l'unione con il corpo. Quindi ne segue che l'unione tra anima e corpo precede la loro separazione. Se l'anima vive anche dopo la morte del corpo, lo fa in uno stato innaturale ed anela alla riunione.» (S. Th., I. q. 90, a. 4; ivi, q. 108, a. 3; cfr. - S. Cont. Gent., lib. II, cap. 83-84), se un'anima potesse "possedere" un corpo come fanno i demoni sarebbe un demone (visto che "agere sequitur esse") e non anelerebbe alla riunione con il corpo, essendo per se stessa sufficiente, invece «L'anima è ciò per cui il corpo umano possiede l'essere in atto e ciò è proprio della forma, che dà l'essere. Perciò l'anima umana è forma del corpo» (De Anima, 1, resp.; ivi, 1, ad 7).

FILM: L'ESORCISMO DI EMILY ROSE
Per approfondimenti sulla storia di Anneliese Micheal e per vedere il trailer de L'esorcismo di Emily Rose, clicca qui!


https://www.youtube.com/watch?v=plEKtU1wQyc

 
Titolo originale: Il caso di Emily Rose secondo Padre Amorth
Fonte: Il Timone, novembre 2019