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COSA PUO' INSEGNARCI UN OROLOGIO TROVATO NEL DESERTO?
Una storiella edificante ci spiega che se ci meravigliamo studiando il meccanismo di un orologio e siamo certi dell'esistenza del suo artefice anche se non lo vediamo, ne consegue che...
di Padre Gnarocas
 

Tre arabi viaggiavano nel deserto sconfinato, sotto i raggi ardenti del sole, quand'ecco sull'arida sabbia essi scorgono qualche cosa che riluce vivamente.
Si fermano, osservano attentamente, e... meraviglia, un bellissimo orologio d'oro!
Uno di essi si china e lo raccoglie e lo mostra ai compagni. Nessuno dei tre aveva mai visto un orologio; sicché, meravigliatissimi, non sapevano che cosa pensare di quel meraviglioso oggetto. L'osservarono a lungo con grande curiosità, lo girarono per ogni verso, e, quando udirono il tic-tic del movimento interno e si accorsero che le sfere si muovevano, ebbero una gran voglia di vedere che cosa vi fosse all'interno di quella misteriosa scatolina.
Dopo aver frugato per un bel pezzo, finalmente riuscirono ad aprirlo. Al vedere quell'insieme di rotelline, di spirali, di pezzetti di metallo disposti con tanto ordine e precisione, fecero mille esclamazioni di meraviglia.
Come mai un oggetto costruito con tanta perfezione si trova qui, abbandonato sull'arida sabbia del deserto?
- Certamente qualche viaggiatore, che ha attraversato il deserto prima di noi, ha perduto questo tesoro.
- Ma non potrebbe essere sta to prodotto dalla sabbia del deserto?
- No, no, impossibile, impossibilissimo; un meccanismo cosi perfetto non può essere prodotto alla sabbia arida e inerte, questo oggetto è stato fabbricato da una persona molto intelligente.
- Ma noi non abbiamo visto il bravo artista che ha fabbricato questo meccanismo, e che ha messo insieme queste rotelline.
- E che importa se non l'abbiamo visto noi? L'artista sarà in paesi lontani, lontanissimi, ma certamente egli deve esistere.
E i tre arabi continuarono il loro viaggio, portando con sé il piccolo tesoro, che avevano trovato. E più osservavano quell'orologio e più si persuadevano che doveva essere opera di una persona molto intelligente.
Infine uno di essi esclamò: "Varrebbe la pena fare un lungo viaggio per andare in cerca di colui che ha fabbricato questo oggetto, per rendere a sì grande artista l'onore che merita".
Quei tre arabi ragionavano molto rettamente; ma se noi, in una notte serena, solleviamo gli occhi verso il cielo stellato, dobbiamo restare colpiti da meraviglia infinitamente più grande di quella che ebbero i tre arabi nel trovare l'orologio.
Miliardi e miliardi di astri formano nello spazio infinito mille volte più perfetto di quello di un orologio e noi, contemplando questo meccanismo celeste, dobbiamo concludere, con più ragione dei tre arabi: "Certamente questo meraviglioso meccanismo è stato creato da un Essere sapientissimo. Certamente questo Essere sapientissimo deve esistere e, anche se non l'avesse visto mai nessuno, sarebbe ugualmente certa la sua esistenza. Vale ben la pena di fare un lungo cammino per cercare e per conoscere questo Essere supremo per rendergli l'onore che merita".

 
Titolo originale: L'orologio trovato nel deserto
Fonte: Il Settimanale di Padre Pio, 21 luglio 2024